Trapani – Disposto dalla Prefettura di Trapani, l’iscrizione nell’elenco delle ditte autorizzate a operare nei servizi funerari e cimiteriali delle aziende “Dolce Gestione e Servizi”, riconducibile a Vito Dolce, all’impresa dei fratelli Giampiero e Giuseppe Colletta e quella riferibile a Vito Polisano. Ha quindi revocato i provvedimenti interdittivi adottati nei mesi scorsi nell’ambito dell’inchiesta della polizia su presunti episodi di corruzione al cimitero comunale. La decisione arriva dopo l’accoglimento, del gip del tribunale, giudice Giancarlo Caruso, delle istanze di revoca del divieto temporaneo di esercizio dell’attività, presentate dai legali delle tre ditte.
In pratica con un ribaltamento delle posizioni iniziali, i tre imprenditori, da presunti coinvolti in un sistema corruttivo, sono stati riconosciuti come persone offese. Le tre imprese erano finite coinvolte nell’ambito dell’indagine che aveva portato all’arresto di un necroforo in servizio al cimitero comunale e di un suo collaboratore. Il necroforo è stato nei giorni scorsi rimesso in libertà e reintegrato nel suo incarico.
La Prefettura aveva immediatamente disposto la cancellazione delle ditte coinvolte, dalla cosiddetta “White List”, ora è arrivata però revoca dello stesso provvedimento.
Il Pm Sara Morri, che ha coordinato l’indagine, ha impugnato la decisione del giudice. L’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Palermo è fissata per il prossimo 25 giugno.
Trapani – Il gip del Tribunale del capoluogo, giudice Giancarlo Caruso ha, alla fine dell’interrogatorio di di garanzia ha revocato le posizioni di tre degli indagati per lo scandalo nel cimitero di Trapani, si tratta di Vito Dolce, Giampiero e Giuseppe Colletta.
Per Vito Polisano assistito dall’avvocato Giuseppe De Luca è stata “esclusa ogni responsabilità penale”. Allo stesso il gip ha attribuito la posizione di “persona offesa di reato di concussione”. “Vito Polisano – sottolinea l’avvocato De Luca – e’ stato vittima di un sistema monopolizzante che si era venuto a creare al cimitero di Trapani. E con l’interrogatorio del Gip egli ha spiegato e dimostrato la sua estraneità ai fatti di corruzione che gli venivano contestati. Con l’ordinanza di stamattina infatti il Giudice ha stabilito che Polisano non può ritenersi responsabile ma e’ invece persona offesa dei molteplici fatti di concussione posti a suo danno” – conclude De Luca.
Sono tutti titolari di agenzie funebri i cui nomi erano finiti nelle carte dell’inchiesta sul cimitero di Trapani culminata nell’arresto dell’ex necroforo e di un suo fidato collaboratore.
Per Dolce e i fratelli Colletta, assistiti dagli avvocati Salvatore Alagna e Umberto Coppola, è stata revocata la misura interdittiva a cui era stati sottoposti: divieto temporaneo d’esercizio dell’attività.
Il Gip di Trapani, Giancarlo Caruso, ha accolto le istanze di revoca avanzate dai due legali. La decisione è stata adottata durante l’interrogatorio di garanzia.
Frattanto, era stata stralciata la posizione di Giampiero Colletta dell’omonima agenzia funebre.