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Sicilia: inchiesta sulla dispersione scolastica.

09 Marzo 2022 16:40, di Redazione
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L'Antimafia propone legge.

La Commissione regionale Antimafia, presieduta da Claudio Fava, ha approvato unanimemente la relazione finale dell'inchiesta sulla condizione minorile in Sicilia e presentata durante una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni. Molti i sugerimenti presentati tra quali: la necessità di una legge regionale che raccolga e coordini le buone prassi esistenti; dotarsi urgentemente di un'anagrafe scolastica e di un piano dell'infanzia regionali; l'importanza di dare nuova vita alla Commissione regionale per i problemi della devianza e della criminalità; la valorizzazione imprescindibile delle figure dei garanti locali.

Otto i mesi di lavoro, dal luglio 2021 fino al febbraio scorso 65 audizioni, durante i quali la Commissione ha cercato di dare una risposta alle preoccupazioni espresse in più di una occasione da parte dei procuratori del Tribunale dei minori oltre che da operatori scolastici, socio.assistenziali, socio-sanitari e del terzo settore a fronte di dati sempre più allarmanti sulla dispersione scolastica in Sicilia e, più in generale, sulle condizioni di estremo disagio di tipo sociale in cui versano i minori delle aree periferiche delle città dell'Isola.

Secondo uno studio della fondazione Openpolis con la collaborazione dell'impresa sociale " Coi bambini", la Sicilia con il 19,4% della popolazione compresa tra i 18 e i 24 anni è al primo posto in Italia per la dispersione scolastica; se volgiamo lo sguardo più indietro la percentuale era molto più alta, sicuramente è diminuita ma in modo insignificante e ciò non contribuisce che non contribuisce ad eradicare il problema soprattutto per la mancanza di politiche serie che vogliano veramente cambiare l'esistente.

Attraverso le 106 pagine della relazione l'Antimafia ha evidenziato e analizzato le cause di questa fragilità sociale: le incertezze amministrative e burocratiche nella risposta di sostegno, la perpetua mancanza di risorse, la frammentarietà e la lentezza degli interventi, l'assenza di sinergia istituzionale,l'assenza di spazi di socialità, l'insidia dei " modelli culturali" proposti dalla criminalità organizzata.

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