Castellammare del Golfo
Operazione “Sextorsion”, misura cautelare alleggerita per Giuseppe Giordano
L'ex comandante dei vigili urbani dovrà osservare soltanto l’obbligo di dimora a Castellammare del Golfo
Laura Spanò4 Marzo 2025 - Cronaca



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    Castellammare del Golfo – Torna in libertà e con una misura alleggerita, l’ex comandante della polizia municipale di Castellammare del Golfo oggi in pensione, Giuseppe Giordano 70 anni, coinvolto nell’operazione “Sextorsion”, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani e coordinati dalla Procura del capoluogo. Giordano comparso venerdì scorso per l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale di Trapani, Massimo Corleo, ha preferito rispondere dando la sua versione sui fatti che lo hanno portato in carcere. Insomma ha raccontato com’è finito in questo giro vorticoso. Alleggerita quindi la misura cautelare, Giordano ha lasciato il carcere ed ora dovrà osservare soltanto l’obbligo di dimora a Castellammare del Golfo.

    Il giudice per le indagini preliminari ha quindi accolto l’istanza presentata dall’avvocato Ernesto Leone, legale di Giordano indagato, assieme ad altri, per estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro sporco. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia Giuseppe Giordano ha fornito una ricostruzione dei fatti diversa da quella dell’accusa raccontando diversi dettagli delle vicende finite al centro dell’indagine dei carabinieri, che ha provato a far luce su più di cento fra truffe ed estorsioni messe in atto dall’organizzazione con la tecnica del sextortion, ovvero costringendo la vittima a versare denaro con la minaccia di diffondere materiale audiovisivo dal contenuto sessualmente esplicito e, con il metodo del love scam, cioè attraverso false relazioni sentimentali via social.

    Il Gip Massimo Corleo ha quindi disposto la scarcerazione per l’ex comandante della polizia municipale di Castellamare de Golfo, confermando però gli indizi di colpevolezza. La nuova misura, quella dell’obbligo di dimora, è scattata per evitare che Giordano possa allontanarsi dalla città del Golfo ed entrare in contatto con le altre persone sottoposte alla stessa indagine.

    Complessivamente sono nove le persone indagate in questa inchiesta e risiedono in varie parti d’Italia e anche all’estero. Per sei era scattato l’avviso di garanzia, mentre la misura cautelare in carcere era stata disposta, oltre che per Giordano, anche per un calabrese originario di Cosenza e agli arresti domiciliari era finita una donna di 45 anni di origini romene residente a Piombino. Tantissime le vittime del raggiro anche queste sparse in varie parti della penisola.




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    Ieri intanto Giordano è comparso davanti al Gip di Trapani
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    Trapani – Nell’indagine sulle truffe amorose online allo scopo di estorcere denaro, scoperta dai carabinieri di Trapani, coordinati dalla Procura, procuratore Gabriele Paci, vi sono oltre ai tre arrestati, tra cui l’ex comandante dei vigili urbani di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano, 70 anni, finito in carcere, vi sono sei persone raggiunte da avviso di garanzia. Risiedono in Italia e all’estero. Ieri c’è stato l’interrogatorio di garanzia. Davanti al Gip di Trapani Massimo Corleo è apparso Giuseppe Giordano che ha raccontato com’è finito in questo giro vorticoso.

    I soldi e le truffe

    Quantificate in circa due milioni di euro le truffe perpetrate in Italia e all’estero dall’organizzazione. Il denaro finiva su conti correnti, talvolta criptati, e su carte prepagate come poste-pay. Circa 300 le pagine dell’ordinanza con i dettagli dell’operazione e i capi di accusa riconducibili ai 9 indagati. Il Gip Corleo, rispetto alla proposta della procura non ha riconosciuto per Giordano ed altri l’associazione a delinquere. Molteplici le transazioni tracciate dai Carabinieri della Sezione Criptovalute di Roma con le quali venivano investite in bitcoin i capitali illeciti ottenuti.

    Capitano Chiara Petrone comandante della compagnia Alcamo

    “L’indagine ha origine nel giugno 2023 da un’analisi effettuata dalla Procura visto l’incremento nel circondario di reati contro il patrimonio a mezzo social che permetteva di focalizzare l’attenzione degli investigatori su alcuni fascicoli di truffe dove risultava indagato un soggetto di Castellammare” – racconta Chiara Petrone, comandante della compagnia Alcamo – “Svariate le tipologie dei raggiri attuati a volte facevano leva su sentimenti di compassione come dover far fronte a spese ospedaliere di figli minori; o quella di essere un militare tedesco in servizio in Siria che avere inviato in Italia alla vittima una valigia con denaro e oggetti preziosi per la cui consegna dovevano essere versati telematicamente alcune migliaia di euro. Ancor più subdolo il meccanismo delle estorsioni dove le vittime, coinvolte in relazioni social sempre più intime e personali venivano costrette a effettuare bonifici on-line pena la divulgazione di foto di contenuto esplicito”.

     





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    Le indagini dei carabinieri proseguono
    Laura Spanò28 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Castellammare del Golfo – E’  l’ex comandante della polizia municipale di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano di 70 anni, uno dei tre indagati finiti nell’inchiesta dei carabinieri di Trapani su ricatti sessuali, estorsioni e truffe online, è coinvolto anche. Giordano è stato arrestato assieme ad altre due persone, una donna rumena residente a Piombino e un uomo di Cosenza, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale del capoluogo.

    Giuseppe Giordano (comandante della polizia municipale a Castellammare nel 2018) pur essendo una pedina marginale nella piramide dell’organizzazione era ben inserito nel gruppo criminale.

    Gli indagati, per l’accusa avrebbero agito online dalle province da Castellammare del Golfo, Piombino e Cosenza. Sarebbero state almeno 50 le estorsioni e 60 le truffe perpetrate con le tecniche del sextortion e del love scam. Praticamente vrebbero adescato le vittime instaurando false relazioni sentimentali sui social e poi le avrebbero ricattate, minacciando di diffondere materiale compromettente, come immagini a luci rosse, per costringerle a versare denaro.

    I reati contestati sono estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Di fatto i componenti l’organizzazione dopo avere adescato le “prede” on line, vittime donne ma anche uomini, venivano circuite con un corteggiamento assiduo.

    I proventi illeciti, ripuliti attraverso complesse transazioni finanziarie nazionali ed estere – tracciate dai carabinieri –, sarebbero stati poi reinvestiti nell’acquisto di bitcoin e altre criptovalute.

    I Carabinieri di Trapani, coordinati dalla locale Procura e con il supporto dei colleghi della sezione criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma, continuano ad indagare.

    Le truffe del cuore sono più diffuse di quanto si possa immaginare: nel 2021 le vittime sono state più di 300 con un giro di 4,5 milioni di euro. A cadere nel tranello del finto amore anche personaggi come la showgirl Flavia Vento, sedotta da un finto Tom Cruise, l’imprenditore veneto Claudio Formenton, il pallavolista Roberto Cazzaniga, Pamela Prati con il famoso caso del fantomatico Mark Caltagirone.





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