San Giorgio, vissuto tra il III e il IV secolo, è uno dei santi più venerati al mondo. Cavaliere e martire cristiano, è noto per la leggenda in cui uccide un drago per salvare una principessa, simbolo del trionfo del bene sul male. Patrono di numerose città e nazioni, tra cui Inghilterra, Portogallo e Catalogna, è anche protettore di soldati, scout e cavalieri.
Il 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, istituita dall’UNESCO nel 1995 per promuovere la lettura, la pubblicazione e la protezione della proprietà intellettuale. La data celebra la morte (reale o simbolica) di tre giganti della letteratura: Shakespeare, Cervantes e Garcilaso de la Vega, rendendola un inno universale alla cultura scritta.
Palermo – Centinaia di persone si sono radunate oggi (30 marzo) in Piazza Verdi, a Palermo, per una grande manifestazione a difesa della lingua siciliana. L’iniziativa, promossa dal movimento Trinacria e da numerose associazioni culturali, tra cui Cademia Siciliana, nell’ambito della “Simana dû Sicilianu, ha visto la partecipazione di cittadini, studenti, intellettuali, e rappresentanti delle istituzioni locali, tutti uniti per chiedere il riconoscimento ufficiale del siciliano come lingua madre e il suo status di lingua co-ufficiale della Regione Siciliana, insieme all’italiano.
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno sfilato dietro uno striscione con scritto «U sicilianu è a nostra lingua, parràmulu senza vrijogna», cantato canzoni tradizionali siciliane e letto cunti in siciliano, mostrando il proprio attaccamento a una lingua che da secoli rappresenta l’identità culturale e storica della Sicilia.
I manifestanti hanno ribadito con forza che il siciliano non è un semplice “dialetto”, ma una lingua con una ricca tradizione letteraria, culturale e popolare, che merita il giusto riconoscimento a livello istituzionale.
«Oggi siamo qui non solo per celebrare la nostra lingua – dice Anthony Graziano, portavoce di Trinacria- ma per chiedere che il siciliano venga riconosciuto nella sua dignità e valore. La nostra lingua è un patrimonio che non possiamo permettere di vedere scomparire. Chiediamo a gran voce che venga inserita nel quadro giuridico come lingua co-ufficiale (seguendo l’esempio della Regione Sardegna), accanto all’italiano, per garantirne la sopravvivenza e la trasmissione alle future generazioni. La lingua siciliana è l’essenza della nostra cultura, della nostra storia, della nostra identità. Siamo determinati a fare in modo che venga tutelata e valorizzata come merita». «La giornata di oggi ha rappresentato un segno tangibile dell’impegno di tanti cittadini siciliani nel preservare e proteggere una delle risorse più preziose della nostra terra: la nostra lingua» – conclude Graziano.
Il corteo ha attraversato le vie principali della città, guidato dai tamburinari di Ficarazzi “Salvatore Bona”, concluderà il percorso in un evento di musica popolare a piazza Bologni con il Sicilian Duo di Giampiero Amato e Simona Ferrigno, e letture pubbliche di cunti e poesie della tradizione, coinvolgendo anche le nuove generazioni che hanno voluto esprimere il loro sostegno alla causa. Lanciato un appello alla politica, invitando i rappresentanti locali e regionali a farsi portavoce della battaglia per il riconoscimento ufficiale del siciliano, affinché la lingua non venga relegata a una mera curiosità folkloristica ma possa diventare un vero e proprio strumento di comunicazione e di crescita culturale.
Gli organizzatori hanno inoltre annunciato la circolazione di una manifesto contenente le principali rivendicazioni, in corso di approvazione da parte di diversi consigli comunali dell’isola. La mozione è già stata deliberata, tra gli altri, dai Comuni di Montelepre, Santa Cristina Gela, Serradifalco, Montemaggiore Belsito; verrà approvata a breve a Trapani, nelle Madonie, Partanna, Corleone, Novara di Sicilia e vari altri.
