Castelvetrano
Domani sera veglia di preghiera per Mary Bonanno, sabato i funerali
Non sono stati ancora stabiliti i funerali del marito
Redazione12 Giugno 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Castelvetrano – In un post fatto circolare sui social tra la ristretta cerchia di amici e conoscenti di Mary Bonanno, si legge che per domani sera alle 21 nella parrocchia Maria Ss. Annunziata si terrà una veglia di preghiera in memoria della donna uccisa dal marito venerdì scorso a Castelvetrano.

    E’ una iniziativa di don Rino Randazzo che era il parroco della chiesa frequentata dall’insegnante e dove lei svolgeva la sua opera verso gli ultimi, verso il prossimo. L’ultima volta che Mary Bonanno era stata in chiesa era stato proprio il giorno prima di essere uccisa brutalmente dal marito Francesco Campagna che poi si è suicidato.

    Sabato mattina alle 10 poi in forma privata lontano da telecamere e riflettori, come richiesto dalla famiglia Bonanno, si terranno i funerali.

    Mercoledì sera la città di Castelvetrano era scesa in strada per una fiaccolata silenziosa per ricordare Mary, amata e benvoluta da tutti per il suo impegno. Oltre due mila persone si erano strette attorno simbolicamente attorno alle famiglia in questo momento di grande dolore.

    I funerali di Campagna, invece, non sono stati ancora decisi.




  • Castelvetrano
    Una fiaccolata mercoledì per Mary Bonanno, la donna uccisa dal marito a Castelvetrano
    Intanto le due famiglie chiedono silenzio
    Redazione9 Giugno 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Castelvetrano – Si terrà mercoledì sera alle 21, a Castelvetrano una fiaccolata per ricordare Mary Bonanno, l’insegnante di 49 anni, uccisa venerdì mattina dal marito Francesco Campagna (quest’ultimo poi si è suicidato) nella loro casa di via 4 Aprile. Il corteo si snoderà da piazza Escrivà sino ad arrivare al sistema delle piazze.

    Avrebbe provato a scappare Mary Bonanno, la professoressa di 49 anni, uccisa dal marito che poi si è suicidato lanciandosi dal terzo piano di una palazzina in via 4 aprile, a Castelvetrano. Un chiarimento, poi sfociato in una violenta lite, forse cercato dallo stesso Francesco Campagna, con la moglie venerdì mattina e iniziato nel garage dove lei stava prendendo l’auto per andare a scuola. Qui sarebbe stata bloccata dal marito che l’avrebbe colpita con alcune coltellate all’addome, lei ha raggiunto le scale cercando di sfuggire alla furia ma l’uomo l’ha raggiunta e finita con una chiave inglese quando lei si trovava già nell’androne. Mary Bonanno non ha avuto scampo.

    Intanto il legale della famiglia Campagna, l’avvocato Lorenzo Rizzuto, ha invitato la stampa a evitare la diffusione di dettagli privati e “a trattare la vicenda con la massima discrezione”. Rizzuto ha anche invitato a “evitare la spettacolarizzazione e la diffusione di particolari non essenziali e non accertati, per tutelare la memoria delle vittime e il diritto delle famiglie a vivere questo momento di immane dolore nel raccoglimento e nella riservatezza” ed ha chiesto ai giornalisti che intendono seguire i funerali di “astenersi nell’effettuare riprese video, fotografie o filmati all’interno del luogo di culto durante lo svolgimento della funzione religiosa”. “Riconosciamo il diritto di cronaca e il valore di una corretta informazione”, scrive Rizzuto, “ma l’esposizione mediatica continua e la diffusione di notizie non sempre confermate rischiano di aumentare la sofferenza delle figlie e dei parenti, oltre a interferire con le indagini in corso”. “Il rispetto della dignità delle persone coinvolte deve prevalere su ogni altra considerazione”, sottolinea, facendo riferimento sia alla normativa sulla privacy sia ai principi deontologici della professione giornalistica.

    Potrebbe essere effettuata oggi l’autopsia sul corpo della donna, su disposizione del sostituito procuratore della Repubblica di Marsala, Paolo Marino che coordina le indagini.




  • Castelvetrano
    Castelvetrano. Omicidio-suicidio, il precedente
    Ma se si conta l'omicidio di Maria Amatuzzo salgono a tre le donne ammazzate dal proprio uomo
    Laura Spanò7 Giugno 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Castelvetrano – Era il 15 marzo 2019. Nella città belicina vengono scoperti i corpi senza vita di due coniugi, il marito Gino Damiani, 60 anni, la moglie Rosalia Lagumina di 48 anni. Sono nella  loro abitazione in via Alcide De Gasperi, a Castelvetrano. La donna era stata strangolata, mentre il marito si suicida utilizzando un coltello. Un omicidio-suicidio che sconvolge la comunità. La coppia era in fase di separazione.

    A scoprire i due cadaveri, i Vigili del Fuoco allertati dai Carabinieri. I corpi vengono trovati su un lettino in una stanza al primo piano della casa. Il cadavere dell’uomo era su quello della consorte.

    L’uomo al culmine di una discussione strangola la moglie. Alla base del gesto, l’ipotesi che l’uomo non accettasse la separazione.

