Caltanissetta
Gela: sventata evasione di un detenuto che stava per essere visitato in ospedale
La denuncia del sindacato Sappe
Redazione6 Giugno 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Gela (Caltanissetta) -Sventata l’evasione di un detenuto a Gela. L’episodio è stato segnalato da Calogero Navarra, segretario per la Sicilia del Sappe. Il detenuto, secondo quanto riporta la nota del sindacato, stava per essere visitato. Avrebbe strattonato la scorta e tentato di evadere. «L’attenta vigilanza della Polizia Penitenziaria ha però scongiurato il compimento del grave evento critico».

    “L’uomo, soggetto con problemi psichiatrici, durante la presenza in Ospedale ha tentato di svicolare dalla scorta, ma il personale di Polizia Penitenziaria ha fronteggiato il maldestro tentatico con professionalità e senso del dovere. L’episodio è emblematico per comprendere i rischi derivanti dai facili ricoveri cosiddetti a vista nonché dal pericolo dell’utilizzo illecito dei cellulari nell’ambito Penitenziario”.

    Donato Capece, segretario generale del Sindacato

    Donato Capece, segretario generale del Sindaco, esterna il “pubblico plauso del SAPPE al personale di Polizia Penitenziaria addetto alla scorta che ha evitato il compimento di un grave evento critico con estrema professionalità. Oramai anche i tentativi di fuga dei detenuti, sia che avvengano dagli ospedali, dai tribunali o dagli istituti di pena stanno diventando una mera statistica”. 
    Capece denuncia infine “una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri siciliane e nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi Riteniamo che sia necessario rivedere il sistema sanitario: a nostro avviso riteniamo una certa facilità d’invio di detenuti verso le strutture sanitarie pubbliche. Troppi casi di invio in codice rosso poi ritenuti non di carattere d’urgenza”.



  • Palermo
    Aggredito un agente nel carcere dell’Ucciardone
    I segretari del Sappe chiedono il potenziamento degli organici
    Redazione27 Maggio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Palermo – Resta alta la tensione nelle carceri siciliane. Violenze nel carcere palermitano dell’Ucciardone.

    A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ennesima aggressione alla IX Sezione della Casa di reclusione dell’Ucciardone”, spiega il segretario della Sicilia Calogero ‘Lillo’ Navarra.

    “Ad avere la peggio, un agente scelto di polizia penitenziaria che, nel tentar di placare un detenuto, si è visto lanciare dallo stesso pezzi di ceramica ricavati dalla rottura del water della cella”.

    Il sindacalista sottolinea “l’importante lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante lavoro svolge con orgoglio e professionalità i propri compiti istituzionali ed è riuscito a gestire ancora una volta un pericoloso evento critico che avrebbe potuto comportare conseguenze peggiori”, conclude Navarra.

    Donato Capece

    Il segretario generale del Sappe Donato Capece, rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali ma anche la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane.

    Capece evidenzia il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale esterna che vede coinvolte, in Basilicata, quasi mille persone.

    “Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece: “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”.





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