Custonaci – «Il paesaggio culturale della città di Custonaci, in provincia di Trapani, merita il riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’Unesco». Lo ha dichiarato l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, in vista della presentazione del report per l’inserimento del “Paesaggio culturale della città di Custonaci” nella lista propositiva nazionale per l’Unesco. L’evento si terrà mercoledì 28 maggio alle 11, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma.
«La magia di questo luogo – ha aggiunto l’assessore – che si estende dalla Riserva naturale orientata di Monte Cofano, affacciata sul suggestivo borgo marinaro di Cornino, fino alla Grotta Mangiapane, autentico gioiello della Sicilia occidentale, ha conquistato anche il grande e il piccolo schermo ospitando le riprese di celebri produzioni come “Il Commissario Montalbano”, “Makari” e la serie dedicata ai Florio. Il riconoscimento Unesco rappresenterebbe un traguardo importante per la Sicilia, che quest’anno ha già ottenuto due titoli di prestigio: “Agrigento Capitale italiana della Cultura” e “Gibellina Capitale italiana dell’Arte contemporanea”. Un segnale forte del valore culturale, storico e naturalistico di un’Isola che continua a stupire e incantare il mondo», ha concluso il rappresentante del governo Schifani.
Trapani – Sull’operazione “Dirty Mud” effettuata dai militari della guardia costiera di Porto Empedocle e che ha riguardato i fanghi del dragaggio del porto di Trapani interviene con una nota il deputato del M5C Cristina Ciminnisi.
«Già due anni fa – sottolinea il deputato regionale – avevamo chiesto chiarimenti sul trattamento dei fanghi dragati dal porto di Trapani. Oggi, dopo l’inchiesta Dirty Mud, quegli stessi timori trovano una prima conferma in un sistema che sembra aver fatto della violazione delle norme ambientali una prassi consolidata. I nostri timori erano fondati, ma il Governo regionale e l’Assessorato all’Ambiente hanno scelto di voltarsi dall’altra parte senza mai rispondere alle nostre domande».
Il deputato regionale trapanese torna sull’interrogazione presentata il 6 febbraio 2023 e mai evasa dall’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente: «All’epoca chiedevamo chiarezza sul destino dei fanghi classificati A e B, che sarebbero stati sversati in mare, al largo, tra Cornino e Monte Cofano. Volevamo garanzie che quei materiali fossero stati effettivamente trattati secondo norma. Ma il Governo non ci ha mai risposto. E oggi, dopo quanto sta emergendo a Porto Empedocle con i fanghi classificati C e D (quelli maggiormente inquinati, ndr), la preoccupazione torna più forte di prima».
«Il punto è semplice – incalza Ciminnisi –: la nostra interrogazione è ancora lì, ignorata da due anni e, dopo le notizie emerse sui fanghi non trattati a Porto Empedocle, vogliamo tutte le rassicurazioni sulla caratterizzazione dei fanghi sversati al largo di Cornino. Non consentiremo a nessuno di avvelenare il nostro mare».