Trapani – Rimesso in libertà per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare l’ex politico trapanese, Paolo Ruggirello. Era stato condannato a 12 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e si trovava agli arresti domiciliari in attesa del deposito delle motivazioni e della decisione della Cassazione. Stamattina è stato rimesso in libertà.
A gennaio scorso la Corte d’Appello di Palermo aveva confermato la condanna a 12 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, respingendo il ricorso della difesa.
I giudici d’Appello non avevano accolto neppure la richiesta del pg che per l’ex parlamentare regionale voleva una condanna più severa per associazione mafiosa.
Agrigento – Arrestato a Lampedusa un presunto scafista egiziano è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e resistenza a pubblico Ufficiale. L’uomo avrebbe favorito lo sbarco nell’isola di 47 persone che erano a bordo si un barchino di 10 metri. Per impedire le operazioni delle forze dell’ordine ha versato su di sé, sulla barca e sugli altri migranti benzina, minacciando di dare fuoco a tutti.
La misura della custodia cautelare in carcere, richiesta dalla procura di Agrigento e disposta del gip, è stata eseguita a seguito delle indagini della Squadra mobile della città dei Templi, del Servizio centrale operativo, Sisco di Palermo, dalla Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Lampedusa, e dalla Guardia costiera.
Trapani – I carabinieri di Trapani, coadiuvati dai militari di Torino e La Spezia, hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione nei confronti di Raffaele Urso, 66 anni, e Nicola Accardo, di 6O, presunti favoreggiatori del boss mafioso (oggi defunto) Matteo Messina Denaro.
Il Pg della corte di appello aveva fatto ricorso dopo la scarcerazione dei due, lo scorso ottobre, per la decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare. Urso e Accardo erano stati arrestati nell’ambito
dell’operazione antimafia Anno Zero per smantellare la rete di fiancheggiatori dell’allora latitante Matteo Messina Denaro. Dopo la scarcerazione i due erano sottoposti, a Torino e La Spezia, alle misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, divieto di espatrio e divieto di dimora in Sicilia.
La nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta anche a seguito di una specifica pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, che ha ritenuto fondati i motivi dell’appello avanzato dalla Procura Generale. I due arrestati sono stati tradotti presso le Case Circondariali del Nord Italia, dove resteranno a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Trapani – Personale della Squadra Mobile della Questura di Trapani, su disposizione della Procura della Repubblica di Trapani, ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale, nei confronti di un uomo indagato per una presunta violenza sessuale.
Il trapanese agiva a bordo degli autobus, scegliendo le linee più frequentate dagli studenti, talvolta anche minorenni, tentando approcci di naturale sessuale strusciandosi sui passeggeri. Una giovanissima vittima ha trovato il coraggio di raccontare ai familiari e poi agli investigatori della Polizia quanto accaduto sull’autobus, di ritorno da scuola.
L’indagine, che ha trovato riscontri e conferme nelle preziose testimonianze di altri passeggeri, presenti al momento dell’accaduto, ha fatto emergere un quadro preoccupante di molestie perpetrate dall’uomo in pieno giorno.
I poliziotti sono riusciti, sulla base della descrizione della vittima e dei testimoni, ad individuare il soggetto e, in considerazione della gravità dei fatti, su impulso della Procura della Repubblica di Trapani e in esecuzione di un ordine di carcerazione, hanno proceduto al suo arresto. L’arrestato, un quarantacinquenne senza fissa dimora, in passato ha commesso fatti della stessa natura mostrandosi incline alla serialità.
Erice – Ancora una truffa ai danni di anziani. L’ultima vittima una donna di Erice, lui il finto avvocato è un napoletano arrestato dalla Polizia di Stato di Trapani ad Imperia. La donna è stata truffata con tecnica del “falso incidente”. I fatti risalgono alla scorsa estate, quando la vittima, una settantenne residente a Erice, ha ricevuto una telefonata da un individuo che si è spacciato per un maresciallo dei Carabinieri.
L’uomo, con tono preoccupato, ha informato la donna che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale con feriti e che, per evitare conseguenze legali, era necessario il pagamento di una cauzione di 8 mila euro in contanti. Pochi minuti dopo, alla porta della signora però si è presentato un uomo che si è qualificato come avvocato del figlio, chiedendo la somma richiesta per poter risolvere la situazione.
Colta dal panico e non disponendo della cifra in contanti, l’anziana ha così aperto la cassaforte ed ha consegnato al truffatore monili in oro, per un peso complessivo di quasi 10 chilogrammi, convinta che sarebbero serviti per scagionare il figlio. Una volta avuti i monili, il finto avvocato è sparito facendo perdere le proprie tracce.
La donna solo in un secondo momento, dopo essere riuscita a contattare il figlio, ha realizzato di essere stata truffata e ha denunciato l’accaduto alla Polizia. Gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo hanno avviato un’attività investigativa, raccolto la descrizione del malvivente ed analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Grazie a questi elementi, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i movimenti del truffatore e a raccogliere prove della sua responsabilità. Sulla base degli indizi raccolti, il Gip presso il Tribunale di Trapani, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato.
