Trapani – Continua incessante l’attività antidroga dei Carabinieri di Trapani nel quartiere San Giuliano, già al centro di numerose ed analoghe attività. Quartiere dove sono stati incrementati i servizi di controllo a seguito di quanto condiviso in seno alle riunioni del Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica svolte in Prefettura.
Questa volta i Carabinieri della Stazione di Erice, nel corso di un posto di controllo nel quartiere San Giuliano, hanno arrestato due trapanesi di 18 e 21 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti sorprendendoli in possesso di quasi 100 gr. di hashish, bilancini di precisione e circa 2.000 euro in contanti, il tutto sottoposto a sequestro.
All’esito dell’udienza di convalida per i due trapanesi sono scattati gli arresti domiciliari.
Palermo – Nel festeggiare il 251esimo anniversario della Fondazione del Corpo, il comando regionale della Guardia di Finanza, stila il bilancio delle attività svolte tra il 2024 e i primi cinque mesi del 2025.
Sono stati eseguiti oltre 41.000 interventi e, oltre 8.800 indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese.
Individuate nel corso delle attività ispettive 664 evasori totali: esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 3.970 lavoratori in “nero” o irregolari.
Scoperti, 33 casi di evasione fiscale internazionale, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazioni dei prezzi di trasferimento, a residenze fiscali fittizie e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.
I soggetti denunciati per reati tributari sono 1.237, di cui 47 tratti in arresto.
All’esito di indagini delegate dall’Autorità giudiziaria, sono stati inoltre cautelati e segnalati all’Agenzia delle entrate crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica inesistenti o ad elevato rischio fiscale, nonché sequestrati beni costituenti profitto dell’evasione e delle frodi fiscali, per un valore di oltre 100 milioni di euro.
Avanzate 48 proposte di cessazione della partita Iva e di cancellazione dalla banca dati Vies, nei confronti di soggetti economici connotati da profili di pericolosità fiscale.
Sono stati eseguiti 416 interventi in materia di accise e 714 nel settore doganale. Le attività di contrasto al contrabbando hanno portato a individuare oltre 5 tonnellate di tabacchi lavorati consumati in frode o sottoposti a sequestro e alla denuncia di 32 soggetti.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale hanno permesso di scoprire 122 punti clandestini di raccolta scommesse e di denunciare 212 responsabili.
Nell’ambito della collaborazione con l’Autorità giudiziaria – penale e contabile – sono state eseguite 886 indagini in tema di spesa pubblica e denunciati circa 240 soggetti e segnalati alla Corte dei conti 605 responsabili, con l’accertamento di danni erariali per più di 149 milioni di euro.
Significativa è la cooperazione sul territorio con la Procura europea, con la quale sono state sviluppate 55 indagini che hanno portato alla denuncia di 102 responsabili e all’esecuzione di sequestri per oltre 31 milioni di euro. In tema di appalti, sono state monitorate procedure di affidamento e modalità di esecuzione delle opere e servizi per oltre 462 milioni di euro.
L’azione dei Reparti dell’isola nel contrasto ai fenomeni corruttivi e agli altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, svolta facendo leva sulle peculiari potestà investigative che connotano la polizia economico-finanziaria e sviluppando indagini strutturate, di natura tecnica, finanziaria e patrimoniale, volte a ricostruire le regie criminali e il ruolo dei soggetti coinvolti, ha condotto all’arresto di 14 persone, alla denuncia di 48 soggetti e al sequestro di disponibilità per 17.500.716 euro.
Carini – I finanzieri del comando provinciale hanno arrestato due palermitani e sequestrato una piantagione di cannabis indoor. I baschi verdi del Gruppo pronto impiego, in considerazione del sempre più preoccupante e crescente consumo di droghe soprattutto tra i giovanissimi, hanno intensificato l’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. Ed è in tale contesto che le fiamme gialle hanno individuato una villetta isolata nelle campagne di Carini con annesso un grande fabbricato.
L’immobile, si trova in una strada a senso unico piuttosto impervia tanto da non consentire non le attività di osservazione e controllo. “È stato così opportuno e fondamentale, per osservare e monitorare per qualche giorno ciò che accadeva nell’edificio, l’utilizzo di droni muniti di telecamere con i quali sono stati effettuati numerosi e rapidi sorvoli in tutta l’area con registrazioni video. L’attenta analisi delle immagini così acquisite, ha consentito di notare come, nonostante la villetta sembrasse disabitata, fossero invece presenti due impianti di condizionamento sempre in funzione, che servivano il locale di pertinenza”.
