Trapani – Oggi 8 marzo, Poste Italiane festeggia in un modo singolare le centinaia di donne che lavorano negli uffici diffusi in provincia di Trapani. “Tutti i colori del rispetto”. È con questo messaggio accompagnato dall’immagine di una mimosa a più tinte che anche quest’anno l’azienda celebra l’8 marzo, con una cartolina disponibile, fino al 10 marzo, presso lo sportello filatelico presente nell’ufficio postale di Trapani Centro in piazza Municipio.
Una cartolina che conferma l’attenzione aziendale verso un tema ancora oggi prioritario, quale quello della parità di genere. E a confermare l’attenzione, ci sono i dati degli uffici postali del capoluogo: con 44 donne in vari ruoli: direttrici, sportelliste, consulenti. Numeri importanti e che confermano Trapani come la città della provincia con il più alto numero di donne negli uffici postali. Proprio per evidenziare la valorizzazione dell’impegno femminile nel mondo del lavoro, se a livello regionale il tasso di occupazione – secondo gli ultimi dati Istat – si attesta al 35.2 per cento, all’interno di Poste Italiane la parità tra uomo e donna sul posto di lavoro è una realtà.
In Sicilia il personale aziendale è per la metà costituito da donne e ancor di più in provincia di Trapani, dove la quota femminile supera il 50 per cento. A Trapani la presenza femminile nei diversi ruoli sfiora il 60 per cento del totale complessivo, con 31 direttori donne alla guida di sedi diffuse sul territorio. Anche il settore del recapito nel trapanese, storicamente appannaggio dei colleghi uomini, vede una partecipazione in crescita del mondo femminile in tutta la provincia.
Ne è un esempio il contributo delle oltre 30 donne in servizio, tra portalettere e figure di staff, presso il centro distribuzione Platamone nel capoluogo. Sempre di più rispetto agli anni passati, i centri di recapito sono caratterizzati dall’intensificarsi di presenze in rosa, con oltre 80 risorse nei siti aziendali del Trapanese. Percentuali significative se si guarda anche ai ruoli di front end, con quasi due operatrici di sportello donna su tre e circa il 70 per cento di consulenti finanziarie. Singolare poi la situazione nell’ufficio postale di Mazara Del Vallo di largo Avv. Alberto Rizzo Marino, dove troviamo 13 risorse, interamente al femminile.
Allora Buona Festa delle Donne
Trapani – L’8 marzo 2025, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, il quotidiano online TrapaniOggi.it rende omaggio al ruolo fondamentale delle donne nella società. Per tutta la giornata, il logo del sito conterrà l’immagine di una mimosa, simbolo storico di questa celebrazione.
La Festa della Donna ha origini storiche legate alle lotte per i diritti femminili e l’uguaglianza di genere. Introdotta ufficialmente nel 1909 negli Stati Uniti e successivamente adottata in tutto il mondo, questa giornata è un momento di riflessione e celebrazione per il contributo delle donne in ambito familiare, lavorativo e sociale.
Nel 1946, l’Unione Donne Italiane (UDI) scelse la mimosa come simbolo dell’8 marzo per la sua fioritura precoce, la sua resistenza e il suo valore accessibile a tutti. Questo fiore giallo rappresenta la forza, la femminilità e la resilienza delle donne di tutto il mondo.
Dalla mezzanotte e per tutta la giornata dell’8 marzo 2025, il logo di TrapaniOggi.it presenterà un’illustrazione di una mimosa. Questa iniziativa vuole essere un segno di riconoscimento per il ruolo insostituibile delle donne come madri, compagne e pilastri delle famiglie.
Durante la settimana precedente l’8 marzo, TrapaniOggi.it ha pubblicato una serie di articoli dedicati al tema della donna, esplorando il suo ruolo nella società e la sua influenza nella cultura e nella storia. Tra gli approfondimenti disponibili sul sito:
L’8 marzo 2025 rappresenta un’occasione per riconoscere e celebrare il ruolo delle donne nella società. Con l’iniziativa del logo speciale e la pubblicazione di articoli tematici, TrapaniOggi.it si unisce alle celebrazioni per sottolineare l’importanza di questa giornata e il valore delle donne nel mondo.