    Compiuto l’omicidio, il sessantenne sarebbe prima andato in bagno a lavarsi le mani, lasciando alcune tracce ematiche sulla porta e nel lavabo. Poi, avrebbe preso un grosso coltello che ha posizionato e incastrato nel braccio della moglie, già morta, e si sarebbe gettato con forza sulla lama, lasciandosi trafiggere e morire dissanguato.

    I due vivevano ancora sotto lo stesso tetto, ma da separati in casa. La donna non dormiva più con il marito, ma nel lettino di uno dei due figli. Lo stesso letto sul quale i coniugi sono stati rinvenuti morti.

    Ma se si conta l’omicidio di Maria Amatuzzo salgono a tre le donne ammazzate dal proprio uomo.

    Omicidio Maria Amatuzzo

    Il 25 marzo di quest’anno, la corte d’Assise di Palermo ha confermato l’ergastolo per Ernesto Favara di Castelvetrano. L’ex pescatore di 65 anni è accusato di avere ucciso con 12 coltellate la moglie Maria Amatuzzo, palermitana di 29 anni, nel garage della loro casa a Marinella di Selinunte (in provincia di Trapani) il 24 dicembre 2022. I carabinieri, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento, lo avevano trovato con il coltello ancora in mano.

    A dare l’allarme quella vigilia di Natale era stata la vicina di casa, dopo avere sentito le urla di Maria. Il rapporto tra Amatuzzo e Favara era “burrascoso” e la nascite di due gemelle non aveva migliorato le cose tanto che la donna da qualche tempo aveva intrapeso un’altra relazione.

     




  • Messina
    Messina, omicidio Sara Campanella: fermato l’ex compagno universitario
    Il giovane di Avola, ex fidanzato della vittima, non avrebbe accettato la fine della relazione
    Redazione1 Aprile 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Messina – Un altro femminicidio scuote la Sicilia, quello di Sara Campanella, 22 anni, originaria di Misilmeri, uccisa a coltellate in pieno giorno a Messina, davanti a decine di testimoni. Il presunto assassino è un ex compagno universitario, fermato dai Carabinieri dopo ore di ricerche. Il caso ricorda tragicamente l’omicidio di Lorena Quaranta, avvenuto lo stesso giorno cinque anni fa.

    La dinamica

    Chi ha ucciso Sara era un collega di università. L’avrebbe seguita, poi tra i due ci sarebbe stata una discussione e alla fine lui, innamorato senza essere corrisposto, l’avrebbe accoltellata. Una testimone racconta: “L’ho sentita gridare ‘basta, lasciami’. Poi un uomo ha cercato di rincorrere il killer”. L’ultimo vocale di lei a un’amica: “Il malato mi sta seguendo”.

    Da una prima ricostruzione dei fatti, l’indagato ha sferrato due colpi: uno al collo e uno alla scapola.

    Una testimone: gridava “basta, lasciami”

    Sara avrebbe urlato più volte “basta, lasciami”, secondo il racconto di testimoni che hanno assistito al delitto. Uno di loro avrebbe tentato di rincorrere il killer. “Mentre ero in piedi in attesa del bus ho sentito forti grida – ha detto infatti una donna che ha assistito al delitto – e subito dopo ho visto sul marciapiede di fronte una ragazza intenta a fuggire in preda al panico, piangendo in posizione piegata, come in evidente sofferenza”. Poi è arrivato un ragazzo “con un’arma da taglio in mano. Si è allontanato a piedi verso Messina, inseguito da un giovane che era con me alla fermata”.

     

    Fermato nella notte il presunto assassino di Sara

    Il 27enne avrebbe agito per gelosia: fatale una coltellata al collo. Si chiama Stefano Argetino 27 anni originario di Avola. È lui il principale indiziato per l’omicidio di Sara Campanella, la studentessa uccisa a pochi passi dallo stadio Celeste di Messina. I due frequentavano lo stesso corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico all’Università di Messina. Secondo gli investigatori, il giovane non avrebbe accettato la fine della relazione.

    Sara è stata accoltellata da dietro, con un fendente profondo al collo, davanti a numerosi passanti e un autobus pieno di gente. Una scena scioccante, consumatasi poco dopo l’uscita della giovane dal Policlinico universitario.

    Una fuga durata poche ore

    I Carabinieri del comando provinciale di Messina, guidati dal colonnello Lucio Arcidiacono  hanno rintracciato e bloccato nella notte il giovane. Le ricerche sono state intense e continue: la città è stata setacciata fino a quando il giovane non è stato trovato fuori Messina e condotto in caserma.

    Il dolore della famiglia Campanella

    La madre: “Amore mio, non è vero”. Appena ricevuta la notizia, Maria Concetta Zaccaria, madre di Sara, originaria di Misilmeri per raggiungere l’obitorio del Policlinico. Poco dopo è arrivato anche il padre, Alessandro Campanella, straziato dal dolore. Scene strazianti anche fuori dall’ospedale, dove amici e parenti si sono radunati in lacrime.