Ad confermare l’ipotesi investigativa sull’esistenza di un sistema necessario al mantenimento di piantagioni di cannabis che hanno bisogno di una temperatura costante, l’impiego di condizionatori in un fabbricato non utilizzato. “L’attività investigativa è proseguita con la ricerca del proprietario dell’immobile. Le risposte più significative, come ormai accade sempre più spesso, sono state ottenute dalla consultazione di alcuni profili social, grazie ai quali è stato possibile accertare come la villetta fosse nella disponibilità di un uomo diverso dal reale proprietario, circostanza poi confermata il giorno dell’intervento. Visti gli elementi acquisiti, i finanzieri hanno effettuato una perquisizione dell’immobile constatando come, in realtà, all’interno ci vivesse una persona con reali funzioni di custode e gestore”.
Grazie al fiuto dell’unità cinofila, il pastore tedesco Mindy, in un mobile della cucina del fabbricato principale è stato rinvenuto, all’interno di alcune buste, un chilo di marijuana già essiccata e pronta alla vendita. Nell’edificio adiacente, dove erano stati notati i condizionatori accesi, è stata scoperta una ingente piantagione indoor composta da 250 piante di cannabis in vasi dell’altezza di circa 1,60 metri ciascuna, mantenute nelle condizioni ottimali di temperatura e cresciute grazie alla predisposizione di un avanzato impianto di areazione, illuminazione e deumidificazione dell’ambiente.
Il custode della piantagione è stato arrestato in flagranza di reato ora si trova al Pagliarelli. L’immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo e la piantagione estirpata per le successive analisi e distruzione. Dagli elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa sono emersi chiari indizi di colpevolezza anche a carico di un secondo uomo. Dall’analisi delle banche dati, nonché da quanto pubblicato sui social network dagli indagati, “era infatti evidente come vi fosse un ulteriore uomo, corresponsabile insieme al presunto custode – spiegano dalla guardia di finanza -. Entrambi avevano pubblicato numerose foto e video che li ritraevano all’interno dell’immobile. Visto che non c’èstata flagranza di reato, si è proceduto a denunciare a piede libero il secondo uomo”. Per lui sono scattati i domiciliari.
Il peso totale delle 250 piante di cannabis è di circa 75 chili che una volta essiccate avrebbero reso circa 25 chili di marijuana, che al prezzo di mercato attuale avrebbe fruttato ai due palermitani almeno 200 mila euro.
Trapani – Anche la seconda dei tre indagati a cui è stata applicata la misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulle truffe a sfondo sessuale e reimpiego dei soldi in criptovalute e bitcoin, davanti al Gip del tribunale di Trapani, giudice Massimo Corleo, ha dichiarato di essere stata raggirata. Quindi anche lei come l’ex comandante dei vigili urbani di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano sarebbe stata una delle vittime del vasto giro di truffe.
Cornelia Valentina Craparu, 45enne rumena residente a Piombino, in Toscana, ha risposto al Gip Corleo, facendo una ricostruzione abbastanza simile a quella del castellammarese Giordano. Quest’ultimo, dopo l’interrogatorio, è stato scarcerato e sottoposto soltanto all’obbligo di dimora nella cittadina del Golfo. Anche il legale della 45enne, l’avvocato Gabriella Fusco, attende una risposta positiva dal Gip di Trapani alla sua richiesta di alleggerimento della misura cautelare o di remissione in libertà.
Intanto proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno ancora lavorando sulle schede telefoniche e sulle carte prepagate degli indagati. Molto probabile che i legali di Giordano e Capraru, per dimostrare che i loro assistiti siano vittime piuttosto che aguzzini, predispongano l’intervento di esperti informatici.
L’operazione dei carabinieri, oltre all’ex comandante della polizia municipale di Castellammare del Golfo e alla donna rumena residente a Piombino, ha coinvolto altre sette persone, raggiunte da avviso di garanzia. Tutti sono accusati a vario titolo di: estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.
Un’organizzazione internazionale quella scoperta dagli investigatori dei carabinieri che coinvolgeva italiani e stranieri. Alcuni degli indagati infatti, tranne qualcuno, risiedono in Costa D’Avorio. L’addescamento delle vittime avveniva in rete, tra i social, le vittime quasi sempre gente che si trovava in particolari condizioni economiche o affettive che poi venivano puntualmente ricattate.
