Trapani
Trapani–Monte Erice: emozione e storia su quattro ruote
Oltre 85 equipaggi da tutta Italia per l’evento motoristico che valorizza il territorio e celebra il fascino senza tempo delle auto d’epoca.
Redazione29 Giugno 2025 - Automobilismo



  • "Premiazione Ferrari 250 TR alla Rievocazione Storica Trapani Monte Erice 2025, con pubblico e giuria ASI sul palco" Automobilismo

    Emozione a motore: il fascino eterno delle auto d’epoca sulle strade di casa

    Trapani – Due giorni che hanno il profumo dell’olio d’epoca e il suono pieno di motori senza tempo. Due giorni in cui Trapani, la sua costa e i tornanti che salgono verso Erice si sono riempiti di storia, fascino e persone con gli occhi lucidi di entusiasmo. È questo, più di ogni altro dato, il bilancio della 26ª Rievocazione Storica Trapani – Monte Erice, che ha riportato in vita non solo auto leggendarie, ma anche emozioni che non passano mai di moda.

    Da Bonagia a Erice: un viaggio tra memoria e bellezza

    Tutto è cominciato in Piazza Vittorio Emanuele, cuore pulsante di Trapani, dove i partecipanti hanno fatto ruggire i motori e lucidato le carrozzerie sotto il sole del mattino. Poi via, verso Bonagia: lì, nell’antica tonnara, la voce di Arianna Maggio, ideatrice dei murales che raccontano la storia del borgo, ha toccato il cuore dei presenti.

    “Valorizzare il presente senza dimenticare il passato, è questa la nostra missione”, ha detto.

    Un pensiero che si sposa perfettamente con lo spirito della manifestazione: ogni auto è una capsula del tempo, ogni curva un frammento di memoria.

    La notte che profuma di benzina e nostalgia

    Sabato sera, la sfilata notturna ha trasformato il centro storico di Trapani in un salone a cielo aperto. Le luci, i riflessi delle carrozzerie e il calore del pubblico hanno creato un’atmosfera quasi magica. Il concorso dinamico, osservato con attenzione dalla giuria ASI e dalla giuria d’onore, ha premiato non solo l’eleganza delle auto, ma anche la passione degli equipaggi.

    Alla cena a Villa Margherita, parole di stima e amicizia sono arrivate da Amodeo, Dell’Aversano e Auccello, esperti e amici del Club Sartarelli:

    “Qui si respira un’energia speciale. È molto più di un raduno: è cultura, storia viva, bellezza condivisa.”

    Storie che si intrecciano, motori che uniscono

    Domenica mattina è stata la volta della salita: la Trapani – Monte Erice ha regalato ancora una volta uno spettacolo indimenticabile. Le curve si sono fatte lente, rispettose, quasi affettuose verso chi guida per raccontare, non per vincere. E sul volto dei piloti – giovani, meno giovani, famiglie intere – si leggeva la stessa emozione: essere parte di qualcosa che ha radici, identità, senso.

    Il presidente del Club Sartarelli, Alberto Santoro, lo ha detto chiaramente:

    “Qui non si corre per il tempo. Si cammina nella memoria. È un modo per fare turismo lento, promuovere la nostra terra, farla scoprire e ammirare con lo stesso amore con cui si guida un’auto d’epoca.”

    Accanto a lui, il sindaco di Valderice, Francesco Stabile, ha parlato di un’occasione “non solo culturale, ma anche concreta per far crescere il territorio”.

    Premiati e orgogliosi: quando l’amore vince su tutto

    A vincere, come sempre, è stata l’emozione. Ma ci sono stati anche premi, meritatissimi:

    • Best of Show 2025: Juan Diego Catalano, con la splendida Cisitalia 202 Gran Sport Cabrio del 1948
    • Premio Giuria d’Onore: Carmelo Baieli, alla guida della leggendaria Ferrari 250 TR del 1958
    • Premio Turismo: De Natale – Gemelli, su una ruggente Fiat Abarth 131 Rally
    • Premio auto e abito abbinati: Arianna Maggio, con la sua tenera e stilosa Fiat 500 L del 1972

    E poi ancora Jaguar, Lancia Aurelia, Alfa Romeo, Ferrari F355: vere e proprie opere d’arte a quattro ruote che hanno attraversato le nostre strade come fossero passerelle.

    Arrivederci al 2026, con il cuore già acceso

    L’appuntamento è già fissato: la 27ª edizione tornerà il prossimo anno, con nuove sorprese e lo stesso spirito che ha reso grande questa manifestazione.

    Perché, come ha detto uno degli equipaggi, mentre accarezzava il volante in legno della sua vettura:

    “Non è solo una macchina. È una storia che cammina. E oggi, camminiamo insieme.”





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