Si finge vittima di un'estorsione ma finisce in manette
Si era presentato dai Carabinieri denunciando di essere stato minacciato da parte di due sconosciuti che lo seguivano e che preannunciavano ritorsioni...
Si era presentato dai Carabinieri denunciando di essere stato minacciato da parte di due sconosciuti che lo seguivano e che preannunciavano ritorsioni anche nei confronti della sua famiglia se non avesse assecondato le loro richieste. La vicenda aveva destato, però, i sospetti degli investigatori che giudicavano anomali i particolari riferiti da Giovanni Badamo, 41 anni di Castellammare del Golfo. Ieri la svolta: i militari dell'Arma lo hanno arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di sequestro di persona, tentata estorsione e simulazione di reato. Badamo, sentito dai militari del Nucleo operativo della Compagnia di Alcamo e della Stazione di Castellammare del Golfo, aveva ricostruito una serie di episodi tra cui l'avvicinamento, subito in pieno giorno, ad opera di due uomini lungo la strada statale 187, poco prima del belvedere di Castellammare. Secondo il suo racconto una vettura di grossa cilindrata di colore grigio, dopo averlo superato a gran velocità , gli aveva sbarrato la strada mettendosi di traverso sulla carreggiata. L'uomo aveva riferito agli inquirenti che i due, con accento sicuramente palermitano, gli avevano intimato di farsi consegnare 10.000 euro in contanti dal titolare dell’impresa dove lavorava la moglie, pena una ritorsione nei confronti dei suoi figli. Badamo, quindi, senza riferire nulla alla consorte, aveva contattato la figlia dell'imprenditore e - sempre secondo quanto riferito ai Carabinieri - aveva chiesto la somma necessaria ad evitare che i due estorsori facessero del male ai suoi familiari. Dopo essere riuscito ad attirare la giovane nella sua abitazione, Giovanni Badamo, le aveva sottratto il cellulare e l'aveva minacciata con un coltello per ottenere che lei convincesse il padre a sborsare i 10.000 euro. Poi l'uomo, convinto che la giovane gli avrebbe consegnato i soldi, l'aveva lasciata andare. La ragazza, però, ha riferito l'accaduto al padre e insieme a lui si è presentata dai Carabinieri per denunciare l'accaduto. A questo punto, Giovanni Badamo resosi, forse, conto che la storia del ricatto non era credibile, si è recato in caserma per cercare di sviare gli inquirenti, denunciando la presunta estorsione. I militari dell’Arma, raccolte le due versioni dei fatti, hanno interrogato Badamo e, dopo la contestazione delle numerose contraddizioni e discrepanze emerse, l’uomo ha dovuto ammettere di aver inventato la storia dell’estorsione per giustificare il proprio gesto. Adesso, su disposizione del Gip del Tribunale di Trapani, Lucia Fontana, si trova agli arresti domiciliari.
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