Sicilia a settembre: 10 mete ideali
Dieci destinazioni siciliane autentiche per settembre
Trapani Oggi22 Agosto 2025 - Turismo
  • Donna legge un libro sulla spiaggia al tramonto in Sicilia a settembreTurismo

    Sicilia – Settembre, in Sicilia, ha il passo delle cose fatte bene e senza fretta. Il mare conserva il calore dell’estate, il vento si fa educato, i paesi tornano ai loro ritmi. È il mese in cui l’isola si mostra per quella che è sempre stata: naturale, stagionale, poco incline alle mode. Qui sotto, dieci destinazioni dove godersi la Sicilia lontano dal caos, con un occhio di riguardo alla nostra provincia di Trapani.

    San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro (Trapani)

    Quando la folla si dirada, San Vito torna paese: i volti si riconoscono, i profumi si distinguono. La spiaggia respira, i bambini giocano senza intralci, e i tramonti sul faro sembrano più nitidi. Nei sentieri della Zingaro, il maestrale rinfresca la camminata e le calette – Tonnarella, Cala Marinella, Cala dell’Uzzo – si raggiungono con calma, come si faceva una volta: scarpe comode, borraccia, rispetto.

    Castellammare del Golfo e Scopello

    Il porto vecchio rimette il suo abito quotidiano: pescatori all’alba, chiacchiere a bassa voce, tavoli apparecchiati con quello che c’è. Settembre è ideale per godersi Guidaloca, i Faraglioni di Scopello e le piccole cale meno gettonate. Qui il turismo torna “di relazione”: si parla, si chiede consiglio, si aspetta il pesce giusto.

    Custonaci e il Monte Cofano

    Il periplo del Cofano a settembre è una carezza: luce pulita, profumo di timo e finocchietto, mare che cambia colore a ogni curva. Custonaci ricorda che la Sicilia è anche pietra e lavoro antico: santuari, grotte, cave storiche. È un luogo per chi cerca silenzio e passi lenti.

    Isole Egadi: Favignana, Levanzo, Marettimo

    Le Egadi si affidano al tempo, non alle mode. Favignana è bicicletta e cale trasparenti; Levanzo è cartolina di luce e case bianche; Marettimo è il rifugio dei camminatori, tra ginepri e grotte marine. A settembre le giornate si allungano di qualità: meno rumore, più voce del mare.

    Pantelleria

    Isola di pietra e vento, dammusi che odorano di capperi e paglia, acqua calda nelle cale di lava. A settembre, la “figlia del vento” offre il meglio: bagni, passeggiate tra i muretti a secco, assaggi di passito. Lontana da tutto, come dev’essere.

    Ragusa Ibla e Modica

    Il barocco non ama il caldo feroce. Con l’aria gentile di settembre, scalinate e chiese si leggono con gli occhi giusti. Caffè in piazza, chiacchiere a bassa voce, una tavoletta di cioccolato “a freddo” da portare via. È una Sicilia di pietra lavorata e mani pazienti.

    Noto e la campagna siracusana

    Palazzi color miele e colline di mandorli. La vendemmia porta odori antichi: mosto, conserve, frutta matura. Chi cerca un’estetica sobria e vera, qui la trova: strade secondarie, masserie, tramonti che non hanno bisogno di filtri.

    Marzamemi e Vendicari

    Quando si spegne la confusione, il borgo torna intimo. La tonnara racconta storie di mare e stagioni, le saline di Vendicari ospitano fenicotteri e uccelli in migrazione. Le spiagge dorate si possono ascoltare: il rumore dei passi, lo sciabordio lento, il vento che gira.

    Cefalù

    A settembre la Cattedrale normanna si visita senza fretta, le strade del centro ridiventano cammino vero. Il lungomare riprende a essere passeggiata: gelato, panchina, due chiacchiere. La Sicilia, quando smette di urlare, si capisce meglio.

    Etna e Gole dell’Alcantara

    Per chi ama salire: sentieri freschi, cielo terso, lava che racconta. Le Gole, scolpite dall’acqua, restano un bagno rigenerante dopo la fatica. Qui la regola è semplice e antica: partire presto, rientrare al tramonto, ringraziare la montagna.

    Perché scegliere settembre (e non inseguire l’agosto infinito)

    • Mare ancora caldo: il Mediterraneo trattiene l’estate più di quanto crediamo; i bagni sono pieni e la luce è morbida.
    • Meno affollamento: spiagge, riserve, siti storici tornano vivibili. Si ascolta e ci si fa ascoltare.
    • Prezzi più umani: alloggi, noleggi, tavola. La qualità costa il giusto, senza rincorse.
    • Ritmo locale: sagre, feste patronali, vendemmie. Non spettacoli, ma comunità.

    Consigli “alla siciliana”

    • Accetta il mare com’è. Se cerchi l’acqua “sempre” cristallina, c’è la piscina. Il mare vero cambia umore, colore e onda: è la sua bellezza.
    • Segui il vento. Maestrale e Scirocco non sono capricci: sono il programma del giorno. Scegli la costa riparata e avrai la sorpresa migliore.
    • Orari antichi. Mattino presto e tramonto: luce bella, temperature giuste, incontri veri.
    • Scarpe e rispetto. Nelle riserve si va con scarpe comode e borraccia; si porta via la propria immondizia; si saluta chi si incrocia.
    • Mangia dove mangiano i locali. Trattorie semplici, pesce del giorno, pane e olio buoni. La Sicilia si capisce a tavola.
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