Italia
Decreto Sicurezza 2025: ecco tutte le norme in vigore da sabato 12 aprile
Nuove misure di sicurezza: dalle bodycam ai reati stradali
Redazione13 Aprile 2025 - Attualità



  • Attualità

    Roma – Il nuovo Decreto Sicurezza firmato dal presidente Sergio Mattarella è ufficialmente in vigore da sabato 12 aprile 2025. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (leggi il testo decreto-legge-48-2025-decreto-sicurezza ), introduce significative novità per garantire maggiore sicurezza ai cittadini e tutelare le forze dell’ordine durante lo svolgimento delle loro funzioni. Scopriamo insieme i punti principali del decreto sicurezza.

    Prevenzione e contrasto al terrorismo

    Il decreto istituisce il reato di detenzione di materiale con finalità terroristiche. Chiunque detenga o diffonda materiale contenente istruzioni su armi, esplosivi o sostanze chimiche per scopi terroristici rischia pene da due a sei anni di carcere. Questa misura rappresenta un importante passo avanti nella lotta al terrorismo.

    Maggiori tutele per agenti di polizia e militari

    Le norme prevedono un’aggravante specifica per violenza o minaccia contro agenti di polizia o militari, aumentando la pena fino alla metà. Inoltre, è introdotto il nuovo reato di lesioni personali nei confronti di ufficiali in servizio. Un ulteriore provvedimento riguarda la tutela legale con un contributo statale fino a 10mila euro per le spese legali degli agenti coinvolti in procedimenti giudiziari relativi al servizio, salvo casi di responsabilità per dolo.

    Bodycam e armi private senza licenza

    Agenti e militari potranno indossare bodycam per registrare le attività operative, inclusi interventi di ordine pubblico e vigilanza ferroviaria. Inoltre, sarà permesso loro di portare armi private anche fuori servizio senza licenza specifica.

    Sicurezza stradale e sanzioni più severe

    Il decreto introduce sanzioni più severe per chi non rispetta l’alt imposto dalla polizia stradale e definisce il blocco stradale come reato penale. L’obiettivo è migliorare la sicurezza e prevenire situazioni pericolose sulle strade.

    Giro di vite su carceri e reati minori

    Il decreto stabilisce pene più severe per chi occupa abusivamente immobili e introduce misure più rigorose contro borseggi e truffe agli anziani. L’accattonaggio diventa reato punibile se coinvolge minori di 16 anni. È inoltre facilitato l’accesso dei migranti alle sim telefoniche, che saranno rilasciate presentando un documento d’identità valido.

    Carceri e inserimento lavorativo

    Infine, sono previste norme per favorire il lavoro dei detenuti e migliorare la gestione degli istituti penitenziari, anche se queste entreranno in vigore in un secondo momento.




  • Alcamo
    La polizia arresta pregiudicato per resistenza a pubblico ufficiale
    E' accaduto ad Alcamo
    Redazione10 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Alcamo – Turbolenta mattinata quella del 27 febbraio per gli operatori del Commissariato di Alcamo. Una semplice esecuzione di un provvedimento di detenzione domiciliare, misura alternativa alla detenzione in carcere, si è trasformata in momenti di tensione. Il provvedimento era stato emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo nei confronti di un noto pregiudicato alcamese che doveva espiare un residuo di pena per i reati di evasione e lesione personali commessi nel 2017.

    La cronaca

    Il pregiudicato una volta convocato negli uffici del Commissariato di Alcamo per la redazione degli atti, all’improvviso, è andato in escandescenza, alzandosi e tentando di uscire dall’ufficio minacciando di morte e spintonando gli operatori di Polizia che lo hanno però bloccato. Sono stati vani i tentativi della madre e del fratello che erano presenti di riportarlo alla calma. Visto quanto stava accadendo e dopo avere sentito il Pubblico Ministero della Procura di Trapani, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato per resistenza a Pubblico Ufficiale e, dopo le formalità di rito, trasferito presso la Casa Circondariale di Trapani in attesa del processo per direttissima fissato per il giorno successivo.

    Cosa è successo dopo la convalida

    Dopo la convalida dell’arresto lo stesso è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Tuttavia, alla luce di quanto accaduto il giorno precedente, l’Ufficio di Sorveglianza di Trapani aveva sospeso il primo provvedimento che disponeva la misura alternativa della detenzione domiciliare disponendo, nel contempo, che il condannato continuasse ad espiare la pena all’interno di in un istituto penitenziario. Così, il cittadino alcamese è stato nuovamente accompagnato presso il carcere di Trapani, rimanendo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




  • Trapani
    Agente della penitenziaria aggredito in carcere
    Redazione10 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito nel reparto Mediterraneo delle carceri di Trapani da un detenuto. L’agente, a seguito dell’aggressione, è stato trasportato in ospedale.

