Settore lapideo in difficoltà, la denuncia del presidente di Confindustria Marmo
Si fa sempre più critica la situazione delle aziende del comparto lapideo di pregio siciliano. A lanciare l'allarme è il presidente di Confindustria M...
Si fa sempre più critica la situazione delle aziende del comparto lapideo di pregio siciliano. A lanciare l'allarme è il presidente di Confindustria Marmo Trapani, Vito Pellegrino, in occasione della scadenza, proprio in questi giorni, del termine entro cui le cave di marmo dovranno corrispondere i canoni sul materiale estratto nel 2013, introdotti da una norma prevista nella Finanziaria dell’anno scorso. Ciò avverrà , sottolinea Pellegrino, "malgrado il Governo regionale e la stessa ARS ne abbiano riconosciuto l’effetto eccessivo e penalizzante, intervenendo con una sostanziale modifica normativa che è, però, caduta sotto la mannaia del Commissario dello Stato". "La volontà politica - prosegue il presidente di Confindustria Marmo Trapani - non è stata capace, ad oggi, di rimediare al grave errore di aver introdotto una tassazione abnorme che avrà come conseguenza la perdita di competitività delle nostre produzioni sui mercati nazionali ed esteri. Peraltro – sottolinea Pellegrino – l'imposizione, così introdotta, disincentiva l’utilizzo degli scarti delle cave di marmo come materiale inerte con pregiudizio di quella minore incidenza sull’ambiente che si vuole garantire”. Il settore marmifero trapanese da più di un anno aspetta risposte precise anche sull’aggiornamento del Piano cave e sulla riperimetrazione delle zone SIC e ZPS. “Perdurando questa situazione - commenta il presidente - sono a rischio chiusura molte delle nostre attività con grave pregiudizio dell’economia e dei livelli occupazionali specie nella nostra provincia, dove l’estrazione e la lavorazione del marmo occupano 3.000 unità , oltre l’indotto, rappresentando il 20% dell’intera forza lavoro del comparto manifatturiero provinciale”. “Malgrado l’interlocuzione continua e costante con i vari livelli delle Istituzioni regionali e con lo stesso Presidente Crocetta – conclude Vito Pellegrino – siamo ancora in attesa di atti concreti che diano certezze e prospettive alle nostre realtà produttive. In assenza, saremo costretti ad alzare il livello della nostra azione di protesta a tutela e salvaguardia dei nostri legittimi interessi”.
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