CronacaLinosa (Agrigento) – Intervento d’emergenza nella notte sull’isola di Linosa per soccorrere una bambina di 12 anni in gravi condizioni di salute e in pericolo di vita. Sull’isola delle Pelagie è giunto un elicottero HH-139B dell’82° Centro SAR di Trapani, in servizio di pronto intervento.
L’allarme era scattato poco prima della mezzanotte, con il coordinamento delle prefetture di Palermo e Agrigento. Alle 23:30 l’equipaggio è decollato dalla base di Birgi con a bordo una squadra medica dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.
Dopo un volo rapido fino all’isola, la bambina è stata caricata a bordo e assistita durante il tragitto verso Palermo. L’elicottero è atterrato all’Ospedale Civico, dove la piccola è stata affidata ai medici per le cure urgenti. Completata la missione, il velivolo è rientrato a Trapani alle 2:30, pronto per un nuovo intervento.
CronacaTrapani – Pannelli con fibra di amianto al Tribunale del capoluogo. I sindacati chiedono sopralluogo Spresal e lo spostamento dei lavoratori in vista della bonifica.
In vista dei lavori per la bonifica di centinaia di metri quadri di pannelli con fibra di amianto al Tribunale di Trapani, “condividendo a seguito di apposite assemblee le preoccupazioni dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti gli uffici giudiziari di via XXX Gennaio, ritengono opportuno che il Presidente del Tribunale si attivi per chiedere un sopralluogo dell’ente preposto Spresal e, contestualmente, di concerto con il Procuratore, individui un luogo adatto e sicuro dove si possa svolgere l’attività giudiziaria in sicurezza per tutti, al fine di scongiurare qualsiasi remota possibilità di contaminazione non solo dei lavoratori ma anche dell’utenza”.
Ad affermarlo solo il segretario provinciale Fp Cgil Andrea Genna, il coordinatore area Contrattuale Funzioni Centrali Cisl Fp Trapani Michele Binaggia e la segretaria generale Uilpa Trapani Gioacchina Catanzaro.
E aggiungono: “Vogliamo sottolineare poi la mancata convocazione del tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali per discutere l’organizzazione del lavoro in riferimento alla situazione di emergenza venutasi a creare.
“Esprimiamo profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo e chiaramente di tutto ciò abbiamo già informato le autorità competenti – concludono Genna, Binaggia e Catanzaro –. Non possiamo stare in silenzio di fronte a un fatto che mette a serio rischio la salute di magistrati, avvocati, personale amministrativo, forze dell’ordine e di tutti i cittadini che quotidianamente frequentano l’edificio giudiziario. La salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini non sono negoziabili. Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie, restando disponibili per qualsiasi confronto o collaborazione volta a risolvere questa grave problematica”.
SaluteVittoria – Se a Trapani la sanità sta male, in altre zone della Sicilia, non vive momenti migliori come nel caso di Vittoria. La denuncia arriva dal coordinatore provinciale del M5s di Ragusa, Federico Piccitto e dal deputato regionale Stefania Campo
“Negli ultimi 5 mesi, da ottobre 2024 a marzo 2025, ben 5 medici del reparto di Ortopedia del Guzzardi di Vittoria guidato dal dott. Cammarata si sono dimessi, lasciando l’Unità sguarnita. Ad oggi infatti è rimasto in organico un solo medico oltre al primario. L’ASP ha deciso di fronteggiare temporaneamente l’emergenza spostando ogni attività legata all’emergenza presso l’ospedale di Ragusa, utilizzando il personale in forza all’unità del Giovanni Paolo II insieme ad alcuni specializzandi, i quali però non possono fare turni senza la presenza di un medico/tutor e lasciando a Vittoria solo l’attività programmata. La sofferenza per carenza di medici in Ortopedia si aggiunge a quelle già conclamate da mesi in Pediatria e nei Pronto Soccorso. E’ una situazione che non può continuare e rispetto alla quale servono soluzioni immediate e strutturali”.
