Marsala
Due stranieri finiscono in carcere per estorsione
I due avevano chiesto dei soldi per la restituzione di un cellulare che avevano sottratto ad un uomo
Redazione3 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Marsala – Due stranieri di 35 e 39 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di San Filippo di Marsala hanno arrestato per estorsione.

    Gli odierni arrestati, affittuari di un appartamento per il quale da tempo non avrebbero più corrisposto la mensilità come da contratto di locazione, avrebbero prima colpito la vittima (titolare dell’abitazione) che disperato gli intimava di andarsene per poi impedirgli di fuggire via sotto minaccia di una spranga di ferro privandolo del proprio telefono cellulare.

    Fortunatamente l’uomo è riuscito a darsi alla fuga venendo, successivamente contattato dai due stranieri che gli chiedevano circa 200 euro quale prezzo per la riconsegna del cellulare.

    Il titolare dell’appartamento ha denunciato tutto ai carabinieri di Marsala, e si è recato nel luogo concordato per lo scambio dove ad aspettarlo c’erano i due stranieri che sono stati però bloccati dai militari dell’Arma.

    Espletate le formalità di rito, dopo la convalida dell’arresto, i due stranieri sono stati ristretti presso il carcere di Trapani.





  • Sextortion. Tre gli arresti, decine le persone addescate in rete, sequestrate immagini e video sessualmente espliciti[Video]
    L'attività è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale e dalla Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma
    Redazione27 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Cinquanta estorsioni e 60 truffe. Decine di persone vittime di ricatto sessuale. E’ questo il bilancio di una operazione nazionale portata a termine dai carabinieri  del Comando provinciale di Trapani e della sezione Criptovalute del comando antifalsificazione Monetaria di Roma hanno arrestato tre persone.

    Il Gip al termine delle lunghe e certosine indagini effettuate dagli investigatori dell’arma, ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. I reati contestati sono estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.

    Il modus operandi dell’organizzazione

    La tecnica del sextortion ha fatto vittime in tutta Italia. I tre indagati operavano on line collegati da Trapani, Livorno e Cosenza. Adescavano le persone in Rete e si facevano inviare fotografie dal contenuto sessualmente esplicito. A quel punto le ricattavano: o pagavano oppure le immagini sarebbero state diffuse. A volte usavano il metodo del love scam: le vittime venivano raggirate simulando finte relazioni sentimentali via social network. Una volta ricevuti i soldi, gli indagati avrebbero investito ingenti somme di denaro nell’acquisto di bitcoin o altre cripto valute. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri avrebbero trovato documentazione su inedite piattaforme di investimento in criptovalute.

    L’indagine

    La complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani, avrebbe fatto luce su innumerevoli episodi che i tre destinatari della misura cautelare avrebbero messo a segno ai danni di innumerevoli vittime in tutto il territorio nazionale. Determinante per la ricostruzione degli eventi, il contributo della componente specializzata dell’Arma, che con l’intervento della Sezione Criptovalute ha permesso di ricostruire come gli indagati, operando on-line dalle Province di Trapani, Livorno e Cosenza sarebbero stati in grado di commettere almeno 50 estorsioni e 60 truffe.

    I delitti, perpetrati con la tecnica del sextortion (ossia costringendo la vittima a versare denaro con la minaccia di diffondere materiale multimediale dal contenuto sessualmente esplicito) e con il metodo
    del love scam (ovvero con raggiri attuati mediante fittizie relazioni sentimentali via social network), avrebbero consentito agli autori dei delitti di raccogliere ingenti capitali, che ripuliti, attraverso le complesse transazioni finanziare nazionali ed estere tracciate dagli investigatori dell’Arma, sarebbero, poi, stati re-investi nell’acquisto di bitcoin o altre cripto valute.

    A seguito delle perquisizioni dei Carabinieri sarebbe stato sottoposto a sequestro svariato materiale informatico anche inerente a inedite piattaforme di investimento in criptovalute.






  • Marsala. Denunciato straniero per tentata estorsione
    Il giovane un parcheggiatore abusivo aveva chiesto ad un carabiniere i soldi ad un carabinieri libero dal servizio
    Redazione26 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Marsala omicidio madre balcone Cronaca

    Marsala – Nella mattinata di ieri i carabinieri della Compagnia di Marsala hanno denunciato un cittadino straniero 20 anni per tentata estorsione e resistenza a PU.