Articolato il sistema delle truffe messo in atto da queste dall’organizzazione con a capo non solo uomini ma anche donne. Più di cento le truffe accertate in tutta Italia e anche all’estero. Determinante per la ricostruzione degli episodi contestati, il contributo della componente specializzata dell’Arma. La Sezione Criptovalute dei carabinieri, che ha permesso di ricostruire come gli indagati, operando online da terminali ricadenti nelle province di Trapani, Livorno e Cosenza sarebbero stati in grado di commettere estorsioni e truffe. Un giro di affari illeciti che ammonterebbe a oltre due milioni di euro. Le vittime venivano agganciate sulla chat di social poi riagganciati su altre chat private. Insomma un sistema vorticoso che ha fruttato parecchio agli organizzatori. E le indagini non si sono cocluse.
Catania – Maxi operazione nazionale, coordinata dalla procura distrettuale di Catania e condotta dalla polizia, contro lo sfruttamento sessuale dei minori online. Si tratta di una tra le più vaste azioni compiute a oggi in Italia. Oltre 500 operatori della polizia postale hanno eseguito oltre 100 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati e arrestato 34 persone. L’operazione è stata denominata ‘Hello’.
Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria. E ancora: Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari.
Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania. E ancora: Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza.
E poi: Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo.
Catania – Oltre al deputato regionale Giuseppe Castiglione nel blitz antimafia “Mercurio” compaiono anche un sindaco e consiglieri. Il nome del deputato è nell’elenco dei 19 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo gli inquirenti, sarebbero tutti affiliati al sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda i seguenti indagati. BERGAMO Antonino. BONACCORSO Emanuele. BUCOLO Rosario. CASTIGLIONE Giuseppe (cl.79). COCO Giuseppe. DELLA VITA Antonino. DI BENEDETTO Antonio. Ed ancora: DI GAETANO Domenico. DI GAETANO Pierpaolo Luca. FRESTA Vincenzo. FORNARO Salvatore. MARCHESE Matteo. MARLETTA Ernesto. MARLETTA Rosario. MENDOLIA Salvatore. MIRABELLA Salvatore. MISSALE Santo. RIZZO Vincenzo. VITALE Nunzio.
Sono gravemente indiziati, con 15 diversi capi d’imputazione, dei reati di “associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori”.
Per gli inquirenti, sarebbero tutti affiliati al sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano. E sono gravemente indiziati, con 15 diversi capi d’imputazione, dei reati di “associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori”.
Sono due le società coinvolte e sequestrate: la Società Nicotra Biagio Alessio e le Onoranze Funebri San Marco, valore oltre 300 mila euro.
Al centro deelle attività investigatire del Ros, le Regionali del 2022 e le ultime amministrative di Misterbianco e Ramacca. C’è anche un altro politico che è finito dietro le sbarre: è il consigliere comunale Matteo Marchese.
Catania – Eseguite nel corso della notte 19 misure cautelari nel corso del blitz denominato “Mercurio” – condotto dai carabinieri del Ros contro Cosa nostra catanese tra le province di Catania e Siracusa.
L’ordinanza ha coinvolto anche il deputato regionale Giuseppe Castiglione. Il capogruppo del movimento Popolari e autonomisti è tra i destinatari del provvedimento cautelare del blitz dei Ros contro Cosa nostra etnea. Eletto nel novembre del 2022 ha ricoperto ruoli in commissione regionale Antimafia e nelle commissioni Affari istituzionali e Attività produttive. Prima di essere eletto all’Ars era stato eletto al consiglio comunale di Catania, di cui era presidente d’Aula.
I reati ipotizzati sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso. I militari specificano che sono invischiati anche “rappresentanti istituzionali. Ulteriori particolari verrano resi noti nel corso della mattinata”.
In corso di esecuzione anche un decreto di sequestro preventivo di aziende e beni per un valore di 1 milione di euro. Il provvedimento è eseguito dal Ros con il supporto in fase esecutiva del Comando provinciale Carabinieri di Catania, dello squadrone eliportato Cacciatori Sicilia e del XII nucleo elicotteri dell’Arma, che hanno garantito il presidio del territorio e il coordinamento logistico durante le operazioni.
L’inchiesta rappresenta un ulteriore duro colpo al sistema mafioso radicato nel territorio etneo, evidenziando il costante impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata. Le indagini proseguono per delineare i collegamenti tra i clan e individuare eventuali ulteriori ramificazioni dell’organizzazione mafiosa.