“La sanità siciliana è sempre più nel caos. L’ultimo caso balzato alle cronache isolane, proprio oggi, esplode fra gli ospedali della provincia di Enna, dove sono oltre 4.500 i pazienti in attesa di un intervento chirurgico – evidenziano Piccitto e Campo -. La verità è che, per usare un termine medico, c’è ovunque una vera e propria “emorragia” di medici dal pubblico verso il privato, che offre condizioni economiche e lavorative migliori, i medici che restano nel pubblico, trovandosi sottorganico, sono sottoposti a uno stress ancora più grande con possibilità concrete di ulteriori abbandoni da parte loro. Tutto questo richiede un intervento urgente della Regione che fino ad oggi non ha fatto nulla per risolvere la questione. Da troppi anni le procedure concorsuali bandite dalle ASP per rimpinguare gli organici non portano a risultati significativi, i già pochi medici disponibili ed in attesa di occupazione e che potrebbero quindi essere assunti, preferiscono spesso restare nei Policlinici in cui si sono formati rendendo impossibile per le Aziende sanitarie un sufficiente livello di riempimento degli organici. Occorrono interventi urgenti dal punto di vista normativo ed economico. Occorre modificare il sistema regionale, con bacini di riferimento che vadano oltre le attuali ASP, fare in modo che i medici appena specializzati per tre anni prestino servizio in ospedali di I livello, prevedere una diversificazione della percentuale di copertura degli organici delle ASP riducendola per le grandi strutture e rivedendone al contempo le piante organiche e gli effettivi bisogni di personale”.
“Occorre anche diversificare il trattamento economico dei medici con incentivi significativi ad esempio per i medici dell’emergenza urgenza. Senza interventi urgenti in questo senso da parte della Regione, gli ospedali di primo livello saranno sempre più in sofferenza, non vorremmo – dicono ancora Piccitto e Campo – che la soluzione per assicurare un servizio sanitario efficiente da parte della nostra ASP sia sempre e solo quella di centralizzare ulteriormente i servizi ed i reparti, questo significherebbe rassegnarsi a una politica di smantellamento del pubblico per avvantaggiare sempre più il privato a discapito dei pazienti che non potranno permetterselo e per tale ragione rinunceranno alle cure. E’ uno scandalo non investire sui nostri ospedali, una visione che indebolisce il servizio sanitario rendendolo sempre meno efficace e competitivo rispetto al privato e che fa solo il gioco di un governo regionale e nazionale che mirano alla dismissione del servizio pubblico a vantaggio del privato”.
SaluteTrapani – Un altro tassello nello scandalo sulla sanità nel trapanese. Il deputato trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, che chiede le dimissioni del manager Ferdinando Croce.
«La situazione all’ASP di Trapani ha raggiunto livelli di gravità inaccettabili. Non possiamo più permettere che la gestione fallimentare del Direttore Generale Ferdinando Croce continui a mettere a rischio la salute dei cittadini. I dati emersi durante l’ultimo vertice d’urgenza convocato dall’assessore Faraoni sono scioccanti: 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025 ancora in attesa di refertazione. Numeri che non rappresentano semplici statistiche, ma vite umane lasciate in balia dell’incompetenza e della negligenza».
Lo ha detto il deputato trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, dopo il vertice all’Assessorato Regionale alla Salute convocato in seguito ai clamorosi casi del paziente di Salemi, morto il 13 gennaio scorso prima di ricevere il referto istologico atteso da mesi, e della paziente oncologica di Mazara, rimasta per quasi un anno in attesa dell’esito dell’esame istologico e nel frattempo aggravatasi.
«Vicende – ha commentato Ciminnisi – emblema di un sistema sanitario al collasso. La gestione dell’ASP di Trapani è stata caratterizzata da ritardi cronici, inefficienze e mancanza di trasparenza. Lo stesso Croce ha ammesso che i problemi non sono nuovi, con quasi 3.000 esami accumulati già la scorsa estate, ma non è stato fatto nulla per prevenire questa emergenza. Ora, mentre altre strutture sanitarie siciliane devono farsi carico dei ritardi di Trapani, è chiaro che il Direttore Croce ha perso il controllo della situazione e si limita a promettere soluzioni future, come lo smaltimento degli arretrati entro marzo 2025. Chiedere scusa e promettere miglioramenti non basta più».
«La gestione Croce ha fallito, e le conseguenze sono state drammatiche per i cittadini. Per questo – conclude Ciminnisi – è legittimo chiedere con fermezza le sue dimissioni. La salute pubblica non può più essere sacrificata sull’altare dell’inefficienza. I cittadini della provincia di Trapani meritano di più. Basta promesse, servono fatti. E il primo fatto deve essere l’addio di Ferdinando Croce».
