Palermo – Arrestato dalla guardia di finanza di Palermo un incensurato. Le indagini delle fiamme gialle hanno portato alla scoperta di un laboratorio per la produzione di crack in una casa che si trovava in uno dei vicoli della Noce. Nel corso di una laboriosa una perquisizione il ritrovamento di ingenti quantità di droga nel “centro” per il confezionamento delle dosi.
Sono stati sequestrati un chilo e mezzo di cocaina, involucri sottovuoto, 500 dosi già confezionate di crack e 100 dosi di cocaina. L’uomo, approfittando della favorevole posizione del proprio appartamento, all’interno del quale procedeva principalmente alla preparazione del crack e al confezionamento di piccole dosi di cocaina, aveva trasformato il balcone della propria casa in una sorta di piazza di spaccio.
Gli investigatori delle fiamme gialle hanno accertato che le dosi di crack e cocaina, dopo un breve contatto telefonico, venivano lanciate dal balcone ai vari clienti o pusher che si posizionavano sotto in attesa. E questo per evitare sospettati e contatti diretti o incontri con gli acquirenti. Ma anche per evitare il rischio di essere intercettati dalle forze dell’ordine nel corso delle consegne. I finanzieri, scoperte le modalità usate dall’incensurato per vendere la droga, sono intervenuti a controllare un acquirente che si stava allontanando dal vicolo dopo aver raccolto una dose di crack sotto il balcone.
Successivamente i finanzieri, quando il sospettato spacciatore si accingeva a uscire dal proprio appartamento, lo hanno fermato e sottoposto a controllo. L’uomo è stato trovato in possesso di circamille euro, ritenuti verosimilmente provento dell’attività illecita, è stato portato nella propria abitazione per la successiva perquisizione. Così è stata individuata una centrale di produzione e confezionamento di crack e dosi di cocaina, avvalorata dal ritrovamento in un armadio sito in camera da letto di alcuni panetti di cocaina e diversi contenitori in plastica con all’interno altri pezzi di cocaina parzialmente lavorati e pronti per essere trasformati in crack.
Alcamo – Agenti del Commissariato di Alcamo hanno arrestato tre uomini, due noti pregiudicati alcamesi ed uno trapanese, accusati di far parte di una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con particolare riferimento a cocaina, crack e hashish.
Le indagini, iniziate a marzo 2023 e concluse a luglio delo stesso anni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno permesso di ricostruire l’attività criminale del gruppo che agiva secondo una rigida suddivisione di ruoli, garantendo un costante rifornimento di droga sul territorio alcamese.
Gli appartenenti al gruppo utilizzavano frasi con linguaggio criptico e gestivano una piccola rete di pusher sotto il controllo, per l’appunto, da una nota famiglia di pregiudicati la quale veniva sistematicamente chiamata in causa per soddisfare l’esigenza di una vasta platea di giovani consumatori.
Proprio il legame familiare, risultava essere un punto di forza che ne assicuravano la segretezza e la continuità operativa. Uno dei principali fornitori di stupefacente era uno storico pregiudicato trapanese il quale, per soddisfare le esigenze del mercato locale, veniva raggiunto dai pusher alcamesi.
Le risultanze investigative, peraltro supportate da diversi sequestri di stupefacente, hanno consentito di contestare numerosi episodi di trasporto, detenzione e cessione disostanze stupefacenti; la sintesi dell’attività investigativa confermava il datoallarmante della larga platea di consumatori di sostanze stupefacenti ed il coinvolgimento nelle condotte delittuose di giovanissimi appartenenti a fasce sociali
non agiate.
Gli arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Trapani per essere messi a disposizioni della medesima A.G. per le successive determinazioni. L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità locale e rientra in una più ampia strategia di contrasto al traffico di droga, a tutela della sicurezza della
comunità alcamese.
Erice – E’ stato il forte odore di marijuana ad attirare l’attenzione dei carabinieri di Erice, impegnati in un servizio di controllo del territorio. Insospettiti così i militari hanno deciso di approfondire ed hanno scoperto che all’interno di un garage vi era una piccola serra con due piante di cannabis, infiorescenze essiccate, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.
L’odore percepito dai carabinieri proveniva da una presa d’aria collegata ad un areatore, utilizzato per disperdere i vapori all’esterno.
In manette è finito un 37enne, con precedenti di polizia, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo la convalidata dell’arresto, non è stata adottata alcuna misura cautelare nei confronti dell’uomo.
Marsala – Dopo l’arresto dei due marsalesi nell’ambito del tentato omicidio ai danni del giovane romeno, i carabinieri di Marsala nel corso di una attività di perquisizione disposta dalla Procura di Marsala, hanno individuato e sequestrato armi e droga. Il tentato omicidio è stato perpetrato nel pomeriggio del 20 gennaio 2025 nei pressi della SS115.
All’attività con i Carabinieri della Compagnia di Marsala, hanno partecipato anche i militari del Nucleo Cinofili di Palermo.
I militari dell’arma dopo essere entrati nelle abitazioni dei due marsalesi fermati per il reato di tentato omicidio, hanno rinvenuto nella loro disponibilità due pistole: il 30enne alla vista dei militari avrebbe provato a disfarsi di un calibro 6.35 e del relativo ingente quantitativo di munizionamento lanciando tutto dalla finestra; il 25enne era, invece, in possesso di una semiautomatica cal. 7.65 priva di cartucce.
L’ulteriore perquisizione delegata di un’altra abitazione, sempre nella loro disponibilità, ha permesso ai militari dell’Arma di sorprendere un soggetto straniero di 34 anni in possesso di cocaina, crack, hashish e marijuana, per un peso complessivo di circa 150 grammi di droga, oltre a bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. Il cittadino extracomunitario è stato arrestato in flagranza, mentre stupefacente e armi venivano sottoposti a sequestro.
