Erice – Potrebbe essere stato causato da una manovra errata del conducente di un mezzo che stava lasciando il centro storico del borgo medievale, l’incidente in cui sono rimasti feriti due turisti a Erice.
Gli operai avevano effettuato dei lavori di messa in sicurezza nel palazzo comunale.
I due turisti che sono stati investiti da un mezzo comunale che stava lasciando la piazza del municipio sono stati trasferiti al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate del capoluogo.
Sul posto sono intervenuti i vigili urbani, i rilievi e gli accertamenti per ricostruire la dinamica del sinistro vengono invece effettuati dai carabinieri. Il conducente è stato sanzionato per svolta vietata
Eseguiti anche esami tossicologici, risultati negativi.
Quale borgo siciliano nasconde un tesoro botanico unico?
Scopri un luogo dove storia, natura e panorami mozzafiato si incontrano, regalando un’esperienza indimenticabile tra antiche leggende e rarità botaniche.
Nel cuore della Sicilia, a circa 646 metri sul livello del mare, si trova un piccolo gioiello incastonato tra le colline: un borgo che conserva il fascino di un passato medievale e un patrimonio naturale sorprendente. La sua storia affonda le radici nell’antica Castanìa, fondata, secondo la leggenda, da alcuni compagni di Enea in fuga da Troia. Il nome stesso, derivante probabilmente da “Castrum Aenea”, racconta di epiche traversate e insediamenti che hanno plasmato il territorio.
L’antica Castania, centro storico dell’odierna Castell’Umberto, sorge sui Nebrodi lungo la valle del fiume Fitalia. La sua ubicazione è narrata dal geografo arabo Al Idrisi nel secolo IX ed è accertata dai bizantini di Demenna, colonia spartana sui Nebrodi. Il centro, nel periodo medievale, fu di notevole importanza perché limes tra culture arabe, greche, latine e normanne. I ruderi di diversi castelli e le numerose torri esistenti (divenuti campanili) testimoniano un passato misterioso. La presenza di 39 chiese, o edifici di culto, è un patrimonio culturale incredibile. Il borgo medievale fu distrutto tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 da un terremoto, alluvioni e frane. Le aristocrazie di Castania e Santa Marina furono celebri nella storia della Sicilia: Barresi, Lanza, Sollima, Galletti, Bonanno e Moncada.
Chi visita questo borgo rimane incantato dalla sua atmosfera unica, con il centro storico che custodisce edifici medievali e chiese che raccontano secoli di storia. Dalla Chiesa di Santa Croce, situata in una posizione privilegiata su una collina, si gode di una vista impareggiabile: le isole Eolie all’orizzonte, le vallate boschive circostanti e, nelle giornate limpide, l’Etna che si erge maestoso verso oriente. A pochi passi dal centro, si può esplorare l’antico borgo di Castanìa, dove il tempo sembra essersi fermato tra le rovine di antiche chiese e la suggestiva torre del castello.
Oltre alla sua storia affascinante, il borgo custodisce un tesoro unico nel suo genere: due straordinari esemplari di Arbutus unedo, meglio conosciuto come corbezzolo siciliano. Questi alberi, normalmente arbusti, hanno assunto un portamento arboreo con tronchi attorcigliati e maestosi, un fenomeno raro chiamato “monocormia”. Si trovano nella ex Villa Franchina, donata alla Chiesa dal Dr. Vincenzo Franchina, e rappresentano un autentico patrimonio naturale.
Il corbezzolo non è solo un elemento iconico della macchia mediterranea, ma è stato anche simbolo del patriottismo italiano: i suoi fiori bianchi, i frutti rossi e il fogliame verde rievocano il tricolore. Il frutto, chiamato in dialetto “mbriaculi” per il leggero effetto inebriante che si dice provochi se consumato in grandi quantità, è ricco di vitamine, polifenoli e proprietà officinali. Il suo miele pregiato e il frutto stesso vengono impiegati in liquori, sciroppi e persino in un particolare aceto, un tempo usato per condire la caponata.
Visitare questo borgo è un’occasione unica per immergersi in un luogo dove il passato convive armoniosamente con la natura. Una passeggiata tra i suoi vicoli, seguita da una sosta per ammirare i maestosi corbezzoli, offre un’esperienza indimenticabile. Senza dimenticare la possibilità di degustare i sapori autentici della tradizione siciliana, dal miele di corbezzolo alle confetture artigianali, in un viaggio sensoriale che lega storia, botanica e gastronomia.
Il borgo si trova nel territorio della provincia di Messina ed è facilmente raggiungibile in auto tramite la SS116. Per chi viaggia da Catania o Palermo, l’uscita consigliata è sull’autostrada A20 con direzione verso la strada provinciale. È anche possibile arrivare in treno fino alla stazione più vicina e proseguire con un servizio autobus locale.
