Trapani – di Rino Giacalone – Un giornalista non rivela mai la sua fonte. E non sarà nemmeno questo il caso. Sebbene l’affettuoso abbraccio che giornalisticamente dedichiamo oggi al sovrintendente di Polizia Nuccio Caradonna, nel giorno del suo congedo dalla divisa, potrebbe tradire quel qualcos’altro, ma vi assicuriamo è stata sola una forte e solidale amicizia. Reciproca amicizia. Reciproco profondo rispetto del lavoro svolto.
Nuccio Caradonna oggi, nella sala dedicata all’ex capo della Squadra Mobile di Trapani e Palermo “Ninni Cassarà”, accolto dai massimi vertici della Questura, c’erano il questore Giuseppe Felice Peritore, la vicaria dott. Rosaria Maida, tutti i dirigenti, e da tantissimi colleghi, nonché dal capo della Procura di Trapani Gabriele Paci, e poi da una folla di persone, non ultimo il cappellano della Questura, don Tony Adragna, ha salutato l’amministrazione per via di quella norma che obbliga ai sessantenni di lasciare il servizio attivo.
Prima di lui anche altri “illustri” investigatori hanno dovuto rispondere “obbedisco” alla legge,Caradonna come altri ha lasciato quando ancora tanto avrebbero potuto dare a rendere libero e pulito dal malaffare questa terra. Nel salutarlo con lui condividiamo questa amarezza.
Azzeccate le parole del questore Peritore, che sebbene da poco tempo a Trapani ha parlato del lavoro di Nuccio Caradonna come se già lo aveva conosciuto sin dal suo ingresso in Polizia, avvenuto alla fine degli anni ’80.
Nuccio stamattina, commosso, come mai lo si è visto, ma non poteva essere altrimenti, li ha ricordati quegli anni, accasermato presso la Lungaro di Palermo quando la sera i poliziotti si guardavano l’un l’altro sapendo che la sera seguente qualcuno di loro poteva non esserci più. E’ successo, e Nuccio Caradonna quei segni se li è portati sempre appresso, però non indietreggiando mai di un passo. Uno “sbirro” buono col fiuto giusto. Uno che davanti al boss di turno non ha mai abbassato gli occhi, semmai è successo il contrario. A Trapani anche questo è accaduto.
Una legge assurda che in questa terra ci ha privato di tanti investigatori raffinati e preparati, che ai giovani intanto arrivati anche a prendere il loro posto non hanno fatto in tempo a trasferire il patrimonio di esperienza e conoscenza. Nuccio senza bisogno di aver davanti un computer, in un attimo era perfettamente in grado alla domanda posta da un collega, da un magistrato, a fornire il risultato più velocemente di una banca dati, a lui l’informatizzazione non è mai servita, anzi la batteva in ogni occasione.
Preziose capacità che però non possono restare in campo, mentre servurebbero tanto, dinanzi a scenari dove certi personaggi tentano di rimettere indietro gli “orologi della storia”. A Trapani anche con il lavoro di Nuccio Caradonna e altri poliziotti, un certo destino di sudditanza mafiosa è stato cancellato, ma è notorio che Cosa nostra è un fenomeno pericoloso sempre pronto a rinascere, trova sempre nuove forme e occasioni per inquinare i pozzi.
Gli ultimi anni di servizio Nuccio Caradonna li ha trascorsi al servizio scorta. Uomo super fidato e preparato. Era facile incontrarsi nei corridoi del Palazzo di Giustizia. Mai uno sguardo triste, nemmeno nei giorni più pericolosi. E siccome l’emozione ci tocca personalmente di più non scriviamo, non riusciamo a scrivere, consapevoli che è poco quello che stiamo scrivendo. Ha anche svelato che il suo primo giorno da capo scorta fu quando gli venne affidato l’allora Capo della Squadra Mobile di Trapani, Giuseppe Linares, il suo ultimo giorno di lavoro con il dirigente generale di Pubblica Sicurezza e Questore di Catanzaro, Giuseppe Linares. Quando i casi della vita fanno certe magie che restano per sempre.
Due cose ci piace poter dire alla fine di quest’articolo. Per fortuna Nuccio Caradonna non lascia del tutto l’amministrazione della Polizia, resterà in campo con l’incarico di segretario provinciale del sindacato Sap. L’altra cosa non la possiamo esternare perché è fin troppo personale, oggi di buon mattino ha ricevuto una bellissima notizia da una sua intima familiare, dopo anni di paure e tribolazioni. E almeno per questa ragione in questa occasione di commiato dal servizio attivo, siamo con Nuccio Caradonna contenti di averlo oggi salutato e abbracciato. Ci vediamo per le vie di Trapani, ne siamo certi, sempre dalle parti o della Questura o del Palazzo di Giustizia