Italia
Prezzi alle stelle, scatta il boicottaggio nei supermercati
Dalla Sicilia alla Svezia, proteste contro il caro vita e le speculazioni sui beni essenziali
Redazione27 Marzo 2025 - Economia



  • Economia

    La rivolta dei consumatori contro i rincari alimentari

    In Italia e in tutta Europa cresce la rabbia dei consumatori contro l’aumento dei prezzi nei supermercati. Con il boicottaggio supermercati contro rincari, cittadini e associazioni cercano di contrastare un carovita che sta diventando insostenibile. Il fenomeno, partito spontaneamente dal basso, ha assunto dimensioni internazionali, coinvolgendo anche paesi come Svezia, Croazia, Bulgaria e Serbia.

    Italia: la protesta parte dalla rete

    Boicottaggi organizzati e hashtag virali

    Nel nostro Paese, la mobilitazione si è accesa sui social con l’hashtag #spesavuota, promuovendo giornate di “non acquisto” per mandare un segnale chiaro alla GDO. Anche a Trapani alcuni gruppi locali stanno rilanciando il boicottaggio come forma di pressione.

    Secondo il Codacons, il paniere alimentare è aumentato del 15% in un anno, con picchi sul pane, la pasta e il latte.

    L’intervento di Beppe Grillo

    A dar voce alla protesta anche Beppe Grillo, che sul suo blog ha rilanciato l’esempio svedese: “Migliaia di persone hanno deciso di boicottare i principali supermercati per un’intera settimana. È ora di dire basta anche in Italia”. (Fonte )

    Svezia: settimana di boicottaggio nazionale

    In Svezia, la campagna “Bojkotta vecka 12” (boicotta la settimana 12) ha portato migliaia di cittadini a non fare la spesa nei supermercati dal 24 al 30 marzo.

    Il motivo? Un mercato dominato da poche catene che mantengono alti i prezzi nonostante l’inflazione in calo. (Fonte:)

    Croazia, Bulgaria, Serbia: la protesta contagia i Balcani

    Anche nei Balcani è partita un’ondata di boicottaggi nei supermercati: in Bulgaria, il calo delle vendite ha raggiunto il 30% durante la protesta. In Croazia, Bosnia e Serbia, i cittadini hanno aderito in massa per protestare contro l’aumento dei prezzi di base.

    La parola d’ordine è sempre la stessa: prezzi giusti e trasparenza. (Fonte: )

    Una nuova consapevolezza nei consumi

    Il successo dei boicottaggi riaccende il dibattito sul ruolo della grande distribuzione e sulle alternative locali come i gruppi di acquisto solidale (GAS), i mercati contadini e le cooperative.

    Sempre più cittadini cercano soluzioni per svincolarsi da un sistema percepito come ingiusto e opaco.





  • Amazon e le Spedizioni dei Resi: Perché i Consumatori Devono Anticipare i Costi?
    Resi su Amazon: un problema di trasparenza per i consumatori
    Redazione21 Febbraio 2025 - Attualità



  • Spedizioni resi prodotti Amazon Attualità

    Sempre più acquirenti si trovano a dover affrontare un inconveniente imprevisto: il costo delle spedizioni per restituire prodotti difettosi su Amazon. Nonostante la piattaforma e-commerce garantisca il diritto di recesso e la sostituzione di articoli danneggiati, alcune segnalazioni indicano che ai clienti vengono fornite etichette di spedizione da affrancare invece che prepagate, costringendoli ad anticipare i costi e ad attendere giorni per ottenere il rimborso.

    Un comportamento scorretto?

    Quando un cliente acquista un prodotto e decide di restituirlo, solitamente riceve un’etichetta di reso prepagata. Tuttavia, diversi utenti hanno segnalato di aver ricevuto etichette da affrancare, con la conseguente necessità di pagare personalmente la spedizione. Questo solleva interrogativi sulla trasparenza della procedura e sulla conformità alle norme vigenti.

    “Se un consumatore riceve un prodotto danneggiato o non conforme e procede con la restituzione nei tempi previsti, non dovrebbe essere obbligato ad anticipare le spese di spedizione. Il diritto di recesso e la garanzia legale prevedono che, in caso di prodotto difettoso, sia il venditore a coprire i costi del reso”, spiegano le associazioni dei consumatori.

    Un aspetto ancor più controverso riguarda il rimborso effettuato direttamente sul saldo dell’account Amazon anziché sul metodo di pagamento originale. Questo meccanismo impedisce al cliente di incassare realmente la somma spesa, costringendolo a effettuare un nuovo acquisto sulla piattaforma.

    Le regole sui resi di Amazon

    Sul proprio sito, Amazon specifica che gli utenti hanno 30 giorni di tempo per restituire un prodotto acquistato, indipendentemente dalla motivazione. Per alcune categorie, come dispositivi elettronici e componenti per computer, il limite si riduce a 14 giorni. Tuttavia, la policy dell’azienda non dovrebbe sovrascrivere i diritti legali dei consumatori, che prevedono il rimborso delle spese di spedizione in caso di prodotti difettosi.

    Come difendersi: i consigli per gli acquirenti

    Chi acquista su Amazon deve leggere attentamente le condizioni generali di vendita e i dettagli sulla politica dei resi. Ecco alcuni suggerimenti per evitare brutte sorprese:

    Amazon deve fare di più?

    Amazon, come colosso dell‘e-commerce, ha il dovere di garantire ai consumatori un processo di reso equo e trasparente. L’invio di etichette prepagate dovrebbe essere la norma in caso di prodotti difettosi, così come il rimborso tempestivo delle spese sostenute dagli utenti. La questione rimane aperta, e l’attenzione dei consumatori su queste pratiche potrebbe spingere Amazon a rivedere le proprie politiche per evitare controversie e garantire un’esperienza di acquisto più corretta e sicura.




  • Palermo
    Agricoltura, pubblicato bando da due milioni
    Barbagallo: «Un volano per la crescita delle nostre aziende»
    Redazione19 Febbraio 2025 - Economia



  • Palazzo Regione Siciliana Economia

    Palermo – Rilanciare il settore agricolo siciliano. E’ questa l’obiettivo della Regione Siciliana. Pubblicato il bando a valere della sottomisura 3.2 del Psr Sicilia 2014/2022 rivolto ad associazioni di consumatori e consorzi. Due milioni di euro per sostenere la promozione per il rafforzamento della competitività del settore agricolo siciliano. 

    La Regione vuole incentivare le attività di informazione e promozione rivolte ai consumatori e migliorare ulteriormente le prestazioni economiche delle aziende agricole siciliane, promuovendo le produzioni regionali di qualità.

    «Con questa misura – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo – stimoliamo la promozione delle nostre aziende nel mercato interno ed europeo. È un modo per dare slancio alla produzione di qualità che potrà fare da volano per la crescita delle nostre imprese».
    I progetti dovranno riguardare campagne di partecipazione a fiere in Paesi Ue, iniziative di informazione e promozione rivolte ai consumatori esclusivamente sul mercato nazionale, regionale e dell’Unione (punti vendita, workshop, incontri B2b, seminari, eventi promozionali), campagne di partecipazione a fiere in regioni Italiane.
    La spesa massima ammissibile a finanziamento non potrà superare la somma di  750mila euro. Le istanze vanno presentate entro il 10 di marzo.
    A questo link è possibile consultare l bando completo.



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