Visita TrapaniOggi.it per leggere tutti gli approfondimenti e condividere il messaggio di questa giornata speciale!
L’8 marzo non è solo una giornata per ricevere mimose e auguri: è un momento di riflessione, di memoria e di azione. La Festa della Donna affonda le sue radici in oltre un secolo di lotte per i diritti e la parità di genere, con eventi storici che hanno segnato tappe fondamentali nel cammino verso l’uguaglianza.
La prima spinta per istituire una giornata dedicata alle donne arriva nel 1910 a Copenhagen, durante la Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste. Ma già prima, nel 1893, la Nuova Zelanda fu il primo paese al mondo a concedere il diritto di voto alle donne. In Germania, nel 1914, il Frauen Tag viene celebrato per rivendicare il suffragio femminile. Ancora più significativo fu il ruolo delle donne nella Rivoluzione di Febbraio del 1917 a Pietrogrado, evento che portò alla caduta dello zarismo e alla nascita della Festa della Donna l’8 marzo.
Uno degli eventi più tragici che segnarono la lotta per i diritti delle lavoratrici fu l’incendio della fabbrica Triangle a New York, avvenuto il 25 marzo 1911. Questo fu il più grave incidente industriale della storia della città, causando la morte di 146 persone, tra cui 123 donne e 23 uomini. La maggior parte delle vittime erano giovani immigrate italiane ed ebree, sfruttate e costrette a lavorare in condizioni di estrema precarietà. Questo evento scioccò l’opinione pubblica e contribuì a rafforzare le richieste di migliori condizioni di lavoro e di sicurezza per le donne. Furono 38 le donne che provenivano da ogni parte dell’Italia che persero la vita in quel rogo. L’Otto Marzo deve essere un modo per ridare dignità a quelle morti, dando a ciascuna vittima un nome, un cognome e un storia da raccontare, deve essere un autentico “esercizio della memoria” per tutti.
In Italia, il cammino delle donne verso la parità è stato lungo e spesso irto di ostacoli. Il primo passo importante si ebbe nel 1946, quando per la prima volta le donne esercitarono il diritto di voto, contribuendo alla nascita della Repubblica Italiana. Ventuno donne vennero elette all’Assemblea Costituente, contribuendo a sancire nella Costituzione il principio di uguaglianza tra i sessi.
Gli anni Settanta videro un’intensa stagione di mobilitazioni femministe, con la storica manifestazione di 20.000 donne a Roma nel 1972. Nel 1976, Tina Anselmi divenne la prima donna ministro in Italia. Nel 1977, le Nazioni Unite riconobbero ufficialmente la Giornata Internazionale della Donna.
Nonostante le conquiste legislative, la parità nel mondo del lavoro resta ancora un obiettivo incompiuto. Le donne continuano a guadagnare meno degli uomini, a essere sottorappresentate nei ruoli di leadership e a subire discriminazioni sul posto di lavoro. La conciliazione tra carriera e famiglia rimane un nodo irrisolto, con le donne che spesso si trovano costrette a sacrificare la propria crescita professionale.
Oggi, la Festa della Donna non è solo celebrazione, ma anche un’occasione per riflettere su quanto ancora c’è da fare. Le sfide riguardano la violenza di genere, il divario salariale, la scarsa rappresentanza politica e la necessità di un cambiamento culturale che parta dall’educazione. La lotta per la parità di genere non è un problema solo delle donne, ma una questione di giustizia sociale che riguarda l’intera società.
L’8 marzo non deve essere solo un giorno di festa, ma un monito per ricordare che la strada verso l’uguaglianza è ancora lunga. Ogni piccolo passo avanti è il frutto di lotte, sacrifici e determinazione di tante donne che hanno segnato la storia. E la storia, si sa, non è ancora scritta del tutto.