Trapani – La seduta consiliare straordinaria sul tema della sanità, tenutasi stamani a Palazzo Cavarretta ha avuto l’esito che era scontato. Sono stati ascoltati parole pro e contro l’Asp di Trapani, il suo direttore generale per adesso “congelato” , l’avvocato Ferdinando Croce, la dirigenza sanitaria, il Governo regionale, e tanto altro ancora. Ma la cosa che mi ha colpito ad un certo punto è stato l’assunto di certuni, vedasi anche qualche titolo giornalistico dato alla cosa, che ad essere “colpevoli” dell’obiettivo mancato, è stata l’assenza dei cittadini. Il Consiglio comunale straordinario per qualcuno non ha avuto l’esito fissato, che però non ho capito quale fosse, certo per mia mancanza, per causa dei cittadini che hanno preferito disertare l’invito, che poi non ho compreso, ripeto anche questa per mia incapacità, in che modo è stato diramato. Non sono stati i cittadini a far venire meno l’efficacia che la seduta straordinaria avrebbe dovuto produrre. E non è stata nemmeno l’assenza del direttore generale facente funzioni, tale dottore Palazzolo. Assenza certamente ingiustificata dinanzi ad un consesso istituzionale che si è riunito per avere chiarimenti e per sapere sopratutto cosa all’Asp di concreto si stia facendo. Il sindaco Tranchida non le ha mandate a dire, e ha aperto gli occhi ai consiglieri dicendo che quel direttore ha messo nero su bianco che quell’aula non l’ha considerata una propria interlocutrice. E’ stato assente apposta. Io ho visto altri assenti. Per esempio l’ordine dei medici. Per esempio il mondo sindacale. Per esempio i rappresentanti del Governo regionale. Ho visto poi un consesso istituzionale impreparato . Qualcuno lo è stato ingenuamente, altri lo sono stati in maniera cosciente. Taluni impegnati a nascondere la polvere sotto al tappeto. Colpevole l’assenza dei cittadini? E’ bastata solo la presenza di una donna che ha raccontato una proipria vicenda familiare per sentire quella che sarebbe stata la parola degli altri se fossero stati presenti. Ma che volete di più. La malasanità nella nostra provincia non è rappresentata oggi solo dai gravissimi ritardi negli accertamenti istologici. Ma in tanti altri ambiti. Nella duplicazione assurda , inutile e dannosa di alcuni reparti, per esempio l’emodinamica, nell’assenza di apparecchiature, penso per esempio agli strumenti dell’oculistica, nell’impiego di personale a momenti senza raziocinio. Fatevi un giro per gli ospedali, fate finta di essere ammalati o familiari di pazienti, non ci vuole molto tempo a cogliere quello che non funziona, potete incontrare il medico, gli infermieri che si fanno in quattro, ma anche quelli che si stanno comodamente seduti alla scrivania e che ti vengono a chiederti ragione del perché gli poni una domanda e lo disturbi. Infilatevi in un pronto soccorso, dove se uno è ammalto lieve rischia di uscire peggio, perchè già negli approcci c’è qualcosa che non va, come se tu stia dando fastidio. C’è personale che lavora con malessere perchè è indotto dal sistema a lavorare male. Andate nei Cup. Cercate di capire perché per riuscire a fare una prenotazione o ritirare dei presidi sanitari, devi metterti in fila ancora prima dell’alba.Il post covid è stato dannoso. A cominciare dalla sequela di assunzioni e promozioni che sono seguite. C’è stato chi è rimasto in attesa, chi si è visto sorpassare chi si è visto cacciare via senza tanti ringraziamenti. Ma questo non l’ha fatto il manager di turno, l’ha fatto certa politica, certuni che stavano al Governo e che sui morti per covid dicevano che i numeri andavano spalmati per non far vedere che in Sicilia non stavamo messi bene. Altro che scandalo degli esami istologici, qui da noi lo scandalo lo si scorge ad ogni pagina scritta. E’ da tempo che diciamo che serve un registro dei tumori aggiornato, ma poi ce ne dimentichiamo e non ripetiamo più la domanda. Ma che far politica è il trincerarsi dietro il fatto che non bisogna parlare perché ci sono le ispezioni e le indagini in corso. Mi spiace ma ancora una volta la politica si è mostrata miope. Ha ragione l’onorevole Ciminnisi, il vero problema è che abbiamo perso tutti la capacità ad indignarci. E l’indignazione manca su tantissime cose nel nostro vivere quotidiano. Non ci indigniamo soprattutto dinanzi a chi ci sottrae il diritto ad avere la verità. Stiamo in silenzio mentre c’è chi, per gioco o per scherno, non voglio pensare ad altro, sta in piedi in aula consiliare alzando il braccio destro quasi fosse in un’adunata, non ci indigniamo più se ascoltiamo chi quando le cose non gli vanno bene finisce con l’indicare l’esistenza di una magistratura di parte. E poi ci lamentiamo dei cittadini che disertano la partecipazione alle sedute consiliari.