Tra i filoni dell’inchiesta che ha portato ieri all’emissione di sei misure cautelari, uno riguarda un investimento, che gli investigatori attribuiscono a Matteo Messina Denaro. La vicenda del terreno risale al 2021 quando Melchiorre Saladino si presentò da Pietro Bologna, uno degli arrestati. Ma chi è Saladino? In passato è stato assolto dall’accusa di corruzione aggravata dall’avere agevolato Cosa Nostra, ma gli sono stati sequestrati dei beni tra cui un’impresa di costruzione. Da quanto si apprende ora Saladino si presentò come “quello di Salemi arrestato per il fatto delle pale eoliche”. L’imprenditore vero era stato coinvolto in un’indagine e poi assolto per l’inutilizzabilità delle intercettazioni. Ma a suo carico c’è pure una condanna irrevocabile per rivelazione di segreto d’ufficio con l’aggravante di avere agevolato Cosa Nostra.
A Giuseppe Bologna (fratello di Pietro pure arrestato), Saladino diceva di essere “l’amico di Nino” che gli investigatori identificano in Antonino Sciortino, boss detenuto. Nel corso della conversazione che riguardava 300 ettari di terreno da comprare, Saladino pronunciava una frase: “Io ho l’acquirente direttamente Messina Denaro… lui mi deve dire solo il prezzo”. E aggiungeva che si trattava di “gente che compra senza bisogno di altre linee… direttamente contanti”.
Ora c’è solo da appurare se veramente il boss allora latitante ed oggi deceduto, era veramente intenzionato a compare quel terreno, o se invece Saladino stava spendendo il nome di Messina Denaro per chiudere in fretta l’affare.
Ecco un riepilogo delle principali notizie del 18 febbraio 2025 riportate da TrapaniOggi.it
1. Blitz antimafia a Camporeale: sei arresti
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale hanno eseguito sei arresti a Camporeale, colpendo la locale famiglia mafiosa. Nonostante il capo fosse già detenuto, riusciva a gestire gli affari illeciti grazie alla collaborazione di affiliati e familiari. Le attività criminali includevano il controllo sulla compravendita di bestiame e l’intervento in dispute private.
2. Incendio ad Alcamo: anziana salvata dai Vigili del Fuoco
Un incendio è divampato in un appartamento di via Papa Leone XIII ad Alcamo. I Vigili del Fuoco sono intervenuti tempestivamente, salvando una donna di 80 anni che presentava sintomi di intossicazione da fumo. La donna è stata trasportata all’ospedale Civico di Partinico, dove è ricoverata in prognosi riservata.
3. Nomina del nuovo direttore generale dello IACP di Trapani
Francesco Guarano è stato nominato direttore generale dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Trapani. Già dirigente dell’Area Finanziaria dell’ente, Guarano assumerà l’incarico per un periodo di tre anni, come deciso dal commissario straordinario Maurizio Norrito.
4. Denunciati 13 tifosi ad Agrigento per disordini durante la partita Licata-Sancataldese
La Polizia di Agrigento ha denunciato 13 tifosi in seguito ai disordini avvenuti durante la partita Licata-Sancataldese del 5 gennaio. Le accuse includono il lancio di pietre e fumogeni, l’uso di spranghe e l’invasione di campo. Il questore ha emesso provvedimenti di Daspo, vietando l’accesso agli stadi per periodi tra 3 e 7 anni.
5. Almanacco del 18 febbraio 2025: eventi storici e previsioni
Il 18 febbraio la Chiesa commemora i Santi Massimo, Claudio, Prepedigna, Alessandro e Cuzia, martiri di Ostia. Tra i nati in questo giorno, Alessandro Volta (1745) e John Travolta (1954). Le previsioni meteo per Trapani indicano una giornata soleggiata con temperature tra 6°C e 17°C.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, visita il sito ufficiale di TrapaniOggi.it.
Camporeale (Palermo) – Eseguiti dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale sei arresti. Le misure di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip di Palermo su su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, per associazione per delinquere di tipo mafioso.
Colpita la famiglia mafiosa di Camporeale il cui vertice, pur essendo già in carcere, sarebbe riuscito a mantenere saldamente il controllo del gruppo e la gestione degli affari illegali, grazie alla collaborazione di affiliati e familiari.
L’influenza mafiosa si sarebbe manifestata anche nella compravendita, a un prezzo imposto, di bovini e ovini destinati al macello. Inoltre, l’indagine ha permesso ai carabinieri di ricostruire casi nei quali anche semplici cittadini si sarebbero rivolti al clan per ottenere l’autorizzazione preventiva all’acquisto di fondi agricoli, al recupero di crediti da debitori insolventi e ancora per dirimere controversie sorte tra privati. Un potere di controllo anche nella gestione dei fondi agricoli nell’area camporealese, autorizzando o negando l’utilizzo di terreni per il pascolo. Un dipendente comunale, infine, avrebbe attestato falsamente il puntuale assolvimento da parte di due appartenenti alla locale famiglia mafiosa, degli obblighi derivanti dalla «messa alla prova».