    Claudio, il fratello maggiore di Sara, studia Economia a Napoli. È sconvolto”, racconta Lorenzo Romano, amico di famiglia. “Tutti siamo increduli. Non sapevamo nulla di questo ragazzo. Sara era una ragazza solare e buona.”

    Una tragica coincidenza

    Esattamente cinque anni fa era accaduto a Lorena Quaranta. L’omicidio di Sara avviene nello stesso giorno in cui, nel 2020, veniva uccisa Lorena Quaranta, studentessa di Medicina originaria di Favara, per mano del compagno Antonio De Pace. Anche allora, la tragedia colpì l’Università di Messina, lasciando un’intera comunità sotto shock.

    Ancora una giovane vita spezzata. Ancora un presunto ex che uccide per possesso e rifiuto. Ancora una famiglia distrutta. Mentre le indagini continuano e l’Italia si interroga su come fermare la spirale dei femminicidi, la comunità universitaria e l’intero Paese si stringono attorno alla famiglia Campanella.

    I compagni di Sara

    Sara Campanella, originaria di Misilmeri, frequentava il terzo anno della facoltà di Tecniche di laboratorio Biomedico nell’ateneo messinese faceva anche la tirocinante proprio nell’ospedale dove è stata portata in fin di vita. Dopo la notizia dell’omicidio, tanti studenti e colleghi della vittima sono andati al pronto soccorso disperati.

    Procuratore: “Attenzioni insistenti da due anni”

     Il procuratore capo di Messina, Antonio D’Amato, ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa, che “c’erano state delle attenzioni da parte di questo giovane, anche in maniera insistente e reiterata nel tempo”. Tuttavia, ha aggiunto, “allo stato delle indagini, non essendo mai queste attenzioni” diventate “né qualcosa di violento, né di minaccioso, né di particolarmente morboso, evidentemente non avevano destato una particolare attenzione da parte della vittima”. Resta però il fatto, si legge nel provvedimento di fermo, che il giovane “con cadenza regolare importunava la vittima, proponendosi, chiedendole di uscire e di approfondire il loro rapporto, non fermandosi neppure innanzi al rifiuto della ragazza”.




  • Italia
    In netto calo nel 2024 gli omicidi con vittime donne
    Quasi raddoppiati gli Ammonimenti del Questore. Aumentano le donne che si rivolgono alle Forze dell’ordine
    Redazione15 Marzo 2025 - Attualità



  • legge sul femminicidio Italia Attualità

    Roma –  Presentato presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il report di analisi “8 Marzo – Giornata internazionale della donna”, elaborato dal Servizio Analisi Criminale, che esamina, attraverso l’elaborazione degli elementi acquisiti dalla Banca dati delle Forze di polizia, la tematica della violenza di genere e della relativa azione di contrasto.

    Il dato ufficiale

    Nel 2024 gli omicidi con vittime donne sono stati 113, 99 delle quali in ambito familiare/affettivo; di queste, 61 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Dati, questi, tra i più bassi dell’ultimo decennio, che testimoniano il forte impegno della società per la sensibilizzazione sul fenomeno e, in particolare, delle Forze di polizia per l’attenta e costante attività di prevenzione.

    Sempre più donne si rivolgono alle forze dell’ordine

    L’attenzione che le donne e gli uomini in uniforme rivolgono a combattere questo odioso fenomeno è testimoniata dal costante incremento delle misure adottate per prevenire possibili reati e garantire sicurezza alle vittime di violenza: nel 2024 sono quasi raddoppiati gli Ammonimenti del Questore (+94%) e più che triplicati gli allontanamenti del maltrattante dalla casa familiare (+224%). Il trend dei reati sentinella, pur se in costante aumento, potrebbe testimoniare il risultato di una crescente consapevolezza delle vittime, che denunciano più di prima confidando nell’operato delle Istituzioni, grazie anche all’introduzione di misure legislative atte a garantire loro maggiore tutela e sostegno.

    Il Report

    Questo e molto altro il contenuto del Report in parola che, realizzato attraverso lo studio e l’analisi dei dati acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, confrontati con le informazioni fornite dai presidi territoriali di Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, offre una ricostruzione particolareggiata della violenza di genere nel periodo 2019 – 2024, soffermandosi sul biennio 2023-2024, con approfondimenti incentrati su età e nazionalità delle vittime e sulle relazioni intercorrenti con gli autori, nonché su altri aspetti caratterizzanti i principali reati, tra cui i c.d. “reati sentinella” che, spesso già parte integrante della violenza di genere, possono costituire un campanello d’allarme.

    Cosa contiene il documento

    Il documento contiene poi approfondimenti sulle mutilazioni genitali e sulla violenza assistita. Vi sono anche inserite alcune storie con protagoniste donne vittime di violenza di genere, le cui vicende, pur ispirandosi a fatti realmente accaduti, sono volutamente rese anonime e romanzate, ma rispecchiano il fenomeno e ne sono testimonianza. In appendice, da ultimo, per una maggior consapevolezza sul fenomeno ed una maggiore aderenza
    al territorio, sono riportati i dati dell’ultimo triennio, disaggregati a livello provinciale, relativi ad alcune delle fattispecie di reato prese in esame.





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