Palermo – Giuseppe Castiglione, deputato regionale all’Ars arrestato stamane nell’ambito dell’operazione “Mercurio” eseguita dai carabinieri del Ros di Catania, ha espresso la volontà di dimettersi dal gruppo Popolari e autonomisti e dalle commissioni legislative di cui era componente, Affari istituzionali e Antimafia. È quanto ha appreso il suo legale, l’avvocato Salvo Pace.
Il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, aveva già proposto al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, secondo quanto stabilito dal regolamento, la decadenza di Castiglione da componente della stessa commissione.
“L’ennesimo blitz antimafia operato in Sicilia da magistratura e Carabinieri, cui va il nostro grandissimo plauso, conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, che tanta strada si deve ancora fare lungo il tortuoso cammino della lotta alla mafia. Siamo di fronte a un quadro inquietante e la presenza di politici tra i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare emessi nel Catanese non può che alimentare il nostro disappunto e la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Per questo chiediamo al deputato regionale Giuseppe Castiglione di dimettersi quantomeno dalla commissione Antimafia ancora prima di un eventuale provvedimento di decadenza. Siamo consapevoli che nessuno sia colpevole prima del terzo grado di giudizio, ma è anche vero, che dopo un provvedimento del genere, la sua permanenza all’interno di un organismo altamente simbolico come la commissione Antimafia sarebbe un pessimo segnale per la collettività. Schifani, una volta tanto, vada oltre le dichiarazioni di circostanza e chieda, anche lui, un passo indietro al deputato che sostiene la sua maggioranza. La questione morale va messa ai primissimi punti dell’agenda presidenziale”. Lo affermano per il M5S, il capogruppo all’Ars Antonio De Luca e il coordinatore regionale per la Sicilia Nuccio Di Paola.
A chiedere le dimissioni di Castiglione era stato anche il deputato regionale Ismaele La Vardera che ha organizzato per domani (25 febbraio) un sit-in di protesta alle 15 davanti la sede dell’Ars.
Catania – Eseguite nel corso della notte 19 misure cautelari nel corso del blitz denominato “Mercurio” – condotto dai carabinieri del Ros contro Cosa nostra catanese tra le province di Catania e Siracusa.
L’ordinanza ha coinvolto anche il deputato regionale Giuseppe Castiglione. Il capogruppo del movimento Popolari e autonomisti è tra i destinatari del provvedimento cautelare del blitz dei Ros contro Cosa nostra etnea. Eletto nel novembre del 2022 ha ricoperto ruoli in commissione regionale Antimafia e nelle commissioni Affari istituzionali e Attività produttive. Prima di essere eletto all’Ars era stato eletto al consiglio comunale di Catania, di cui era presidente d’Aula.
I reati ipotizzati sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso. I militari specificano che sono invischiati anche “rappresentanti istituzionali. Ulteriori particolari verrano resi noti nel corso della mattinata”.
In corso di esecuzione anche un decreto di sequestro preventivo di aziende e beni per un valore di 1 milione di euro. Il provvedimento è eseguito dal Ros con il supporto in fase esecutiva del Comando provinciale Carabinieri di Catania, dello squadrone eliportato Cacciatori Sicilia e del XII nucleo elicotteri dell’Arma, che hanno garantito il presidio del territorio e il coordinamento logistico durante le operazioni.
L’inchiesta rappresenta un ulteriore duro colpo al sistema mafioso radicato nel territorio etneo, evidenziando il costante impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata. Le indagini proseguono per delineare i collegamenti tra i clan e individuare eventuali ulteriori ramificazioni dell’organizzazione mafiosa.