Re dei Franchi in Borgogna, Gontrano visse nel VI secolo. Pur tra intrighi e guerre dinastiche, si distinse per la sua giustizia e carità. Dopo aver abbracciato una vita di penitenza e fede, è venerato come protettore dei re giusti e dei giudici.
28 marzo 1939 – La fine della Guerra Civile Spagnola
Dopo tre anni di conflitto fratricida, il generale Francisco Franco entra trionfante a Madrid. La Spagna entra in una lunga dittatura durata fino al 1975. Il 28 marzo segna dunque la fine della Repubblica e l’inizio di un regime autoritario che influenzerà la storia del Mediterraneo per decenni. Un evento che ancora oggi alimenta dibattiti sulla memoria storica.
Il Festival “Mandorlo in Fiore” 2025 ad Agrigento: Celebrazione della Primavera e di Agrigento Capitale della Cultura
Agricento – Ogni anno, Agrigento e la Valle dei Templi si trasformano nello scenario di uno degli eventi più attesi della Sicilia: il Festival “Mandorlo in Fiore”. Questa manifestazione, dedicata alla fioritura dei mandorli, segna l’arrivo della primavera con un’esplosione di colori e profumi. Il 2025 segna un’edizione speciale del festival, poiché Agrigento è stata designata Capitale Italiana della Cultura, un riconoscimento che aggiunge ulteriore prestigio alla celebrazione.
Il Festival del Mandorlo in Fiore affonda le sue radici nella tradizione siciliana. La fioritura precoce del mandorlo, che avviene tra febbraio e marzo, è sempre stata considerata simbolo della rinascita della natura dopo l’inverno. Nel tempo, questa celebrazione si è trasformata in un appuntamento culturale di rilievo, con la partecipazione di gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo, spettacoli musicali e degustazioni di prodotti tipici.
L’edizione 2025 del festival si terrà dall’8 al 16 marzo, periodo ideale per ammirare la fioritura dei mandorli e immergersi nell’atmosfera festosa che invade la città.
Uno degli elementi distintivi della Sagra del Mandorlo in Fiore è la presenza di gruppi folkloristici internazionali, che contribuiscono a rendere l’evento un crocevia di culture. Tra i partecipanti di quest’anno figurano:
Gruppi stranieri:
Gruppi locali:
L’evento prevede una serie di appuntamenti che uniscono tradizione, cultura e spettacolo. Ecco il programma principale:
Il Festival del Mandorlo in Fiore si inserisce nel fitto calendario di eventi previsti per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Durante il festival, saranno organizzati eventi collaterali come mostre, conferenze e spettacoli per valorizzare la storia e il patrimonio della città.
Per chi desidera assistere alla Sagra del Mandorlo in Fiore, sono disponibili biglietti per gli spettacoli principali e treni speciali per facilitare gli spostamenti da e per Agrigento. Si consiglia di prenotare con anticipo per garantire la partecipazione ai principali eventi.
Paceco si prepara ad accogliere la 16^ edizione della “Carnevalata a Paceco 2025”, un evento che unisce tradizione, divertimento e sapori autentici della Sicilia. Organizzata dall’Associazione Pro Loco Paceco in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e le associazioni locali, questa manifestazione si conferma un appuntamento imperdibile per residenti e turisti.
Quest’anno il programma della “Carnevalata a Paceco 2025” sarà arricchito da due eventi principali:
Entrambi promettono di far vivere un’esperienza immersiva tra folklore, gastronomia e spettacolo.
Il Villaggio Slow Food sarà un vero paradiso per gli amanti della cucina siciliana. Un itinerario enogastronomico che metterà in mostra le eccellenze locali, coinvolgendo chef, ristoranti, aziende agricole e cantine vinicole. Un’opportunità unica per degustare piatti tradizionali e innovativi, riscoprendo i profumi e i sapori del territorio.