Se c’è un luogo capace di raccontare la storia millenaria della Sicilia, questo è sicuramente uno dei borghi più affascinanti dell’isola. Immerso in un paesaggio dominato dall’Etna, tra antiche pietre laviche e architetture medievali, questo borgo custodisce segreti, tradizioni e un fascino senza tempo.
Passeggiando per le sue strade, si ha la sensazione di essere sospesi nel tempo. Il centro storico è un autentico gioiello architettonico, dove il nero intenso della pietra lavica si mescola con il calore delle abitazioni storiche. Le chiese imponenti, i palazzi nobiliari e le strette viuzze raccontano di un passato glorioso, quando il borgo era un crocevia di culture e commerci.
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Tra le attrazioni più suggestive, spiccano le antiche chiese, veri scrigni d’arte sacra. La più celebre custodisce affreschi, sculture e dettagli in pietra lavica che incantano i visitatori. Il borgo è anche ricco di musei e collezioni private, che conservano reperti e testimonianze del suo glorioso passato medievale.
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A rendere questo borgo ancora più straordinario è la sua posizione privilegiata. Circondato da vigneti e uliveti, offre panorami mozzafiato sul vulcano e sulle vallate circostanti. Durante le diverse stagioni, il paesaggio cambia veste: in inverno le cime innevate creano un contrasto magico con il nero della lava, mentre in estate il verde intenso della vegetazione avvolge il borgo in un abbraccio rigenerante.
Non si può visitare questo borgo senza lasciarsi conquistare dai sapori della cucina locale. I prodotti tipici raccontano la storia di una terra generosa: dai formaggi stagionati ai salumi artigianali, passando per il vino rosso corposo, che nasce proprio dalle vigne cresciute sulle terre vulcaniche. I dolci tradizionali, spesso a base di mandorle e pistacchio, sono una vera delizia per il palato.
Il borgo è facilmente raggiungibile da Catania in circa un’ora di auto, percorrendo la SS284. Per chi preferisce i mezzi pubblici, è possibile prendere un treno dalla stazione di Catania fino alla fermata locale, oppure optare per autobus di linea che collegano il borgo ai principali centri della regione.
Questo incantevole borgo non è altro che Randazzo, una delle mete più autentiche della Sicilia. Con il suo fascino medievale, il legame profondo con l’Etna e le sue tradizioni ancora vive, Randazzo è una destinazione imperdibile per chi ama la storia, la natura e la buona cucina.
Immagina un borgo medievale che si specchia nel blu del Mediterraneo, con le sue stradine acciottolate che si intrecciano tra case in pietra e scorci da cartolina. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, lasciando intatta la magia di un passato glorioso. Questo angolo di Sicilia è una delle destinazioni più affascinanti dell’isola, un vero paradiso per chi cerca il perfetto connubio tra cultura, mare e tradizione.
Passeggiando tra le viuzze del borgo, si ha la sensazione di essere dentro una fiaba. Ogni angolo racconta una storia, ogni balcone fiorito e ogni vicolo stretto svela un pezzo di passato. Il cuore pulsante del borgo è la sua maestosa Cattedrale normanna, un capolavoro architettonico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Le sue torri imponenti dominano il paesaggio, mentre al suo interno si possono ammirare spettacolari mosaici bizantini che rapiscono lo sguardo e il cuore.
A pochi passi dal centro storico si apre uno spettacolo naturale mozzafiato: un litorale dorato bagnato da acque trasparenti, perfetto per rilassarsi dopo una giornata di esplorazione. Qui il mare è una tavolozza di azzurri, ideale per una nuotata rigenerante o un’escursione in barca per ammirare la costa da un’altra prospettiva. Il lungomare regala tramonti indimenticabili, mentre i ristorantini di pesce offrono il meglio della cucina siciliana con vista sulle onde.
La cucina locale è un’esperienza da non perdere. Tra le specialità da assaporare ci sono la pasta con le sarde, la caponata e il pesce freschissimo, senza dimenticare il dolce simbolo della Sicilia: la cassata. Le piccole trattorie del borgo regalano un’esperienza culinaria autentica, dove il sapore del mare si mescola ai profumi degli agrumi e delle erbe aromatiche.
Raggiungere questa perla siciliana è semplice: si può arrivare in auto da Palermo in circa un’ora percorrendo l’autostrada A20. In alternativa, il treno offre un viaggio panoramico con vista sul mare, mentre per chi arriva da più lontano, l’aeroporto di Palermo è la soluzione più comoda con collegamenti diretti verso le principali città italiane ed europee.
