Trapani – La lotta per i diritti dei lavoratori continua a dare i suoi frutti in Sicilia. L’azienda Eurospin Sicilia è stata condannata a riconoscere il corretto livello di inquadramento e le differenze retributive a un lavoratore con mansione di macellaio specializzato, grazie all’assistenza legale dell’avvocato Francesco Costanzo e alla determinazione della Uiltucs Sicilia.
Il giudice del Lavoro di Trapani ha stabilito che il lavoratore venisse inquadrato al terzo livello del Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, riconoscendo così il diritto a una remunerazione adeguata rispetto alle mansioni svolte. Oltre al riconoscimento del livello corretto, la sentenza ha imposto all’azienda il pagamento delle differenze retributive arretrate e delle spese accessorie, segnando un importante passo avanti per la giustizia sociale.
Ida Saja, segretario generale della Uiltucs Sicilia, ha sottolineato l’importanza di questa decisione: “L’attribuzione del livello di inquadramento è una vittoria per i lavoratori che legittimamente rivendicano i propri diritti e la corretta applicazione del contratto. Questo risultato dimostra che la lotta per un lavoro dignitoso e per il rispetto dei contratti collettivi può portare a risultati concreti”.
Tuttavia, per la Uiltucs Sicilia la battaglia non finisce qui. I lavoratori di Eurospin Sicilia continuano a sollevare questioni riguardanti la gestione dell’orario di lavoro, chiedendo un’organizzazione che rispetti le loro esigenze e non sia esclusivamente a beneficio aziendale. Le rivendicazioni includono anche la necessità di concordare ferie e permessi con i lavoratori, anziché imporli unilateralmente. E’ emerso un uso quasi indiscriminato delle clausole elastiche, senza il riconoscimento dell’indennità economica prevista dal contratto. Questi aspetti sono stati evidenziati da Saja, che ha aggiunto: “I lavoratori non possono essere trattati come meri strumenti a disposizione dell’azienda. È fondamentale che si rispetti la loro dignità e che si garantisca un ambiente di lavoro equo e rispettoso”.
La sentenza rappresenta un esempio di come il supporto legale e la solidarietà sindacale possano portare a risultati significativi per i diritti dei lavoratori. La Uiltucs Sicilia continua a impegnarsi “per garantire che vengano rispettati i diritti e le condizioni di lavoro di tutti i dipendenti, affinché ogni lavoratore possa beneficiare delle tutele previste dai contratti collettivi. In un momento in cui il mondo del lavoro è in continua evoluzione, la lotta per la giustizia sociale e il riconoscimento dei diritti fondamentali resta una priorità per le organizzazioni sindacali e per i lavoratori stessi”.
Trapani – Al via la campagna referendaria della Cgil Si terrà domani a Trapani l’Assemblea generale aperta della Cgil, un evento chiave per lanciare ufficialmente la campagna referendaria nella provincia. L’incontro si svolgerà alle 16:30 presso la sala conferenze del Crystal Hotel, in via Umberto I, e vedrà la partecipazione di delegati, lavoratrici e lavoratori, oltre al neo Comitato provinciale referendario.
Ad aprire i lavori sarà Liria Canzoneri, segretaria generale della Cgil di Trapani. A seguire, il dibattito e le conclusioni affidate a Francesco Lucchesi della segreteria della Cgil Sicilia. L’evento offrirà un’opportunità unica per approfondire i temi del Referendum “Votiamo Sì per cambiare l’Italia. Il voto è la nostra rivolta”.
Durante l’assemblea si discuteranno i cinque quesiti referendari che riguardano temi fondamentali per il mondo del lavoro:
Con meno di tre mesi al voto, la Cgil punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di queste tematiche, coinvolgendo direttamente chi vive le difficoltà del mondo del lavoro.
Roma – Negli ultimi anni, il settore dei takeaway è esploso, grazie alla crescente domanda di cibo a domicilio. Ma dietro questa espansione si nasconde una realtà fatta di contratti precari, stipendi bassi e condizioni di lavoro spesso al limite della legalità.
I rider, vero motore del food delivery, si trovano a dover affrontare turni massacranti con compensi irrisori. Molti lavorano come autonomi, senza tutele, senza ferie pagate e con il rischio di non essere pagati in caso di problemi tecnici o errori nell’ordine.
Anche i dipendenti dei ristoranti takeaway sono spesso vittime di contratti a chiamata, con orari imprevedibili e senza stabilità economica. Le promesse di assunzione definitiva si trasformano in illusioni, mentre il turnover resta altissimo.
Se da un lato il settore del food delivery offre una via d’accesso al mondo del lavoro, dall’altro impone condizioni che penalizzano i lavoratori. Serve una regolamentazione più chiara per garantire diritti e salari equi.
Il takeaway è davvero un’opportunità di lavoro o solo una presa in giro? La risposta dipende dalle condizioni contrattuali e dalla volontà delle aziende di investire nel benessere dei propri dipendenti.