Marsala, terra di sole e di storia, ha dato i natali a grandi talenti, ma pochi hanno saputo incarnare l’anima musicale della Sicilia come il Maestro Eliodoro Sollima. Pianista straordinario, compositore di rara sensibilità, didatta appassionato, Sollima è stato una figura di riferimento per diverse generazioni di musicisti. A oltre due decenni dalla sua scomparsa, il suo nome risuona ancora con forza nei teatri, nei conservatori e nelle anime di coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltare la sua musica o di apprendere da lui.
Nato a Marsala il 10 luglio 1926, Eliodoro Sollima mostrò fin da giovane un talento fuori dal comune. Trasferitosi a Palermo per gli studi, completò in soli cinque anni il diploma di pianoforte, seguito a breve da quello di composizione. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla guida di maestri del calibro di Guido Agosti e del leggendario Arturo Benedetti Michelangeli, che lo scelse per l’esecuzione italiana del Kammerkonzert di Alban Berg. Già questo episodio basterebbe a testimoniare la sua caratura artistica, ma la sua carriera si sarebbe rivelata ancora più luminosa.
Sollima fu un pianista di grande raffinatezza, capace di trasmettere emozioni profonde attraverso il tocco elegante e la ricerca timbrica attenta. Le sue esecuzioni risuonarono nelle sale più prestigiose, dalle emittenti tedesche e svizzere alla nostra RAI. Ma fu anche un compositore prolifico, capace di spaziare tra generi e stili con una versatilità sorprendente.
Opere come Variazioni concertanti, vincitrice del premio “Città di Trieste”, il Concerto per archi, la suggestiva Sonata per pianoforte e la commovente Trenodia, dedicata alle vittime di Piazza Tien An Men, mostrano un’anima capace di interpretare il dramma e la bellezza del mondo.
Un altro dei suoi capolavori, il Divertimento su canti popolari siciliani, testimonia il legame indissolubile con la sua terra, fonte per lui di continua ispirazione. La Sicilia, con le sue melodie ancestrali e il suo spirito indomito, vive ancora oggi nella sua musica, capace di attraversare i confini e il tempo.
Ma forse l’eredità più grande lasciata da Eliodoro Sollima è quella trasmessa ai suoi allievi. Per quasi quarant’anni docente e poi direttore del Conservatorio di Palermo, formò intere generazioni di musicisti, molti dei quali hanno raggiunto il successo internazionale. Tra questi, il pianista Trapanese Franco Foderà, il clarinettista Calogero Palermo e il figlio Giovanni Sollima che è oggi uno dei più acclamati violoncellisti e compositori contemporanei.
Sollima non era solo un insegnante, ma un mentore capace di trasmettere non solo la tecnica, ma anche il senso profondo della musica, il valore della disciplina e l’amore per l’arte.
Marsala non ha dimenticato il suo illustre figlio. Il Teatro Comunale della città porta il suo nome, così come il prestigioso concorso pianistico “Eliodoro Sollima” di Bagheria e una competizione musicale per giovani talenti ad Enna. Sono segni tangibili di un’eredità che continua a vivere, di una voce che non smette di ispirare.
Oggi, nel ricordare Eliodoro Sollima, non possiamo che sentirci grati. Grati per la sua musica, per il suo insegnamento, per il suo esempio. E mentre le sue note continuano a risuonare nei cuori di chi ama la musica, Marsala e tutta la Sicilia sanno di aver avuto un vero e proprio tesoro: un uomo che con le sue mani e la sua anima ha dato voce all’eternità della bellezza.
Franco Foderà è un pianista e compositore di fama internazionale, originario di Erice. La sua straordinaria tecnica e sensibilità artistica lo hanno reso un punto di riferimento nel mondo della musica classica. Diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo, ha affinato le sue competenze sotto la guida del Maestro Antonio Trombone. Ha inoltre studiato composizione con il Maestro Eliodoro Sollima e ha conseguito un diploma presso la “Associated Board of the Royal School of Music” di Londra.
Foderà ha frequentato i corsi di perfezionamento dell’Accademia Chigiana di Siena, prendendo parte ai concerti di fine corso. Ha inoltre partecipato al 2° Corso di Analisi ed Interpretazione tenuto dal M° Eliodoro Sollima, distinguendosi come solista in una serie di concerti con orchestra.
Il talento di Franco Foderà lo ha portato a esibirsi in numerosi concerti con orchestre prestigiose, sia in Italia che all’estero. Ha suonato in contesti internazionali di rilievo, tra cui gli Stati Uniti, la Russia, il Belgio (esibendosi per il Parlamento Europeo) e l’Egitto. In quest’ultimo paese, ha eseguito in prima mondiale il “2° Concerto per Pianoforte e Orchestra” di Marco D’Avola con la “Hanager String Orchestra” del Teatro dell’Opera del Cairo.
Franco Foderà è il Direttore Artistico dell’Associazione Amici della Musica di Alcamo sin dalla sua fondazione, contribuendo alla promozione della cultura musicale nella provincia di Trapani. È anche docente di Pianoforte Principale presso il Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani, dove ha ricoperto il ruolo di Vice-Direttore.