    Nell’ultimo mese il carcere di Trapani ha visto l’arrivo di un numero crescente di detenuti problematici da altri istituti del distretto, rendendo la gestione interna ancora più complessa. Detenuti difficili da gestire senza un personale adeguato e senza gli strumenti necessari per eventuali interventi contenitivi.

    E l’aggressione riapre il dibattito sulle condizioni di lavoro degli agenti penitenziari e sulla necessità di misure urgenti per garantire maggiore sicurezza all’interno delle strutture detentive.




  • Castelvetrano
    Aperta dal Vescovo la Porta Santa del carcere di Castelvetrano
    Prima della celebrazione eucaristica il Vescovo ha benedetto la porta di fiori
    Redazione7 Marzo 2025 - Attualità



  • Attualità

    Castelvetrano – «Ognuno di noi deve essere speranza per gli altri, perché ognuno di noi ce la può fare ma non da solo». Così il Vescovo di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella si è rivolto ai detenuti della casa circondariale di Castelvetrano stamattina, in occasione dell’apertura della porta santa nell’Anno giubilare “Pellegrini di speranza”.

    Un’entrata simbolica quella del Vescovo

    Un’entrata simbolica all’interno del carcere, oltrepassando la porta d’ingresso del corridoio principale dell’istituto penitenziario: «oltrepassare la porta – ha detto il Vescovo – significa creare relazioni, perché la casa è il luogo dell’affetto. Anche questa è una casa dove si creano relazioni per un’esperienza che ognuno di voi sta sperimentando ma che è solo momentanea».

    Benedetta la porta di fiori

    Prima della celebrazione eucaristica celebrata nel corridoio di una delle sezioni, il Vescovo ha benedetto la porta di fiori realizzata in collaborazione coi detenuti, alla presenza della direttrice del carcere Giulia Bruno, del prefetto Daniela Lupo, dei vertici provinciali delle forze dell’ordine, del presidente del consiglio comunale di Castelvetrano Mimmo Celia, del cappellano del carcere don Vincenzo Aloisi, del direttore Caritas diocesana Mimmo Errante Parrino e del presidente della Fondazione San Vito Onlus, Vito Puccio.

    Il Vescovo ai detenuti

    Ai detenuti il Vescovo ha ribadito che «anche per voi ci sono opportunità che dovete cogliere, chi ha sbagliato sta pagando ma, una volta fuori dal carcere, deve saper scegliere». In un passaggio il Vescovo ha fatto riferimento al pianto, «perché capita a ognuno di voi di piangere», ha detto rivolgendosi ai detenuti: «ma sappiate che le lacrime offuscano la vista ma rivelano il cuore». E ancora il Vescovo: «Non vedete qui i rappresentanti delle istituzioni come forze di repressione – ha detto – loro sono servitori per far star bene le nostre comunità».

    Le parole del prefetto Daniela Lupo

    «Fuori c’è la speranza che qualcosa può cambiare – ha ribadito il prefetto Daniela Lupo nel suo intervento – in carcere si entra, si esce e poi c’è la fase del reinserimento. Andare oltre quella porta (del carcere, ndr) consente a ognuno di sentirsi libero».

     




  • Marsala
    Due stranieri finiscono in carcere per estorsione
    I due avevano chiesto dei soldi per la restituzione di un cellulare che avevano sottratto ad un uomo
    Redazione3 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Marsala – Due stranieri di 35 e 39 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di San Filippo di Marsala hanno arrestato per estorsione.

    Gli odierni arrestati, affittuari di un appartamento per il quale da tempo non avrebbero più corrisposto la mensilità come da contratto di locazione, avrebbero prima colpito la vittima (titolare dell’abitazione) che disperato gli intimava di andarsene per poi impedirgli di fuggire via sotto minaccia di una spranga di ferro privandolo del proprio telefono cellulare.

    Fortunatamente l’uomo è riuscito a darsi alla fuga venendo, successivamente contattato dai due stranieri che gli chiedevano circa 200 euro quale prezzo per la riconsegna del cellulare.

    Il titolare dell’appartamento ha denunciato tutto ai carabinieri di Marsala, e si è recato nel luogo concordato per lo scambio dove ad aspettarlo c’erano i due stranieri che sono stati però bloccati dai militari dell’Arma.

