Marsala
Marsala, stop servizi cimiteriali in 4 festivi
Attività sospese nei giorni festivi, garantiti i servizi essenziali
Redazione14 Aprile 2025 - Attualità



  • Attualità

    Sospensione attività al Cimitero comunale di Marsala: ecco le date

    Marsala – Nelle giornate del 21 aprile (Pasquetta), 25 aprile (Festa della Liberazione), 1 maggio (Festa del Lavoro) e 2 giugno (Festa della Repubblica), il cimitero comunale di Marsala sospenderà le sue attività ordinarie. Il provvedimento è stato disposto dal sindaco in accordo con gli operatori commerciali delle aree adiacenti al cimitero.

    La decisione nasce dalla constatazione che, in occasione di queste festività civili e religiose, si registra una significativa diminuzione dell’afflusso di visitatori e, di conseguenza, anche della richiesta di servizi cimiteriali.

    Servizi garantiti durante la sospensione

    Nonostante la chiusura delle attività, saranno comunque garantiti i servizi essenziali:

    • la reperibilità del personale per eventuali emergenze,

    • e l’ingresso dei defunti nella camera mortuaria.

    Una scelta organizzativa che permette di ottimizzare le risorse comunali e rispettare le esigenze operative durante giornate a bassa affluenza.

    Un provvedimento condiviso

    La sospensione delle attività non è una novità ma si inserisce in una prassi condivisa tra amministrazione e operatori del settore, che conferma la volontà di coordinare al meglio il funzionamento dei servizi pubblici con le esigenze concrete del territorio.

    Per ulteriori aggiornamenti e comunicazioni ufficiali, si invita a consultare il sito istituzionale del Comune di Marsala.




  • Altre Notizie
    Portella della Ginestra, la strage dimenticata
    1° Maggio 1947: il giorno in cui la festa del lavoro si tinse di sangue
    Trapani Oggi13 Aprile 2025 - Altre Notizie



  • Altre Notizie

    Il 1° maggio 1947 a Portella della Ginestra, in Sicilia, la celebrazione della Festa dei Lavoratori si trasformò in un massacro. Contadini, donne e bambini si erano riuniti per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo alle elezioni regionali, ma furono colpiti a sangue freddo da un commando armato. Fu un attacco simbolico contro le rivendicazioni sociali e la democrazia appena nata. Un evento drammatico, ma troppo spesso dimenticato, che ha segnato profondamente la storia d’Italia.

    Le radici del conflitto

    Sicilia 1947: un’isola in fermento

    Nel secondo dopoguerra, la Sicilia era attraversata da forti tensioni sociali. I contadini lottavano per ottenere la riforma agraria e la redistribuzione delle terre. Il movimento contadino, appoggiato dai sindacati e da partiti di sinistra, si scontrava con i latifondisti, la mafia e settori dello Stato interessati a mantenere l’ordine conservatore.

    Il Blocco del Popolo e le elezioni

    Alle elezioni regionali del 20 aprile 1947, la coalizione di sinistra “Blocco del Popolo” ottenne un grande successo. Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, fu scelta per la festa del lavoro del Primo Maggio, come simbolo della resistenza contadina. Quel giorno, però, si consumò una tragedia.

    La strage

    Il massacro a sangue freddo

    Mentre sul palco si susseguivano i comizi sindacali, una raffica di colpi partì dalle colline. Il fuoco proveniva dal gruppo armato del bandito Salvatore Giuliano, legato a forze reazionarie e mafiose. Il bilancio fu tragico: 11 morti – tra cui bambini – e oltre 30 feriti. Il primo grande attentato politico della Repubblica italiana.

    Colpevoli e mandanti: un mistero ancora aperto

    La versione ufficiale attribuì la responsabilità esclusiva a Giuliano, ma le inchieste parlamentari e le testimonianze successive ipotizzarono connivenze tra mafia, politica e apparati dello Stato. Il dibattito è ancora oggi aperto, così come il dolore di chi chiede verità e giustizia.

    Memoria e silenzio

    Un evento dimenticato

    Nonostante la sua gravità, la strage di Portella è poco ricordata nei libri scolastici e nella narrazione nazionale. Ogni anno, il Primo Maggio, i sindacati e i movimenti popolari si ritrovano in quel luogo simbolico per non dimenticare.

    Portella oggi

    Oggi, Portella della Ginestra è un luogo della memoria, con un monumento commemorativo che guarda la vallata. Le nuove generazioni vi si recano in pellegrinaggio civile, per comprendere il prezzo della libertà e dei diritti sociali.

    La strage di Portella della Ginestra è un monito. Ricordare quel giorno significa difendere i valori della giustizia sociale, della memoria condivisa e della democrazia partecipata. Un impegno che riguarda tutti noi, oggi più che mai.




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