Settore lapideo, cancellati i canoni per scarti e sottoprodotti di lavorazione
Saranno cancellati, come proposto dall'emendamento presentato dai deputati regionali Paolo Ruggirello, Girolamo Fazio e Baldo Gucciardi, i canoni per ...
Saranno cancellati, come proposto dall'emendamento presentato dai deputati regionali Paolo Ruggirello, Girolamo Fazio e Baldo Gucciardi, i canoni per gli scarti e sottoprodotti di lavorazione (30 centesimi al metro cubo per il 2013 e 55 centesimi a partire dal 2014) e per le pietre ornamentali (40 centesimi al metro cubo per l'anno in corso e 80 centesimi a partire dal 2014). La commissione Bilancio e Programmazione dell'Ars ha accolto le valutazioni dei tre parlamentari trapanesi che ritenevano eccessiva e penalizzante la previsione normativa che, di fatto, introduceva una doppia tassazione per la stessa finalità , che è quella del recupero ambientale. Nel cancellare i canoni, l'emendamento integra l'articolo 12 della legge regionale 15 maggio 2013 n. 9 perchè incrementa i versamenti per opere di recupero ambientale a carico degli esercenti delle attività di cava con un 50 per cento in più e fino ad un tetto massimo elevato - dai vecchi 50 milioni di lire - fino a 50 mila euro per ciascuna azienda. Il 20 per cento di questi versamenti sarà messo a disposizione dei Comuni interessati per la realizzazione di opere di recupero e riqualificazione ambientale ma, anche, come è stato deciso dal governo Crocetta, per il recupero e la riqualificazione di beni confiscati alla mafia. Qualora siano interessate più amministrazioni comunali, il previsto 20 per cento del gettito va ripartito sulla base della superficie di cava che ricadente in ciascun Comune. L'emendamento presentato dai tre deputati regionali trapanesi stempera, in tal modo, le preoccupazioni avanzate dalle Associazioni di categoria che temevano ripercussioni negative in termini economici ed occupazionali per il comparto. Il settore lapideo siciliano produce per un valore di oltre 100 milioni di euro l'anno ed esporta il 90 per cento del prodotto, lavorato e semilavorato, verso i mercati esteri, occupando oltre 5.000 addetti. Nella sola provincia di Trapani, concentrati nel bacino marmifero di Custonaci, gli addetti sono più di 3.000 e rappresentano il 20 per cento della forza lavoro del settore manifatturiero dell'intera provincia.
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