Tra le sue esibizioni più memorabili, spicca il recital pianistico all’alba nel suggestivo scenario del Teatro Antico di Segesta, un evento senza precedenti nella storia del sito archeologico. Ha inoltre partecipato alla “Festa della Musica” di Palermo, eseguendo il “2° Concerto per Pianoforte e Orchestra” di Rachmaninoff, la cui registrazione è stata pubblicata su CD.
Franco Foderà si esibisce regolarmente in duo con la pianista Giovanna Mirrione. Il duo ha riscosso grande successo, anche nell’innovativa formazione di pianoforte a quattro mani e orchestra. Tra le esibizioni più rilevanti, spicca la partecipazione all’undicesima edizione del “Victoria International Arts Festival” di Gozo (Malta) nel 2008, ricevendo elogi dal “The Times of Malta”. Sono stati inoltre invitati a esibirsi negli Stati Uniti e saranno ospiti d’onore al Festival Internazionale “Mediterranea” di Malta.
Franco Foderà continua a rappresentare, ancora oggi, un punto di riferimento nel panorama pianistico internazionale, distinguendosi per la sua versatilità e il suo impegno nella diffusione della cultura musicale. Con un repertorio che spazia dai grandi classici alle composizioni contemporanee, la sua carriera è un esempio di dedizione, talento e passione per la musica.
Il 1° aprile 1873 nasceva Sergej Rachmaninov, uno dei più grandi compositori e pianisti russi di tutti i tempi. Tra le sue opere vocali più affascinanti vi è Daisies (Margherite – Margaritki), il terzo brano dei Sei canti, Op. 38.
Sebbene il manoscritto di Daisies non rechi una data precisa, l’intero ciclo risale al settembre del 1916, anno in cui Rachmaninov completò la sua ultima raccolta di romanze prima di lasciare la Russia nell’autunno del 1917. Il testo della canzone è tratto da una poesia dell’ego-futurista Igor Severyanin (1887-1941) e fu suggerito a Rachmaninov dalla sua amica Marietta Shaginyan. La poesia dipinge un’immagine vivida di vasti campi di margherite, paragonati a giovani donne che sbocciano sotto il sole estivo, incarnando la forza della stagione.
Nonostante la luminosità dell’ambientazione musicale, il 1916 fu un anno cupo per Rachmaninov: nel giro di pochi mesi perse il padre, il cugino e rivale Alexander Siloti e il suo amato maestro Sergei Taneyev. A questi lutti si aggiunse un persistente dolore alla tempia destra, un enigma per i medici e una sofferenza destinata ad accompagnarlo per il resto della vita. Ossessionato dalla morte, quell’estate si rivolse perfino alla madre di Marietta Shaginyan, un’indovina, per farsi leggere le carte e scoprire quanto tempo gli restasse da vivere.
In questo scenario di dolore e inquietudine, Daisies emerge come un frammento di luce, una parentesi di bellezza e speranza in un periodo carico di ombre.
Andrea Alberti è un nome di spicco nel panorama musicale italiano, un pianista, compositore e tastierista di fama internazionale. Nato a Trapani il 19 luglio 1949, la sua carriera ha attraversato oltre 40 anni di successi, portando la musica jazz mediterranea a nuovi livelli grazie alla fusione tra sonorità tradizionali e improvvisazione jazzistica. Scopri la sua carriera, le collaborazioni e le opere che hanno lasciato un segno nella musica contemporanea.
Cresciuto nella splendida città di Trapani, Andrea Alberti inizia lo studio del pianoforte da autodidatta nel 1974. Trasferitosi a Roma nel 1978, si forma presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio, affinando il suo talento sotto la guida di grandi maestri del jazz internazionale.
Nel 1981 debutta con il quintetto Algèmona e partecipa a Umbria Jazz, iniziando una carriera che lo porterà sui palchi dei più prestigiosi festival in Italia e all’estero. Fondatore dell’Orchestra Mediterranea, ha portato la musica jazz mediterranea a un nuovo livello, mescolando improvvisazione e sonorità tradizionali.
Nel corso della sua carriera, Alberti ha collaborato con artisti di fama mondiale come Rodolfo Maltese, Bob Salmieri, Tonj Acquaviva e numerosi altri. La sua attività lo ha visto impegnato in progetti di grande rilievo, tra cui il Mediterranea Sicilia Project, un collettivo che promuove la cultura musicale del Mediterraneo.
Con oltre 22 album pubblicati, Andrea Alberti ha lasciato un’impronta indelebile nel jazz fusion. Tra i suoi lavori più significativi troviamo:
La musica di Andrea Alberti è stata protagonista di eventi di fama mondiale, tra cui:
Il talento di Alberti ha trovato spazio anche nel cinema e nel teatro. Nel 2009, il regista Mohamed Kenawi ha esplorato la sua musica nel documentario Quando la musica suona, trasmesso su Al Jazeera Documentary Channel.