    Espletate le formalità di rito, dopo la convalida dell’arresto, i due stranieri sono stati ristretti presso il carcere di Trapani.




  • Marsala
    Eseguita l’autopsia sulla donna uccisa a Marsala
    Nei prossimi giorni si saprà cosa ha accertato l'autopsia
    Redazione26 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Marsala – Eseguita l’autopsia sul corpo di Anna Peralta l’anziana deceduta per le percosse ricevute dal figlio che dalla scorsa settimana è rinchiuso nel carcere Pietro Cerulli di Trapani. L’uomo è accusato di omicidio preterintenzionale. Ci vogliono tra i 60 e i 90 giorni per avere nuovi elementi su quanto è accaduto alla signora.

    Il figlio della vittima, davanti al Gip ha negato di avere picchiato la madre, deceduta dopo tre giorni dal ricovero in ospedale, dov’era finita dopo avere ingerito, nel tentativo di farla finita stanca dei sorprusi subiti dal figlio, delle pillole. La morte però non è sopravvenuta per avvelenamento da farmaci. Gli esami effettuati dai medici hanno rivelato una verità inquietante: milza spappolata ed emorragia interna, conseguenze delle percosse subite.

    E’ stata sottoposta ad un intervento chirurgico, ma i tentativi dei sanitari per salvarle la vita sono stati vani.

    Il racconto del figlio non ha convinto il giudice, che aveva convalidato l’arresto.

    Certo appare strano che nessuno sapeva di quanto accadeva nella villetta di via Oberdan, alla periferia di Marsala, dove la donna viveva con il figlio tossicodipendente e disoccupato.

     




  • Favignana
    Il Sindacato SAPPe chiede il ripristino della base navale del corpo a Favignana
    In alternativa la dislocazione permanente di una motovedetta nel porto di Trapani
    Laura Spanò25 Febbraio 2025 - Attualità



  • Attualità

    Favignana – I disordini verificatesi lo scorso 18 febbraio nel carcere di Favignana, ha evidenziato gravi falle nella gestione degli interventi di emergenza. Per questo motivo il Sindacato SAPPe ha lanciato un allarme sulla situazione operativa della polizia penitenziaria nel trapanese, chiedendo con urgenza il ripristino della base navale del corpo a Favignana o, in alternativa, la dislocazione permanente di una motovedetta nel porto di Trapani.

    L’appello è stato rivolto dal segretario generale del SAPPe Donato Capece, al sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, e alla Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Lina Di Domenico.

    Dopo i disordini verificatesi all’interno del carcere dell’isola era stato chiesto l’intervento di un contingente della squadra antisommossa della penitenziaria di Trapani. Gli agenti però si sono trovati nell’assurda condizione di dover raggiungere l’isola con mezzi di linea, affrontando difficoltà con la compagnia di navigazione, che ha contestato la presenza di agenti armati e in tenuta antisommossa a bordo di un traghetto con passeggeri civili. Ai poliziotti è stato poi chiesto di pagare il biglietto di viaggio, sottolineando ulteriormente il paradosso logistico che la polizia penitenziaria si trova ad affrontare a causa della mancanza di mezzi autonomi.

    “È impensabile che un’istituzione come la polizia penitenziaria sia vincolata da problematiche logistiche che ne limitano l’efficacia operativa”, denuncia Capece ribadendo con preoccupazione “come una forza di polizia dello Stato non possa dipendere da servizi di trasporto privati per svolgere i propri compiti istituzionali”. Questa situazione, secondo il sindacato, “ha implicazioni gravi in termini di sicurezza, organizzazione e tempestività d’intervento, mettendo a rischio l’efficacia dell’operato dei poliziotti. Il personale in servizio a Favignana si trova già in condizioni di forte difficoltà a causa dell’isolamento dell’istituto penitenziario, che richiederebbe una dotazione logistica adeguata per garantire la sicurezza e la continuità operativa”.




  • Trapani
    Va in carcere il 18enne evaso dai domiciliari
    Il giovane era fuggito ad un controllo e si era dato alla fuga in sella ad uno scooter rubato
    Redazione25 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – I Carabinieri della Stazione di Trapani con l’ausilio di personale della Squadra Volanti della
    Polizia di Stato hanno arrestato per evasione il giovane che pochi giorni addietro si era dato alla fuga in sella ad uno scooter rubato.

