Palermo – L’Assemblea regionale siciliana ha approvato la norma che introduce la retroattività della legge regionale, approvata il 31 gennaio dell’anno scorso, che prevede l’assunzione alla Regione delle vittime di femminicidio con deformazione e sfregio del viso e degli orfani.
“Le disposizioni trovano applicazione per fatti avvenuti entro i confini del territorio della Regione siciliana anche prima della data di entrata in vigore della presente legge in danno di cittadini italiani residenti in Sicilia al momento dell’evento criminoso ed esclusivamente per le assunzioni presso la Regione siciliana nei limiti delle risorse assunzionali disponibili”.
Alcamo – Sono originari di Alcamo, Vincenzo Gerardi, 57 anni e la moglie Teresa Stabile di 55 anni. L’uomo nella notte ha confessato davanti al pm Ciro Caramore, di avere ucciso a coltellate la moglie. Gerardi è stato arrestato a Samarate, in provincia di Varese dove abitavano da 30 anni. L’arresto era avvenuto in flagranza mentre l’uomo minacciava di uccidersi con lo stesso coltello usato per uccidere la moglie. Il 57enne non le ha dato il tempo di scendere dall’autovettura, sotto casa dei genitori. Poi la fuga prima di venir atterrato da un colpo di teaser dei carabinieri.
Teresa Stabile e Vincenzo Gerardi avevano lasciato Alcamo 30 anni fa, a Samarate dove avevano messo su famiglia, la coppia aveva due figli. Lei casalinga lui lavorava in un’azienda che si occupa di installazione di piscine.
I due pare avessero già contattato un legale per le pratiche della separazione. I carabinieri sono intervenuti un mese perchè il figlio maggiore aveva denunciato il padre per violenza privata e per tutta una serie di atteggiamenti ritenuti contrari alla legge.
La coppia era in fase di separazione. La 55enne era andata a vivere con i genitori nella villetta accanto a quella dove risiedeva con l’ormai quasi ex marito. Secondo la ricostruzione degli investigatori, lui minacciava di uccidersi se lei non fosse tornata e sapeva sempre dove fosse la donna L’uomo aveva tenuto copia delle chiavi dell’auto della moglie ed era solito parcheggiare la propria macchina davanti al box della donna così che lei fosse costretta a chiamarlo per poter uscire: un mese e mezzo fa, dopo l’ennesimo contrasto avvenuto fuori dal garage, il figlio maggiore della coppia aveva denunciato il padre per violenza privata. Teresa Stabile non aveva presentato denuncia – a carico di Gerardi non c’era alcun provvedimenti restrittivo – perché, secondo quanto riferito, sperava di non irritarlo o provocarlo e di riuscire così a chiudere più rapidamente possibile la pratica della separazione.
Misilmeri (Palermo) – La scritta “Mi amo troppo per stare con chiunque” è apparsa ovunque a Misilmeri. E’ stato il mantra che ha accompagnato anche questa giornata di lutto per tutta la città e non solo costretta a dare l’ultimo saluto terreno a Sara Campanella 22 anni, uccisa a Messina per le coltellate inferte dal compagno di università, Stefano Argentino 27 anni, la scorsa settimana.
foto ansa
La celebrazione officiata dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice nella chiesa di San Giovanni Battista. “L’amore non uccide, è assurdo. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte”, ha detto in un passaggio della sua omelia.
Presenti ai funerali, anche il presidente della Regione Renato Schifani, accompagnato dal deputato Gaspare Vitrano, i sindaci di Messina, Federico Basile, e di Misilmeri Rosario Rizzolo, oltre ai vertici delle forze dell’ordine.
Moltissimi gli striscioni a ricordare che bisogna smettere con questo stillicidio di omicidi di donne: “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”, “Imparate ad accettare un no” e “Se non voglio non puoi”.
Palermo – La corte d’appello di Palermo, ha confermato la sentenza di primo grado per l’omicidio di Maria Amatuzzo, la 29enne uccisa a coltellate a Marinella di Selinunte, nel tardo pomeriggio della vigilia di Natale del 2022. L’udienza si è tenuta stamane a Palermo. Ernesto Favara ex compagno della vittima in primo grado era stato condannato all’ergastolo. Il 65enne pescatore selinuntino, uccise con 28 coltellate la giovane moglie.
“A nome del padre e dei familiari della vittima esprimo soddisfazione per l’esito del giudizio di secondo grado. La corte ha confermato la sentenza di primo grado in toto, confermando l’ergastolo nei confronti dell’omicida. Oggi è stata ancora una volta fatta giustizia”.
Il pg della Corte d’assise d’appello di Palermo aveva chiesto la conferma della condanna all’ergastolo per Ernesto Favara, 65 anni, ex pescatore di Marinella, processato per l’omicidio della moglie Maria Amatuzzo. Tra 90 giorni le motivazioni della sentenza di conferma dell’ergastolo per il responsabile dell’omicidio.