    Il 20enne esercitando attività illecita di parcheggiatore abusivo presso il parcheggio del salato avrebbe chiesto un obolo per poter parcheggiare la propria autovettura ad un cittadino che per sua sfortuna era un carabiniere libero dal servizio della Compagnia di Marsala.

    Al rifiuto del militare il 20enne impediva il passaggio mettendo una mano sul petto intimando nuovamente di corrispondere del denaro o in alternativa doveva abbandonare il parcheggio, spintonandolo verso l’autovettura.

    Dopo l’ennesimo rifiuto il carabiniere ha chiesto l’intervento di una pattuglia, qualificandosi. Il 20enne allora lo ha spintonato violentemente provando a fuggire ma è stato subito bloccato dal militare e dalla pattuglia giunta sul posto dopo pochi istanti.
    Dai successivi accertamenti risultava inoltre la violazione della misura di prevenzione DACUR.




  • Catania
    I nomi dei 19 indagati nel blitz antimafia di Catania
    Blitz antimafia a Catania, i nomi
    Redazione24 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Blitz antimafia a Catania Cronaca

    Catania – Oltre al deputato regionale Giuseppe Castiglione nel blitz antimafia “Mercurio” compaiono anche un sindaco e consiglieri. Il nome del deputato è nell’elenco dei 19 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo gli inquirenti, sarebbero tutti affiliati al sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano.

    I nomi degli arrestati

    L’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda i seguenti indagati. BERGAMO Antonino. BONACCORSO Emanuele. BUCOLO Rosario. CASTIGLIONE Giuseppe (cl.79). COCO Giuseppe. DELLA VITA Antonino. DI BENEDETTO Antonio. Ed ancora: DI GAETANO Domenico. DI GAETANO Pierpaolo Luca. FRESTA Vincenzo. FORNARO Salvatore. MARCHESE Matteo. MARLETTA Ernesto. MARLETTA Rosario. MENDOLIA Salvatore. MIRABELLA Salvatore. MISSALE Santo. RIZZO Vincenzo. VITALE Nunzio.

    Sono gravemente indiziati, con 15 diversi capi d’imputazione, dei reati di “associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori”.

    Sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano

    Per gli inquirenti, sarebbero tutti affiliati al sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano. E sono gravemente indiziati, con 15 diversi capi d’imputazione, dei reati di “associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori”.

    Società coinvolte

    Sono due le società coinvolte e sequestrate: la Società Nicotra Biagio Alessio e le Onoranze Funebri San Marco, valore oltre 300 mila euro.

    Al centro deelle attività investigatire del Ros, le Regionali del 2022 e le ultime amministrative di Misterbianco e Ramacca. C’è anche un altro politico che è finito dietro le sbarre: è il consigliere comunale Matteo Marchese.

     

     




  • Siracusa
    Operazione antidroga “Bianco Barocco” a Noto
    Dieci le persone indagate, cinque in carcere e cinque ai domiciliari
    Redazione31 Gennaio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Noto (Siracusa) – Nelle prime ore di stamane, nell’ambito di una vasta operazione antidroga, agenti della Polizia di Stato hanno eseguito, nella città di Noto, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Siracusa,  su richiesta della locale Procura, a carico di dieci soggetti (5 con custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari) tutti indagati, a vario titolo, per i reati di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, minaccia e porto abusivo di arma da fuoco e munizionamento.

    A quattro indagati, già detenuti per altri reati, l’ordinanza è stata notificata in carcere.

    Ad un’altra persona è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora.

    Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa ed articolata attività di indagine avviata nel 2023 dal Commissariato di Noto, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.

    Notizia in aggiornamento




  • Custonaci
    Mafia, oltre 70 anni di carcere inflitti a 10 imputati
    Cosa nostra riorganizzata a Custonaci, condanne severe
    Rino Giacalone24 Gennaio 2025 - Cronaca



  • Condanne operazione antimafia Scialandro Cronaca

    Custonaci –  E’ stata pronunciata poco fa la sentenza al termine del processo svoltosi col rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Palermo e dove erano imputati alcuni degli indagati coinvolti nell’operazione antimafia denominata “Scialandro”, scaturita dall’operazione congiunta di Dia, Polizia e Carabinieri che nell’ottobre 2023 portò ad arresti e avvisi di garanzia, fra Paceco, Custonaci, Valderice e Trapani, per associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni.

