Marsala – La Polizia ha individuato e deferito alla Procura della Repubblica un cittadino tunisino che – nella notte tra venerdì e sabato 11 gennaio – nel centro storico di Marsala si è reso responsabile di lesioni personali aggravate e porto abusivo d’arma per aver colpito, con un corpo contundente, alla nuca un giovane 19enne che ha riportato una ferita lacero contusa con una prognosi di 7 giorni.
Grazie alla visone delle immagini degli impianti di video sorveglianza sono stati anche identificati gli altri due cittadini tunisini, che si accompagnavano all’uomo denunciato.
Le successive indagini condotte dagli Agenti del Commissariato hanno permesso oggi di trarre in arresto l’autore perché nel corso di una perquisizione domiciliare, disposta dalla Procura della Repubblica di Marsala, è stato trovato in possesso di 400 grammi di marijuana e un bilancino di precisione.
Per lo stesso indagato è stata disposta dall’A.G. la misura degli arresti domiciliari. Per l’odierna operazione di polizia è giunto al Questore il compiacimento del Prefetto di Trapani Daniela Lupo per la tempestività ed incisività dell’attività svolta.
Marsala – Avrebbero organizzato un matrimonio per far ottenere il permesso di soggiorno a uno straniero e una falsa assunzione in cambio di denaro a un secondo straniero, che così avrebbe ottenuto il rinnovo del suo permesso. E’ quanto la Procura di Marsala contesta a cinque persone, due stranieri e tre italiani, indagate per favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero e falsità ideologica nei cui confronti ha emesso un avviso di conclusione indagine.
Al centro delle indagini della Digos della Questura di Catania, cominciate nel 2020 e concluse nel 2021, finalizzate al monitoraggio dei cosiddetti ‘sbarchi fantasmà con l’obiettivo di individuare eventuali cellule terroristiche che sarebbero approdate sulle coste del Catanese.
Dagli accertamenti eseguiti dalla polizia è emersa la posizione di un tunisino di 52 anni, tuttora ricercato anche per l’esecuzione di un provvedimento di pene concorrenti per i delitti di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, che per garantirsi permanenza in Italia avrebbe chiesto a due marsalesi, di 37 e 33 anni, di cercargli una moglie per un matrimonio combinato che gli permettesse di ottenere il permesso di soggiorno.
I due avrebbero trovato la sposa, una ragazza di 32 anni in cura per patologie psichiatriche, con la quale l’uomo avrebbe effettivamente contratto matrimonio con il rito civile nel novembre del 2020. Le indagini hanno accertato che era fittizio perché i coniugi non coabitavano e perché l’uomo aveva una relazione con una connazionale.
Indagando sul tunisino, la Digos della Questura di Catania ha scoperto che il 52enne avrebbe anche messo in piedi una sorta di ufficio di collocamento illegale, tramite un imprenditore agricolo 52enne marsalese che dietro il pagamento di denaro avrebbe comunicato l’assunzione fittizia di un guineano di 26 anni, il quale così avrebbe ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno.