Trapani – Un 22enne trapanese è stato arrestato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Tutto è avvenuto nella zona del porto peschereccio del capoluogo. Il 22 enne vistosi scoperto mentre era intento in una presunta attività di spaccio, alla vista dei militari dell’arma si è dato a precipitosa fuga a piedi nel corso della quale ha cercato di disfarsi di involucri dalla tasca dei pantaloni, lanciandoli verso il mare
Dopo averlo bloccato ed identificato, i Carabinieri hanno proveduto a recuperare quanto poco
prima gettato in acqua, si trattava di hashish e crack. Dopo una perquisizione personale sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro anche circa 350 euro ritenuti probabile provento dell’attività di spaccio.
Tratto in arresto, dopo l’udienza di convalida, il 22enne è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nei comuni di Trapani ed Erice.
Agrigento -Blitz antimafia dei carabinieri del reparto Operativo di Agrigento che hanno eseguito e notificato 48 misure cautelari.
Ai 24 fermi delle scorse settimane, sono seguite – fra Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle e Gela – le ordinanze di custodia cautelare a carico di altri 24 indagati che erano rimasti a piede libero lo scorso dicembre.
A firmare i provvedimenti è stato il gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio su richiesta della Dda di Palermo.
L’inchiesta è quella che ha fatto luce sui presunti appartenenti a Cosa Nostra e un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Complessivamente 51 gli indagati, di cui 36 ristretti in carcere, mentre per i restanti 15 la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Nel corso della notte, i militari dell’Arma hanno notificato un totale di 48 misure cautelari. Per tre non si è potuto procedere perché, al momento, si trovano all’estero.
Alcamo – Una donna di 56 anni è stata arrestata dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo per furto in
abitazione. La donna, dalle indagini effettuate dai militari dell’arma, avrebbe asportato gioielli dall’abitazione dove svolgeva l’attività di collaboratrice domestica.
A scoprire l’ammanco la figlia della donna accudita, che si sarebbe accorta del furto grazie alle immagini delle telecamere installate in casa. Con l’intervento tempestivo dei Carabinieri è stata eseguita una perquisizione personale che ha permesso di rinvenire all’interno delle tasche dei pantaloni i monili in oro poco prima asportati.
Da ulteriori accertamenti sarebbe emerso che sin dallo scorso mese di aprile la 56enne si sarebbe resa responsabile di altri furti di gioielli e monili per un valore di circa 20 mila euro, alcuni dei quali rinvenuti nella sua abitazione. La donna, dopo l’udienza di convalida, è stata sottoposta alla misura dell’obbligo di
presentazione alla P.G. due volte a settimana.
Caltanissetta – Un anziano di 72 anni, Claudio Volpe, ricoverato in ospedale il 30 dicembre è morto il 2 gennaio. Era uno degli ospiti della casa di riposo nissena “Santa Chiara”, struttura sequestrata dai carabinieri dopo l’arresto, lo scorso 17 dicembre, di 9 persone per maltrattamenti ai danni degli anziani e sequestro di persona.
Il figlio dell’anziano, Michele Volpe, in vista del processo in cui si costituirà parte civile, ha incaricato gli avvocati Giuseppe Dacquì e Ramona Dacquì di chiedere l’apertura di un fascicolo per fare luce sulla morte del padre. In particolare si chiederà alla Procura se possa esserci un legame tra la morte del 72enne e i maltrattamenti subiti nella casa di riposo o se il suo stato di salute possa essere peggiorato repentinamente a causa della negligenza degli operatori. Secondo quanto documentato dagli investigatori il 72enne, allettato e con diverse patologie, per cui impossibilitato ad alzarsi da solo e provvedere alle proprie necessità, in più occasioni era stato lasciato solo per ore nonostante le sue richieste di essere assistito da qualcuno.
Talvolta l’anziano chiedeva un semplice bicchiere d’acqua che per ore non gli veniva portato. I familiari adesso vogliono capire quanto tutto questo possa avere influito sul suo stato di salute e il suo decesso. Nel blitz dei carabinieri furono arrestati e portati in carcere Venera Alaimo, 63 anni, Pietro Castronovo, 44 anni, Gianluca Giuseppe Ciresi, 50 anni, Gaetano Marrocco, 51 anni, Agata Giovanna Salamone, 50 anni, Donatella Michela Salamone, 41 anni. Di questi soltanto Ciresi è uscito dal carcere. Il gip infatti ha accolto la richiesta del suo legale di una misura detentiva più lieve. Ai domiciliari con braccialetto elettronico finirono invece Katia Dibenedetto, 48 anni, Marco Iacono, 38 anni, Noemi Tomasella, 25 anni. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Rosario Didato, Sergio Iacona, Massimiliano Bellini, Marco Bellomo, Vincenzo Toscano, Boris Pastorello, Umberto Ilardo, Giovanni Annaloro.
San Cipirello (Palermo) – Pare sia scaturito dall’esplosione di un petardo l’incendio di ieri pomeriggio 2 gennaio in una abitazione di San Cipirello. Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Monreale, i due fratellini avrebbero fatto esplodere alcuni piccoli petardi miniciccioli vicino a dei vecchi materassi, che si trovavano al piano terra di un edificio di proprietà della loro famiglia, disabitato e in corso di ristrutturazione. Le scintille avrebbero appiccato il fuoco ai materassi, generando un denso fumo acre che ha subito invaso gli ambienti.
All’arrivo dei carabinieri delle stazioni di San Cipirello e San Giuseppe Jato, i due fratellini avevano trovato riparo al secondo piano e, dalla finestra, chiedevano aiuto. I loro genitori, nel frattempo, aiutati da alcuni vicini stavano spegnendo le fiamme.
I carabinieri, utilizzando dei pagni bagnati per coprire naso e bocca, sono entrati nell’edificio e, attraversando la fitta coltre di fumo, hanno raggiunto al secondo piano i due bambini e li hanno portati in salvo in braccio.