Castelvetrano – La guardia di finanza ha sequestrato per la prima volta nel trapanese mezzo chilogrammo della sostanza stupefacente “wax” (dall’inglese “cera”, per l’aspetto simile a quello della cera d’api). Denunciato un uomo
In particolare, i finanzieri della Compagnia di Castelvetrano mentre effettuaavano un controllo stradale nei confronti del conducente di un veicolo, insospettiti dal comportamento dell’uomo, hanno eseguito una più approfondita ispezione della vettura, all’interno della quale è stato rinvenuto un pacco
contenente una sostanza resinosa, di colore giallo paglierino, dalle esalazioni assimilabili alla cannabis, risultata dai preliminari esami con test rapido positiva alla presenza di THC, uno dei più noti principi attivi della citata sostanza stupefacente.
Sulla base di tali riscontri i militari hanno proceduto al sequestro dello stupefacente ed alla contestuale denuncia dell’uomo per spaccio di sostanze stupefacenti.
All’esito delle analisi chimiche di laboratorio è emerso come la sostanza stupefacente rinvenuta era da
ricondurre al cosiddetto “wax” e presentasse un valore di THC con un valore di circa 40 volte superiore ai limiti previsti dalla normativa in materia di sostanze stupefacenti.
Il WAX, sequestrato per la prima volta nel territorio trapanese, è un concentrato di cannabis che può presentare fino all’80% del principio attivo THC, estratto dalla cannabis con l’uso del gas butano e divenuto noto come “droga dell’euforia”, sempre più diffuso tra i più giovani a motivo dei marcati effetti psicotropi e al fatto di poter essere inalato o assunto oralmente. Si tratta di una sostanza molto pericolosa per gli effetti soprattutto allucinogeni, potendo comportare anche danni irreversibili all’ippocampo, con ripercussioni sulla memoria e sull’apprendimento.
I risultati conseguiti nel recente intervento, culminato con l’esecuzione del sequestro dello stupefacente e la denuncia del reo, sono la risultante della significatoptiva intensificazione del controllo economico del territorio da parte della Guardia di finanza, sempre in prima linea nel corrispondere alle istanze di sicurezza della cittadinanza attraverso la prevenzione e repressione del crimine economico-finanziario, dello spaccio di sostanze stupefacenti e di ogni genere di traffico illecito. L’attività si colloca nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
Palermo – Notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura Europea (EPPO) di Palermo dell’ex senatore di Alcamo Antonino Papania e altre 11 persone, e che riguardano l’operazione effettuata a ottobre scorso dalla guardia di finanza di Trapani e Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede come “dominus” l’ex senatore Papania.
Le indagini, coordinate dai Procuratori Europei Delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise vedono coinvolte persone fisiche e giuridiche.
Le persone fisiche indagate sono: Antonio Papania, Angelo Rocca, Mario Castelli, Ignazio Chianetta, Cinzia Filippi, Undicesimo Daniele Liotta, Anna Maiorana, Alessandro Manoguerra, Davide Piccichè, Antonia Pirrone, Filippo Tilotta, Manfredi Vitello.
Mentre le persone giuridiche sono: Centro siciliano per la Formazione Professionale Ce.Si.Fo.P; Istituto di Studi e ricerche economiche e sociali Impresa sociale – Ires e ancora Associazione Tai.
Le accuse contestate, a vario titolo, includono associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e riciclaggio. L’inchiesta della guardia di finanza di Trapani e Marsala, aveva portato ad un sequestro di 8,7 milioni di euro, ed aveva coinvolto complessivamente e a vario titolo 24 indagati.
L’indagine ha fatto luce su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede come “dominus” l’ex senatore alcamese Antonio Papania, che aveva ricevuto la misura cautelare direttamente in carcere dove si trova da settembre accusato di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito di un’altra indagine questa volta della squadra mobile di Trapani.