Il cibo sarà protagonista assoluto, celebrato come arte, cultura e strumento di aggregazione. Ad inaugurare la kermesse gastronomica sarà il maiale, simbolo della tradizione carnascialesca, con piatti tipici che esaltano la qualità e la ricchezza della cucina siciliana.
Non sarebbe Carnevale senza la sfilata di carri allegorici, gruppi mascherati e artisti di strada! La Carnevalata – Parade porterà una ventata di allegria nelle strade di Paceco, trasformando il paese in un teatro a cielo aperto. Musica, danze e spettacoli animeranno la festa, coinvolgendo grandi e piccini in un’esperienza unica.
✔ Enogastronomia di qualità: Un viaggio nei sapori autentici della Sicilia.
✔ Spettacoli e intrattenimento: Carri, musica e danze per un Carnevale indimenticabile.
✔ Valorizzazione del territorio: Un evento che celebra le tradizioni e promuove l’economia locale.
✔ Divertimento per tutti: Famiglie, amici e visitatori potranno vivere momenti di gioia e condivisione.
Segna le date: dal 27 febbraio Paceco si trasformerà nel cuore pulsante della festa! Un evento da non perdere per chi ama la tradizione, il buon cibo e il puro divertimento.
Ndr: le date sono suscettibili di variazioni, accertatevi sempre dell’effettivo svolgimento nelle date previste
Chi è Jaka: un’icona del reggae italiano nata a Erice Giuseppe Giacalone, in arte Jaka, nasce a Erice il 21 aprile 1967. Cresciuto tra Trapani ed Erice, ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra d’origine. La sua musica, un mix travolgente di reggae e raggamuffin, si distingue per la capacità di unire le sonorità giamaicane con le radici culturali siciliane.
Dalla Sicilia alla scena reggae nazionale Jaka esordisce ufficialmente nel panorama musicale italiano nei primi anni ‘90 con l’album Della parola armati (1992), che contiene il brano Ragga Soldati. Da quel momento, il suo percorso artistico decolla, portandolo a collaborare con artisti di rilievo come Il Generale, Sud Sound System e Brusco. Con una carriera che si estende per oltre trent’anni, Jaka si è affermato come una delle voci più autorevoli del reggae italiano.
Il legame con Erice e Trapani: l’omaggio musicale alla sua terra Nonostante il trasferimento in Toscana, Jaka non ha mai dimenticato le sue origini trapanesi. Nel 2011 pubblica Forza originaria, album che celebra il suo legame con Erice e Trapani. Il singolo A Erice (nel video qui sotto), è un vero e proprio inno alla sua città natale, accompagnato da un videoclip che mostra scorci mozzafiato del borgo medievale, esaltando il suo fascino e la sua storia.
Acchianamu a Erice: la tradizione raccontata in musica Uno dei brani più rappresentativi della sua produzione è Acchianamu a Erice, una canzone che racconta l’antica tradizione di “acchianare” a piedi fino alla vetta del borgo medievale. Questo rito, simbolo di appartenenza e devozione, è ancora oggi molto sentito tra gli ericini e i trapanesi. Attraverso le sue parole e il suo sound inconfondibile, Jaka trasforma questa esperienza in un viaggio musicale che lega passato e presente.
Jaka tra musica, impegno sociale e radio Oltre alla carriera musicale, Jaka è un attivista e conduttore radiofonico. Ha presentato eventi di rilievo come il Sikula Reggae Festival e conduce programmi radiofonici su Controradio, dove porta avanti il suo messaggio di positività e inclusione. Il suo impegno sociale si estende anche a laboratori educativi nei quartieri fiorentini e nei campi Rom, dimostrando che la musica può essere un potente strumento di aggregazione e cambiamento.
Erice e Trapani nel cuore di Jaka: un ambasciatore della cultura siciliana Jaka continua a rappresentare con orgoglio la sua terra d’origine, portando le sonorità e i valori della Sicilia sulla scena musicale nazionale e internazionale. Con la sua energia e il suo talento, dimostra che le radici non si dimenticano mai, ma possono essere la chiave per un successo autentico e duraturo