Hai mai sentito parlare di Carrapipi? Se sei siciliano, sicuramente sì! Se invece non lo conosci, preparati a scoprire uno dei nomi più divertenti e iconici della nostra amata isola. Carrapipi, in realtà, è il soprannome di Valguarnera Caropepe, un piccolo borgo dell’entroterra siciliano che, oltre a suscitare sorrisi, ha una storia e una tradizione tutte da raccontare!
Diciamolo subito: il nome Carrapipi è diventato celebre non tanto per il suo significato, ma per la sua musicalità buffa che lo rende irresistibile! In realtà, il paese si chiama Valguarnera Caropepe, un nome che unisce il cognome della nobile famiglia Valguarnera, che dominò il borgo per secoli, e “Caropepe”, che secondo alcuni studiosi deriverebbe da un antico insediamento arabo.
Ma il popolo siciliano, che ama semplificare e scherzare, ha deciso che “Carrapipi” suonava meglio!
Nel XIX e XX secolo, Carrapipi divenne un centro importante per l’estrazione dello zolfo, che fece crescere il paese e diede lavoro a molti abitanti. Tuttavia, con il declino dell’industria mineraria, molti carrapipani furono costretti a emigrare, soprattutto negli Stati Uniti e nel Nord Italia. Oggi, il paese conserva un fascino autentico, con le sue viuzze acciottolate, il profumo di pane casereccio e il calore della sua gente.
Cosa si mangia in un posto dal nome così simpatico? Ovviamente, delizie siciliane che fanno felici stomaco e cuore!
Pane di casa appena sfornato, croccante e profumato.
Formaggi e salumi locali, perfetti per un antipasto rustico.
Pasta con finocchietto selvatico e salsiccia, un classico della cucina contadina.
Dolci tipici, come cannoli, paste di mandorla e il mitico buccellato.
E se capiti durante la festa di San Giuseppe, non perderti le famose tavolate di pane, un’antica tradizione in cui i carrapipani preparano banchetti giganteschi in onore del santo!
Anche chi è emigrato, non dimentica mai le sue radici. Carrapipi è più di un paese, è un simbolo di semplicità, autenticità e amore per la propria terra. E diciamocelo, è anche il nome perfetto per una battuta che fa sempre ridere i siciliani!
Quindi, la prossima volta che senti parlare di Carrapipi, ricordati che dietro quel nome buffo si nasconde un pezzetto di vera Sicilia!
E tu, sei mai stato a Carrapipi? Raccontami la tua esperienza!
Enna – Il pm della procura a Enna, Stefania Leonte, ritenendo sussistenti tutti gli elementi probatori, ha disposto il rinvio a giudizio con l’accusa di falsa testimonianza per il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana e per il vicario giudiziale , Vincenzo Murgano, attuale parroco della chiesa Madre di Enna.
I due prelati avevano ricevuto l’avviso di conclusioni indagini lo scorso dicembre dopo la denuncia di Antonio Messina, l’archeologo che ha dato la stura al processo contro Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato lo scorso 5 marzo, a 4 anni e mezzo di carcere, dal tribunale di Enna, per violenza sessuale a danno di minori. Il vescovo Gisana e monsignor Murgano sono accusati di avere mentito in aula durante il processo a Rugolo.
Il vescovo non avrebbe detto il vero anche sull’offerta di denaro, 25 mila euro in contanti, che avrebbe proposto, secondo i magistrati, a Messina in cambio del silenzio. Gisana e Murgano dovranno comparire davanti al tribunale di Enna, giudice Maria Rosaria Santoni, il prossimo 26 maggio.