L’uomo, un campano con precedenti per reati analoghi, inizialmente si era reso irreperibile, ma è stato rintracciato e arrestato pochi giorni fa ad Imperia.
Petrosino – In manette per furto e tentata estorsione un 42enne pregiudicato di Marsala. L’attività è stata portata a termine dai Carabinieri della Stazione di Petrosino che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Marsala.
L’uomo, nel corso della notte si sarebbe introdotto nell’abitazione di un 76enne e, scoperto dal proprietario che aveva udito i rumori all’interno, si sarebbe impossessato del telefono cellulare della vittima richiedendogli dei soldi per la restituzione.
Alla reazione della vittima cheha cominciato a chiedere aiuto a voce alta, il 42enne è fuggito via. Identificato grazie alle indagini condotte dai militari, ora per lui si sono aperte le porte del carcere di Trapani.
Noto (Siracusa) – Nelle prime ore di stamane, nell’ambito di una vasta operazione antidroga, agenti della Polizia di Stato hanno eseguito, nella città di Noto, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura, a carico di dieci soggetti (5 con custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari) tutti indagati, a vario titolo, per i reati di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, minaccia e porto abusivo di arma da fuoco e munizionamento.
A quattro indagati, già detenuti per altri reati, l’ordinanza è stata notificata in carcere.
Ad un’altra persona è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa ed articolata attività di indagine avviata nel 2023 dal Commissariato di Noto, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa.
Notizia in aggiornamento
Marsala – La Procura della Repubblica di Marsala ha delegato i Carabinieri della Compagnia per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale, nei confronti di due marsalesi di 30 e 35 anni indagati per tentato omicidio ai danni di un giovane di origini romene.
Le tempestive indagini delegate, avviate dopo la denuncia della vittima ed immediatamente sviluppate dai Carabinieri della Stazione di San Filippo di Marsala, hanno permesso di ricostruire gli eventi perpetrati nel pomeriggio del 20 gennaio scorso nei pressi della SS115, e arrivare all’identificazione degli odierni destinatari del provvedimento cautelare.
L’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dell’area e le dichiarazioni della vittima e degli increduli testimoni dei fatti, avrebbero consentito agli inquirenti di documentare un vero e proprio agguato, nel corso del quale il giovane romeno: dapprima è stato raggiunto da uno dei due assalitori che lo colpiva violentemente con una mazza da baseball; poi, riuscito a scappare, veniva travolto da un’autovettura condotta da un secondo malintenzionato che lasciava l’investito al suolo privo di
conoscenza.
L’efferata azione patita dal giovane ha trovato la pronta risposta nelle indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura di Marsala, che con l’esecuzione dell’odierno provvedimento cautelare ha permesso di tradurre gli odierni indagati presso il carcere di Trapani.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di reato, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza.
Trapani – Convolidato il fermo per Carmelo Alogna trapanese di 39 anni presunto omicida di Liborio Como, il 52enne ucciso lo scorso 16 gennaio nel quartiere San Giuliano a Erice Casasanta.
Le indagini effettuate dalla Squadra Mobile del capoluogo e coordinate dalla Procura, avrebbero permesso di acquisire elementi per il quale l’indagato è ritenuto presunto autore dell’omicidio di Liborio Como, trovato senza vita con alcune ferite al capo.
Gli investigatori si sono concentrati sulla sfera privata della vittima e i successivi accertamenti hanno permesso di accertare la presenza sul posto dell’odierno indagato e di ricostruire, seppur ancora parzialmente, la dinamica dei fatti. In considerazione della gravità dei fatti e dei gravi indizi di colpevolezza, il Gip presso il Tribunale di Trapani, su richiesta della Procura, ha convalidato, il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere dell’uomo.
Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) – Dalle prime luci dell’alba, la Polizia di Messina, nell’ambito di una vasta operazione contro la criminalità organizzata barcellonese, è impegnata nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 15 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di cose sottoposte a sequestro.
Per le operazioni di polizia giudiziaria – coordinate dalla Squadra Mobile della Questura di Messina e dal Commissariato di P.S. di Barcellona Pozzo di Gotto – sono impiegati circa 150 agenti della Polizia di Stato, tra cui personale delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Siracusa, Enna e Vibo Valentia; delle S.I.S.C.O. di Palermo, Catania e Messina; del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale”; del Reparto Cinofili della Questura di Vibo Valentia; dei Commissariati di P.S. della provincia di Messina.
Alle 10.45, presso la Sala Riunioni della Caserma della Polizia di Stato “Nicola Calipari”, si terrà una conferenza stampa alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Dott.Antonio D’Amato, del Direttore del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della P.S., Dott. Vincenzo Nicolì, e del Questore di Messina, Dott. Annino Gargano.