    Comune di Custonaci parte civile:

    Il Comune di Custonaci è stato l’unica amministrazione ammessa come parte civile, considerato anche che il cuore dell’indagine ha riguardato proprio questo territorio, dove Cosa nostra aveva rimesso in piedi la propria organizzazione. Tra i condannati Giuseppe Costa, ha avuto inflitti 4 anni e 10 mesi, personaggio già condannato anche per aver partecipato al sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, poi ucciso per vendetta contro il padre , tra i più importanti collaboratori di giustizia nel far sgominare il clan corleonese. Queste le altre condanne, per oltre 70 anni di carcere: Gaetano Barone di Valderice, 7 anni e 4 mesi, Santo Costa, 7 anni e 4 mesi, Luigi Grispo di Erice, 4 anni e 4 mesi, l’ex vice-sindaco di Custonaci, Carlo Guarano, 8 anni e 4 mesi, Andrea Internicola, 2 anni, il custonacese Paolo Magro, 8 anni, Giuseppe Maltese e Vito Manzo, 8 anni, e Roberto Melita, 8 anni e 4mesi.




  • Marsala
    Marsala: aggravamento del regime cautelare per un parcheggiatore abusivo per maltrattamenti in famiglia
    L'uomo ora si trova inchiuso in una comunità terapeutica
    Redazione14 Gennaio 2025 - Cronaca



  • automobile polizia di marsala Cronaca

    Marsala – La polizia di Marsala ha eseguito una ordinanza di applicazione di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, emessa dal gip presso il Tribunale, a carico di un cittadino marsalese conosciuto come parcheggiatore abusivo nei pressi del parcheggio comunale di Via Giulio Anca Omodei.

    L’uomo era già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dell’allontanamento della casa familiare per il reato di maltrattamenti contro i familiari – commesso ai danni dell’anziana madre.

    La richiesta di sostituzione ed aggravamento del regime cautelare disposto dal Tribunale è stata formulata dalla Procura di Marsala dopo un’articolata attività di indagine condotta dagli Agenti del Commissariato della città lilibetana, che lo scorso 5 gennaio erano intervenuti dopo che l’uomo aveva violato le misure a cui era sottoposto a tutela della persona offesa.

    Oltre a questo gli agenti erano anche intervenuti successivamente sempre nei confronti del marsalese per una estorsione che lo stesso parcheggiatore  aveva perpetrato  ai danni di un padre di famiglia che, recatosi quella domenica sera insieme alla propria figlia minore in quel parcheggio per posteggiare l’automobile era stato avvicinato dal parcheggiatore abusivo, che brandendo dei cocci di bottiglia, si era fatto consegnare del denaro.

    L’uomo avendo un daspo urbano inflittogli dal questore di Trapani neppure si sarebbe dovuto trovare in quel parcheggio, in quel momento aveva contravvenuto, al divieto di accesso all’area urbana espressamente previsto nel provvedimento di Daspo Urbano e dunque aveva commesso un ulteriore illecito penale.

    La questura di Trapani fa sapere che “il pericoloso parcheggiatore abusivo, affetto da acclarata sindrome psichiatrica, è stato associato al regime degli arresti domiciliari presso una Comunità terapeutica per la cura di pazienti psichiatrici sita nella provincia di Trapani, nell’ottica di favorire il suo percorso di riabilitazione terapeutica e di scongiurare la futura commissione di reati altrettanto allarmanti”.

    “Gli sforzi profusi dal personale del Commissariato di Marsala durante l’attività di pronto intervento della Volante e della correlata attività di indagine, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Marsala, hanno permesso di assicurare in condizioni di sicurezza l’anziana madre vittima di plurime e gravi condotte vessatorie ed anche di prevenire che il medesimo potesse perseverare nelle sue condotte delittuose, circostanza che appariva assai probabile considerato che il soggetto in questione annovera svariati pregiudizi di polizia e condanne penali per i delitti di violenza sessuale, atti osceni in prossimità di minori, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, rapina e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.




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