Il borgo di Cefalù è uno di quei luoghi che restano nel cuore. La sua atmosfera medievale, il mare incandevole e il fascino della sua storia lo rendono una delle mete più suggestive della Sicilia. Un viaggio qui significa immergersi in un tempo antico, lasciandosi incantare dalla bellezza autentica di uno dei borghi più affascinanti d’Italia.
Nel cuore della Sicilia, arroccato sulla cima del Monte Castro, sorge questo incantevole borgo medievale che conserva intatto il fascino di un’epoca lontana. Inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, questo piccolo centro abitato è un autentico scrigno di cultura, arte e spiritualità, con un patrimonio straordinario di chiese, musei e monumenti storici che raccontano secoli di storia.
Questo borgo è profondamente legato alla fede e alla tradizione, come dimostra la presenza di ben 22 chiese, ognuna con una storia unica da raccontare. Passeggiando tra le stradine lastricate, i visitatori possono ammirare veri gioielli architettonici:
Oltre ai numerosi edifici sacri, San Marco d’Alunzio vanta anche 4 musei che custodiscono preziosi reperti e raccontano il passato glorioso del borgo:
Uno dei simboli più affascinanti di San Marco d’Alunzio è il castello normanno, le cui origini risalgono all’XI secolo. Costruito in una posizione strategica, il maniero aveva una funzione difensiva e fu un punto chiave durante la dominazione normanna in Sicilia.
Oggi, i resti del castello offrono una delle viste più spettacolari dell’isola: da qui è possibile ammirare la catena montuosa dei Nebrodi, il blu profondo del mar Tirreno e, nelle giornate più limpide, persino le isole Eolie all’orizzonte.
San Marco d’Alunzio è un borgo che vive intensamente le sue tradizioni e il suo folclore. Durante l’anno, numerosi eventi e celebrazioni animano le sue vie, offrendo ai visitatori un’immersione nelle usanze più antiche della Sicilia. Tra le festività più importanti si ricordano:
San Marco d’Alunzio si trova in provincia di Messina, a 87 km da Messina e 135 km da Palermo. Il borgo è facilmente raggiungibile in auto, treno o aereo.
L’opzione più comoda è percorrere l’autostrada A20 Messina-Palermo e uscire a Sant’Agata di Militello, da cui il borgo dista circa 20 minuti di guida.
San Marco d’Alunzio non ha una stazione ferroviaria propria. La stazione più vicina è Sant’Agata di Militello, sulla linea ferroviaria Messina-Palermo.
Dalla stazione, è possibile prendere un taxi o un autobus locale per raggiungere San Marco d’Alunzio (circa 15 km di distanza).
Gli aeroporti più vicini sono:
Dagli aeroporti, si può:
San Marco d’Alunzio è un luogo dove la storia incontra la bellezza paesaggistica e le tradizioni si mescolano con l’arte e la cultura. Che siate amanti della storia, appassionati di arte sacra o semplicemente in cerca di un angolo autentico della Sicilia, questo borgo saprà regalarvi un’esperienza indimenticabile.
Venite a scoprire San Marco d’Alunzio, un tesoro nascosto tra i monti e il mare!
Per chi arriva dalla terraferma, il primo passo è raggiungere la Sicilia in aereo, traghetto o treno. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Catania-Fontanarossa e Palermo-Punta Raisi. Da qui, si possono noleggiare auto, prendere autobus o usufruire dei servizi ferroviari per avvicinarsi alla meta.
Non esistono linee ferroviarie dirette, quindi è necessario fare tappa in una città vicina, come Taormina o Giardini Naxos, da dove partono autobus e taxi che portano a destinazione. Se si viaggia in auto, le strade panoramiche offrono un’esperienza unica, ma bisogna essere preparati a qualche tornante.
I tempi di percorrenza dipendono dal punto di partenza: da Catania, in auto o autobus, servono circa 1 ora e 30 minuti, mentre da Palermo il viaggio può durare fino a 3 ore e 30 minuti.
Oltre al suggestivo borgo medievale, tra i punti di interesse principali ci sono il Castello normanno, la Chiesa di San Nicola e la celebre Piazza Sant’Antonio con il suo incredibile belvedere. Da qui si gode di una vista spettacolare su Taormina, l’Etna e il Mar Ionio.
Se si preferisce un’atmosfera più tranquilla, la primavera e l’autunno sono ideali. L’estate attira molti visitatori, ma offre anche eventi culturali e un clima perfetto per esplorare i dintorni.
Tra le specialità locali spiccano la pasta alla norma, le granite con brioche e i dolci a base di mandorla. Per un’esperienza autentica, una sosta nei ristoranti con terrazza panoramica è d’obbligo.
La destinazione di cui parliamo è Castelmola, un incantevole borgo in provincia di Messina, arroccato sopra Taormina, con una vista unica sulla costa e sull’Etna.