Trapani – Una sanità che garantisca pari diritti a tutti è questo il senso del sit-in voluto stamane da Cgil, Cisl e Uil Trapani.
Una pacifica protesta quella vista stamane contro le molteplici criticità che insistono nella sanità trapanese a cominciare dalla vicenda dei ritardi nella refertazione degli esami istologici. La richiesta unanime: “quella di una immediata inversione di rotta nella gestione della sanità provinciale”.
Non più corsie preferenziali com’è accaduto fino ad oggi, ma “Difendere il diritto alla salute significa tutelare la vita, la dignità e il lavoro di chi ogni giorno opera nella Sanità pubblica”.
Al centro della manifestazione di stamane anche la mancata attivazione del tavolo permanente sulla Salute, istituito nel 2021 ma convocato due volte. “Non possiamo accettare che uno strumento di confronto così importante resti inattivo mentre i problemi si accumulano”, hanno dichiarato all’unisono i segretari generali Liria Canzoneri (Cgil), Federica Badami (Cisl) e Tommaso Macaddino (Uil).
Cgil, Cisl e Uil avevano gà denunciato l’assenza di risposte da parte dell’Asp a cui erano stati chiesti diversi incontri, questo è accaduto oggi a riceverli il sostituto del direttore generale Danilo Palazzolo.
A preoccupare i sindacati non è solo il caso dei referti istologici, su cui al momento insiste una indagine giudiziaria, ma anche accertamenti interni alla stessa Azienda, ma anche una gestione che, secondo i sindacati, manca di trasparenza e programmazione.
Il sit in arriva all’indomani della presa di posizione del dirigente Asp Danilo Palazzolo al quale è stato affidato in via provvisoria il governo dell’azienda di Trapani, dopo che la Regione ha sospeso per due mesi il direttore generale Ferdinando Croce. A Palazzolo che stamane ha incontrato i tre segretari delle confederazioni sindacali, sono state evidenziate in un documento programmatico una serie di criticità sanitarie e socio-sanitarie, dalle liste d’attesa alla mancanza di personale medico, alle difficoltà di interlocuzione dei soggetti anziani e fragili.
Il documento con le priorità e le richieste per una Sanità più equa è stato consegnato anche al Prefetto a cui chiedono che si faccia portavoce presso i governi regionale e nazionale, e che venga costituito un tavolo di confronto e di crisi dedicato al tema sanitario.
Aumento delle risorse finanziarie per la Sanità trapanese da destinare al potenziamento delle strutture ospedaliere, all’ammodernamento delle attrezzature, all’incremento dei posti letto e a una distribuzione equa delle risorse disponibili.
Valorizzazione del personale sanitario con l’attivazione di programmi di assunzione e stabilizzazione, oltre a incentivi per trattenere gli operatori sanitari già in servizio. L’obiettivo è garantire un numero adeguato di professionisti formati e motivati.
Rafforzamento dell’assistenza territoriale per alleggerire il carico sugli ospedali principali e migliorare l’accessibilità ai servizi per i cittadini nelle varie zone della provincia.
Innovazione e digitalizzazione del sistema sanitario: tra le priorità indicate ci sono investimenti per aggiornare i pronto soccorso, implementare il Fascicolo Sanitario Elettronico e sviluppare la telemedicina, al fine di migliorare il coordinamento e la qualità dei servizi.
Revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) alle esigenze del territorio trapanese, per ridurre le disuguaglianze tra le diverse aree della Sicilia e garantire equità nell’accesso alle cure.
Partecipazione e confronto territoriale: i sindacati reclamano un approccio partecipativo nella gestione sanitaria, con il coinvolgimento di chi vive e lavora nel territorio con un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali alla Prefettura.