L’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dell’area e le dichiarazioni della vittima e degli increduli testimoni dei fatti, hanno consentito agli inquirenti di documentare un vero e proprio agguato, nel corso del quale il giovane romeno: dapprima era stato raggiunto da uno dei due assalitori che lo colpiva violentemente con una mazza da baseball; poi, riuscito a scappare, era stato travolto da un’autovettura condotta da un secondo malintenzionato che lasciava l’investito al suolo privo di conoscenza. L’efferata azione patita dal giovane però ha trovato la pronta risposta nelle indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Marsala, che con l’esecuzione del provvedimento cautelare permettevano di tradurre gli indagati presso il carcere di Trapani.
“È obbligo rilevare – si legge nella nota ufficiale del comando dei carabinieri – che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di reato, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza”.
Messina – Perquisizioni sono in corso all’interno del carcere di Gazzi a Messina. Si cercano telefonini e droga e si cercano anche i destinatari del carico che è stato ritrovato in un drone. Ieri infatti un drone carico di hashish e telefoni cellulari, è stato bloccato dai sistemi di sicurezza del carcere di Gazzi e, fuori controllo, è precipitato sullo stabilimento del quotidiano Gazzetta del Sud in via Bonino.
All’interno dell’apparecchiatura è stato rinvenuto hashish e telefonini probabilmente destinati a detenuti della Casa circondariale e che sono stati recuperati dopo il cedimento dell’aggeggio. Ci sono indagini in corso da parte degli investigatori delle Volanti della polizia dopo quanto avvenuto nella notte. I poliziotti sono intervenuti su richiesta e dopo l’intervento dell’artificiere per scongiurare che quell’oggetto non fosse esplosivo hanno recuperato quanto restava nel piazzale del giornale: parti di drone con stupefacenti e cellulari. A chi erano destinati e chi controllava a distanza il drone? In corso accertamenti.
Palermo – Si è allontanata dall’ospedale a Palermo dopo aver litigato nell’atrio con la madre. La ragazzina, residente in un comune nel Palermitano, sabato pomeriggio è scesa nell’atrio dell’ospedale Di Cristina per prendere un gelato, ma poi dopo un litigio è andata via e in piena notte è stata violentata da un ragazzo più grande in un angolo buio di una piazza del quartiere Borgo Nuovo a Palermo.
(Lo scrive l’edizione di Palermo di Repubblica). Adesso la polizia di Stato sta cercando chi ha abusato della ragazzina che aveva bevuto parecchio alcol.
E’ una storia che ha gli stessi contorni dello stupro di gruppo avvenuto al Foro Italico a Palermo una notte di luglio del 2023 che ha visto la condanna dei sette ragazzi che hanno preso parte alla violenza. Una situazione di disagio sociale. La ragazzina non ha mai conosciuto il padre. Vive con la madre che non riesce a gestirla. E’ già finita diverse volte in comunità in Sicilia.
Beve molto e fuma droga. Dopo la notte da incubo e la violenza a Borgo Nuovo la ragazzina è tornata in ospedale. In quel reparto di Neuropsichiatria che è diventato un punto di riferimento per tanti ragazzini che abusano di alcool e crack. Sono diversi che si presentano al pronto soccorso e vengono presi in carico dai medici.
La vittima dopo la notte da incubo ha raccontato tutto. Con l’aiuto di una psicologa rivive la notte di alcol, droga e violenze e dell’equipe multidisciplinare, un medico legale, un chirurgo e un ginecologo, prevista dal protocollo contro abusi e maltrattamenti dei soggetti deboli. Adesso sarà trasferita in una comunità fuori dalla Sicilia. Nel frattempo gli agenti di polizia stanno cercando il giovane che ha abusato di lei. Il telefonino della ragazzina è stato sequestrato e i poliziotti cercano le prove per risalire all’autore della violenza.
Mazara del Vallo – Controlli a tappeto sono stati eseguiti in tutto l’hinterland di Mazara del Vallo dalla polizia nei primi giorni del 2025. Complessivamente sono state identificate 500 persone. Un pregiudicato è stato arrestato perché nonostante fosse già ai “domiciliari” per detenzione e spaccio di droga continuava l’attività illegale, ricevendo i clienti nella sua abitazione. Ora è in carcere.
Un altro mazarese, è stato sottoposto ai domiciliari, dovendo scontare una pena di due anni e 10 mesi di reclusione per tentata rapina in concorso e porto d’armi ed oggetti atti ad offendere.
Otto persone sono state, invece, denunciate per vari reati come maltrattamenti in famiglia e spaccio di stupefacenti.
Un giovane trovato in possesso di una dosa di cocaina per uso personale è stato segnalato alla Prefettura di Trapani. Elevate, infine, cinque multe per violazione al Codice della strada ed è stata ritirata una patente di guida.
Trapani – Un 22enne trapanese è stato arrestato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Tutto è avvenuto nella zona del porto peschereccio del capoluogo. Il 22 enne vistosi scoperto mentre era intento in una presunta attività di spaccio, alla vista dei militari dell’arma si è dato a precipitosa fuga a piedi nel corso della quale ha cercato di disfarsi di involucri dalla tasca dei pantaloni, lanciandoli verso il mare
Dopo averlo bloccato ed identificato, i Carabinieri hanno proveduto a recuperare quanto poco
prima gettato in acqua, si trattava di hashish e crack. Dopo una perquisizione personale sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro anche circa 350 euro ritenuti probabile provento dell’attività di spaccio.
Tratto in arresto, dopo l’udienza di convalida, il 22enne è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nei comuni di Trapani ed Erice.