Trapani
Lotta alla violenza di genere: disposti 8 ammonimenti
Li ha disposti il questore di Trapani
Redazione18 Giugno 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Una sequela di ammonimenti sono stati disposti dal Questore Giuseppe Peritore, nei confronti di cittadini che si sono resi resoponsabili di atti persecutori o violenti neo confronti di ex congiunti o loro vicini.

    Ecco nel dettaglio cosa riguardano

    Sei provvedimenti di ammonimento sono stati emessi nei confronti di persone, tutti residenti in comuni della provincia di Trapani, per atti persecutori commessi ai danni delle mogli dalle quali non erano riusciti ad accettare la separazione.

    Un settimo ammonimento è stato emesso per condotte di violenza domestica poste in essere da un trapanese nei confronti della convivente, consistite in comportamenti offensivi, minacciosi e violenti posti in essere anche in presenza dei figli minorenni.

    L’ultimo ammonimento pochi giorni fa nei confronti di un giovane che continuava a molestare l’ex fidanzata, anche sul luogo di lavoro, coinvolgendo anche gli stessi colleghi della donna. Lo stesso aveva inscenato scatti di gelosia, con ripetuti appostamenti sotto l’abitazione e l’invio di numerosi messaggi e telefonate anche in orario notturno, minacciandola anche verbalmente.

    La donna, ancora spaventata ed impaurita, si è confidata con gli operatori della Polizia di Stato rivelando loro il comportamento aggressivo e violento dell’uomo nei suoi confronti. La rapida istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine è culminata con l’adozione, da parte del Questore, di un ammonimento a carico del 39enne per condotte persecutorie.

    Cosa succede con l’ammonimento

    Con i decreti di ammonimento in parola il Questore ha diffidato i soggetti ad avere un comportamento conforme a legge e ad astenersi dal compiere ulteriori atti persecutori ai danni delle vittime o di terzi ad esse in qualche modo legati, a pena di più gravi conseguenze.

    Il coraggio di denunciare

    Tutte le vittime, dopo periodi più o meno lunghi in cui hanno subito vessazioni, sono riuscite a trovare il coraggio di ribellarsi e di rivolgersi alle Forze dell’Ordine raccontando la loro situazione. Sempre più donne si rivolgono con fiducia alla Polizia di Stato ed in alcune occasioni i provvedimenti sono stati emessi anche d’iniziativa senza la collaborazione delle vittime. Nei loro riguardi rimane alta l’attenzione da parte dell’intera rete di protezione e da parte della Polizia di Stato per fornire ogni necessaria assistenza.




  • Campobello di Mazara
    Marsala. A giudizio padre e figlio per tentata estorsione e atti persecutori
    Un cittadino tunisino aveva comprato un terreno all'asta, i vecchi proprietari lo avevano minacciato di morte
    Redazione10 Giugno 2025 - Cronaca



  • Revoca misura Antonio Giancana Cronaca

    Campobello di Mazara – «Il terreno che hai comprato all’asta giudiziaria era nostro. Vai dall’avvocato e firma la rinuncia all’acquisto». E’ quanto avrebbe sostanzialmente intimato al compratore, con un messaggio telefonico, il 58enne Giovanni Gulotta, di Campobello di Mazara, finito adesso sotto processo, davanti al giudice monocratico di tribunale di Marsala, insieme al figlio, Vincenzo Gulotta, di 29 anni, con le accuse di tentata estorsione e atti persecutori in concorso.

    A comprare il terreno, che è in territorio di Campobello di Mazara e sul quale c’è un uliveto, è stato è stato un cittadino tunisino, Mohamed Alì Saied, residente a Castelvetrano, che nel processo si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Aniello Alfano, al quale, per altro, uno dei due Gulotta si sarebbe rivolto per dirgli di riferire al nordafricano di rivendere a loro l’appezzamento di terra. Il compratore, però, non ha accettato la proposta. E da quel momento sarebbe stato bersaglio, tra il 2023 e il 2024, di atti persecutori e minacce.

    Secondo l’accusa, i Gulotta avrebbero insultato in continuazione Saied, dicendogli di «non mettere più piede sul terreno», altrimenti gli avrebbero fatto fare una «brutta fine». E in un’occasione lo avrebbero anche minacciato mostrandogli una pistola. Poi, i Gulotta avrebbero anche raccolto le olive dagli alberi, come se fossero ancora loro proprietà, e arato con il trattore. Stanco di subire, nell’aprile 2024 il nordafricano si recò dai carabinieri e sporse denuncia. I Gulotta furono, quindi, sottoposti alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.




  • Trapani
    Trapani: arresti della Polizia di Stato per reati da “codice rosso”
    Due le persone arrestate
    Redazione5 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – La Polizia ha arrestato due trapanesi, in esecuzione di due distinti ordini di carcerazione, in quanto destinatari di condanne definitive per reati di violenza di genere.

    L’operazione della Polizia

    I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Trapani hanno prima arrestato un trapanese di 53 anni, condannato a scontare una pena a 4 anni e 5 mesi di reclusione per atti persecutori e violenza sessuale ai della dell’ex compagna: le violenze fisiche e psicologiche  dell’uomo si erano spinte fino al punto di costringerla a rapporti sessuali non consenzienti.

    Un’altro arresto:

    Un secondo arresto è stato operato, sempre dalla Squadra mobile, nei confronti di un quarantenne anch’egli trapanese, che deve  contare una pena detentiva di 5 anni e 5 mesi; in questo caso, l’uomo è stato condannato per maltrattamenti ai danni della convivente.

    Le attività della “Mobile”

    Entrambe le condanne scaturiscono da attività investigativa svolta dalla Squadra mobile di Trapani e coordinata dalla locale Procura.





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