Trapani – Prosegue l’impegno del Governo Meloni nel garantire legalità e sicurezza nelle carceri italiane.
Con la conclusione del 7° Corso Allievi Commissari e del 9° Corso Allievi Vice Ispettori della Polizia Penitenziaria, 140 nuovi Commissari e 40 1 nuovi Vice Ispettori entreranno in servizio presso gli istituti penitenziari italiani.
In particolare, alla Casa Circondariale di Trapani entrano in servizio due nuovi Vice Ispettori mentre alla Casa di Reclusione di Favignana entra in servizio un nuovo Commissario, con l’incarico di Comandante di Reparto .
“L’arrivo dei nuovi Commissari e Vice Ispettori è un ulteriore passo in avanti del Governo Meloni per garantire sicurezza e legalità negli Istituti Penitenziari italiani attraverso una catena di comando stabile e ben definita”, dichiara il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove.
“Queste nuove assegnazioni dimostrano ancora una volta l’attenzione di questo Governo verso le necessità degli Istituti di Trapani e Favignana. Ringrazio il Sottosegretario Delmastro per il suo costante impegno verso la Polizia Penitenziaria, continuerò a lavorare al suo fianco per il bene del territorio”, dichiara il Coordinatore provinciale di FDI Maurizio Miceli.
Roma – Il WWF Italia lancia una mobilitazione contro il DDL “Ammazza-Natura” a cui si sta lavorando negli uffici del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Lo fa lanciando la petizione “Stop Caccia Selvaggia” alla quale si può aderire firmando a questo link e che chiede al Governo Meloni di fermare un disegno di legge inaccettabile, che stravolge i principi della legge 157/92 e calpesta l’articolo 9 della Costituzione italiana, che tutela gli animali e la biodiversità.
Questo provvedimento, infatti, sarebbe un colpo durissimo alla tutela della fauna selvatica in Italia. Se approvato, trasformerebbe la natura in un poligono di tiro ad uso e consumo dei cacciatori, legalizzando la caccia in aree demaniali come spiagge e foreste, perfino di notte e durante la stagione riproduttiva, aumentando il numero di specie cacciabili e autorizzando l’uso massiccio di richiami vivi: migliaia di uccelli verrebbero strappati alla libertà per essere condannati ad una vita in gabbie di pochi centimetri.
Le conseguenze sarebbero drammatiche con rischi per l’incolumità pubblica, anche per chi vive, lavora o fa escursioni in natura, per la salute di tutti, a causa dell’aumento dell’inquinamento da piombo, e per gli animali, soprattutto le specie già vulnerabili. I controlli saranno più difficili, a tutto vantaggio di bracconieri e trafficanti, criminali che si arricchiscono usando gli animali come merce di scambio nei mercati illegali. Tutto questo determinerà il rischio concreto di una nuova procedura d’infrazione europea, dopo le due già aperte nel corso di questa legislatura. Una sanzione pesante che pagheremo tutti.
Il WWF chiede ai cittadini di mobilitarsi per garantire la tutela della fauna selvatica come bene collettivo, difendere il diritto di tutti gli italiani a vivere la natura in sicurezza, basare ogni decisione sui dati scientifici, non su interessi delle lobby dei cacciatori e delle armi, tutelare il diritto alla protesta civile e nonviolenta, visto che nelle bozze circolate si legge di sanzioni amministrative fuori dalla realtà: in molti casi maggiori delle multe comminate a chi pratica la caccia in modo illegale.
Per questa ragione il WWF Italia chiede ai cittadini di far sentire la propria voce controun provvedimento che riporta l’orologio della tutela della natura indietro di oltre 30 anni, che va a vantaggio solo di una piccola minoranza armata e rumorosa e che danneggia tutti.
É necessario agire ora, per impedire che questa proposta di legge sia presentata in un prossimo Consiglio dei ministri e poi mandata al Parlamento.
Il WWF chiede il supporto di tutti per evitare che il Governo Meloni consegni ai cacciatori la fauna del nostro Paese e insieme ad essa, la nostra sicurezza e il nostro diritto a vivere la Natura senza paura.
Trapani – A margine della XXX Giornata nazionale in memoria delle vittime innocenti delle mafia, il segretario del Pd Elly Schlein presente a Trapani, ha commentato la vicenda scandalosa dei ritardi nella consegna dei referti istologi da parte dell’Asp di Trapani.
