Studenti in piazza per il futuro della Scuola

Diverse centinaia di studenti hanno partecipato stamane, a Trapani, alla manifestazione, organizzata a livello regionale dalla Rete degli Studenti med...

Diverse centinaia di studenti hanno partecipato stamane, a Trapani, alla manifestazione, organizzata a livello regionale dalla Rete degli Studenti medi per gridare che "Non c'è più tempo" per ottenere risposte ai problemi sociali dell'Italia. "In tutta la Sicilia - ha commentato il portavoce regionale Leandro Bianco - ci sono state delle piazze stupende, pienissime di studenti ma soprattutto delle loro idee. Siamo soddisfatti per l'ampia partecipazione degli studenti siciliani a questa giornata nazionale di mobilitazione studentesca". Oggi - prosegue Bianco - abbiamo dimostrato che le nostre scuole, le nostre assemblee e le nostre piazze sono piene di proposte. Quella di oggi non è stata soltanto una giornata di protesta ma anche una giornata di proposta. Non c'è futuro per la nostra regione e per il nostro Paese se non si investe in scuola e istruzione pubblica. Il nostro sistema scolastico regionale e nazionale ha bisogno di una riforma strutturale - conclude - che, a partire da una legge quadro regionale e nazionale sul diritto allo studio, possa garantire davvero a tutti il diritto allo studio e possa andare in direzione di una scuola pubblica, laica, di qualità, sicura e aperta a tutti". Gli studenti hanno manifestato il loro dissenso alle politiche di austerità, ai test Invalsi, al contributo volontario e rivendicato con forza una legge nazionale sul diritto allo studio che consenta di adeguare le risorse stanziate dal governo italiano agli standard europei sui finanziamenti all'istruzione. I numeri, dicono gli studenti, parlano da soli: “Non bastano 400 milioni di euro a sanare i quasi 10 miliardi di tagli degli ultimi anni”. “Il sistema di diritto allo studio – denunciano sulla piattaforma nazionale delle Rete – è diseguale da Regione e Regione, manca un reale sistema di welfare studentesco basato su garanzie per tutti gli studenti, attraverso medesimi diritti".

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