    Il 18enne si sarebbe allontanato arbitrariamente e senza un giustificato motivo dall’abitazione dove era ristretto in regime di arresti domiciliari venendo rintracciato dopo una serie di ricerche nei pressi del quartiere Fontanelle.

    A seguito dell’udienza di convalida il giovane è stato ristretto presso il carcere di Trapani in virtù dell’aggravamento disposto dal Giudice.





  • Confermato il carcere per l’aggressore di Salvatore Sinagra, ha agito a “mani nude”
    Un colpo, che a suo dire però, non era letale
    Laura Spanò7 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Lanzarote (Canarie Spagna) – Confermato il carcere preventivo all’aggressore di Salvatore Sinagra, 30 anni di Favignana. Il giovane 25enne di Lanzarote (Canaire) ha ammesso di avere colpito l’italiano sottolineando “l’ho colpito e sono fuggito” precisando di averlo fatto a “mani nude”. Il giovane arrestato sabato 1 febbraio dalla guardia civil di Lanzarote, con alcuni precedenti per droga, avrebbe dunque ammesso di avere colpito Salvatore Sinagra con un pugno e senza altri oggetti contundenti. Un colpo, che a suo dire però, non era letale. Versione questa che poco si concilia con i danni riportati dalla vittima, che immediatamente dopo l’aggressione fuori dal locale “Sin Nombre” è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per ridurre un ematoma al cervello.

    Le prove contro l’aggressore

    Contro l’arrestato ci sono le immagini delle telecamere del locale e le testimonianze di tre persone sentite dagli investigatori della guardia civil e dai giudici. Prove che hanno portato prima la Guardia Civil ad arrestarlo e poi il tribunale di Arrecife a convalidare il fermo. Il 25enne resta quindi in carcere con l’accusa di lesioni gravi dopo la convalida del fermo. Gli inquirenti hanno perquisito anche l’abitazione del 25enne pregiudicato arrestato alla ricerca di un’eventuale oggetto di ferro, con la quale potrebbe essere stato aggredito Salvatore Sinagra. La vittima dopo aver riseduto per anni nell’isola dei Jameos del Agua e dei vulcani, dove aveva gestito un bar era in procinto di lasciare Lanzarote e ritornare a Favignana dove la famiglia Sinagra era in procinto di aprire un b&b. Salvatore Sinagra, continua a rimanre nel reparto di rianimazione in coma farmacologico e ancora lotta tra la vita e la morte all’ospedale universitario Doctor Negrin di Las Palmas di Gran Canaria.

    La cronaca dell’aggressione

    L’aggressione avvenuta la sera del 25 gennaio scorso in un bar di Playa del Carmen, una delle principali località turistiche di Lanzarote ha avuto una eco mediatica internazionale. Una aggressione brutale quella che ha coinvolto Salvatore Sinagra, avvenuta per un banale diverbio pochi minuti prima, senza un motivo. Salvatore è stato picchiato mentre fumava tranquillamente una sigaretta dimentico probabilmente della lite precedente, raggiunto da un colpo violento che gli ha procurato gravissime lesioni al cranio.

    A Las Palmas il papà e il fratello Vito

    Davanti alla stanza di Salvatore, rimane il papà Andrea, il fratello Vito ed una cugina, mentre a casa a Favignana è rimasta la mamma. La famiglia Sinagra viene assistita dal console responsabile del vice consolato d’Italia alle Canarie, Gianluca Cappelli Bigazzi, e confidano che la “solida attività investigativa della Guardia Civil” faccia giustizia. Ieri sera intanto è saltata la fiaccolata che era stata organizzata per solidarietà alla famiglia Sinagra a Favignana a causa del maltempo che si è abbattuto sull’isola. L’evento di solidarietà è stato così spostato a data da destinarsi.




  • Petrosino
    Furto ed estorsione. In manette a Petrosino un 42enne
    L'attività è stata eseguita dai carabinieri
    Redazione4 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Petrosino – In manette per furto e tentata estorsione un 42enne pregiudicato di Marsala. L’attività è stata portata a termine dai  Carabinieri della Stazione di Petrosino che hanno  eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Marsala.

    L’uomo, nel corso della notte si sarebbe introdotto nell’abitazione di un 76enne e, scoperto dal proprietario che aveva udito i rumori all’interno, si sarebbe impossessato del telefono cellulare della vittima richiedendogli dei soldi per la restituzione.

    Alla reazione della vittima cheha cominciato a chiedere  aiuto a voce alta, il 42enne è fuggito via. Identificato grazie alle indagini condotte dai militari, ora per lui  si sono aperte le porte del carcere di Trapani.




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