“È una vergogna assoluta che ci siano persone malate oncologiche per mesi e nel frattempo hanno peggiorato le loro condizioni. Non lo si può tollerare bisogna che l’investimento nella sanità pubblica aumenti in Sicilia che ne ha fortemente bisogno. Manca personale nei reparti bisogna assumere, nuovi medici e infermieri nei reparti. Noi abbiamo indicato al Governo dove trovare 5 miliardi in più per la sanità per la sanità pubblica, ma a questo governo non interressa la sanità pubblica. Anzi sul decreto in discussione sulle presstazioni sanitarie si vede chiaramente cosa questa destra vuole fare della sanità pubblica italiana. Perchè hanno deciso che le rette per le persone non autosufficienti le vogliono scaricare sulle famiglie e sui comuni. Hanno deciso in quello stesso testo di inserire un emendamento che apra alle assicurazioni private. Gli italiani devono sapere che il governo Meloni continua a mentire di aver fatto il più grande investimento nella sanità pubblica invece tagliano. La loro vera idea emerge in quegli emendamenti. Smantellare la sanità pubblica e portarci verso le assicurazioni private. Noi non lo accetteremo. Siamo vicini alle persone che hanno subito questa ingiustizia e anche i nostri deputati regionali e nazionali sono a lavoro per fare piena luce e chiarezza perchè sia fatta giustizia su questo“.
Il governo si prepara a varare un nuovo decreto contro il caro bollette, che potrebbe essere discusso nel Consiglio dei Ministri già venerdì. L’obiettivo è quello di sostenere le famiglie e le imprese più colpite dagli aumenti dell’energia, garantendo agevolazioni mirate e ampliando la platea dei beneficiari.
Una delle ipotesi più accreditate riguarda l’aumento della soglia ISEE per accedere al bonus sociale. Attualmente fissata a 9.530 euro, potrebbe essere innalzata fino a 15.000 o addirittura 20.000 euro. Questo permetterebbe a un numero maggiore di famiglie di ottenere lo sconto automatico sulle bollette di luce e gas regolato dall’ARERA.
Il decreto punterà a garantire agevolazioni specifiche a:
Oltre al bonus sociale, si valuta anche la possibilità di introdurre un tetto massimo ai prezzi dell’energia o di rafforzare il sostegno alle aziende con misure fiscali dedicate. Tuttavia, queste ipotesi sono ancora oggetto di confronto tra i tecnici del governo e le autorità di regolazione del settore.
Se approvato nei tempi previsti, il nuovo decreto contro il caro bollette potrebbe entrare in vigore già dal prossimo mese, con le prime agevolazioni operative a partire dal secondo trimestre dell’anno.
Per verificare con certezza se rientri tra i beneficiari e conoscere tutti i dettagli delle agevolazioni, è opportuno rivolgersi a professionisti del settore o ai patronati, che possono fornire assistenza qualificata e aggiornamenti in tempo reale sulle misure previste.
Nell’estate 2025 potrebbe esserci un incremento delle pensioni? Non vi è ancora alcuna certezza, ma sembra che il governo Meloni stia facendo progressi verso una nuova riforma fiscale che potrebbe tradursi in benefici per alcuni pensionati.
Si parla infatti di un possibile taglio dell’Irpef, un progetto su cui l’esecutivo lavora da tempo e che, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe finalmente le risorse necessarie per essere attuato. Tuttavia, restano dubbi su quali saranno le fasce di reddito realmente coinvolte e sull’entità degli aumenti.
Oltre alla consueta quattordicesima, una delle ipotesi più accreditate riguarda una riduzione dell’aliquota Irpef sul secondo scaglione di reddito. Attualmente, le pensioni sono tassate nel modo seguente:
L’idea del governo sarebbe quella di abbassare l’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33% ed estenderne l’applicazione fino a 60.000 euro. Se ciò venisse confermato, i pensionati con un reddito compreso tra 28.000 e 60.000 euro potrebbero ottenere un risparmio d’imposta. Tuttavia, non è chiaro se questa misura verrà effettivamente approvata e in che termini.
Se la riforma dovesse concretizzarsi, il risparmio annuo dipenderebbe dall’importo della pensione. Per esempio, un pensionato con 30.000 euro lordi annui potrebbe ottenere circa 40 euro in più all’anno, mentre chi percepisce 50.000 euro potrebbe arrivare a 440 euro annui di vantaggio fiscale. Sopra questa soglia, la riduzione potrebbe portare benefici maggiori, ma non è escluso che il governo decida di limitare gli effetti della misura per le pensioni più alte.
Al momento, però, si tratta solo di ipotesi. Il governo darà davvero il via libera a questi cambiamenti? E se sì, tutti i pensionati ne beneficeranno allo stesso modo? Occorre attendere ulteriori sviluppi per avere certezze.Fonte Money