Petrosino
Sicilia Bio: 399mila euro al Biodistretto Elimi
Agricoltura biologica, comunità locali e innovazione al centro del progetto sostenuto dal Ministero in 16 Comuni della Sicilia occidentale
Redazione28 Maggio 2025 - Attualità



  • Coccinella su foglia verde con testo: "Biodistretto Terre degli Elimi: stanziati fondi per 399 mila euro" e logo del Biodistretto.Attualità

    Petrosino (TP) – Il Biodistretto Terre degli Elimi ha ottenuto un finanziamento di quasi 400mila euro dal Ministero dell’Agricoltura. Un’occasione concreta – come l’ha definita il sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi – per scommettere ancora una volta sul biologico e su un modello di sviluppo che guarda avanti, senza dimenticare le radici.

    Più consapevolezza, più formazione, più voce

    Il progetto, che prenderà forma nei prossimi due anni, non si limita a “mettere in campo” fondi, ma punta a costruire un ecosistema dove cittadini, produttori e territori si parlano. Come?

    • Campagne di informazione rivolte ai cittadini per raccontare – in modo chiaro e coinvolgente – perché scegliere il biologico fa bene non solo alla salute, ma anche all’ambiente.

    • Corsi di formazione per gli agricoltori, per aiutarli a muoversi tra norme europee (come il Regolamento UE 848/2018) e pratiche sostenibili.

    • Consulenze personalizzate per le aziende agricole che vogliono fare il salto di qualità: marketing, certificazioni, gestione delle risorse.

    • Fiere, degustazioni, incontri B2B, eventi dove il gusto incontra l’innovazione. Il “Walk Around Tasting”, ad esempio, non sarà solo un assaggio: sarà un’esperienza.

    Una rete che cresce con il territorio

    Dietro al nome “Biodistretto Terre degli Elimi” si muove una realtà viva, fatta di 82 aziende agricole, 16 Comuni del Trapanese, artigiani, cantine, ricercatori, operatori del turismo rurale. Un mosaico variegato che racconta l’anima di un territorio che ha fatto della biodiversità una bandiera.

    E se pensi che il biologico sia solo una moda, dai un’occhiata ai prodotti che arrivano da queste terre: grani antichi, olive, legumi, agrumi, ficodindia, aglio rosso, e trasformati che raccontano storie di passione e tradizione – vini biologici, farine artigianali, paste di legumi, olio extravergine, biscotti caserecci.

    Il Biodistretto è anche parte attiva di “CIBO in Sicilia”, il grande Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in Rete, che coinvolge oltre 1.600 realtà del settore agroalimentare e della pesca. Una rete, appunto, che cresce insieme al territorio.

    “Un traguardo e una responsabilità”

    “Essere già inseriti nell’elenco nazionale dei biodistretti, dopo il riconoscimento ufficiale ottenuto il 29 aprile 2024, è per noi motivo di orgoglio”, dichiarano con voce all’unisono il sindaco Anastasi e il vicepresidente Filippo Salerno. Ma non è solo una medaglia da appuntarsi: è una sfida, un impegno. Soprattutto adesso che – come ricordano i due amministratori – oltre il 30% della superficie agricola del territorio è già coltivata secondo i criteri biologici, in linea con gli obiettivi europei della Transizione Ecologica e della strategia “Farm to Fork”.

    Coltivare il futuro, insieme

    Il nuovo finanziamento non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Con questi fondi si punta a rendere il comparto agricolo più competitivo, a coinvolgere giovani e comunità locali, a creare occasioni di crescita anche per chi vive il territorio da turista o da cittadino attento.

    Perché l’agricoltura, in fondo, non è solo produzione: è cultura, è identità, è speranza. E in luoghi come la Sicilia occidentale, può tornare a essere davvero un motore di cambiamento. A patto, però, che si continui a camminare – o meglio, a coltivare – insieme.

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