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Erice | Politica

Servizio di radioterapia, tre possibili soluzioni

10 Dicembre 2014 14:25, di Niki Mazzara
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Il Consiglio comunale di Erice, riunitosi ieri in seduta aperta all'auditorium del Seminario vescovile, ha espresso all'unanimità il proprio assenso a...

Il Consiglio comunale di Erice, riunitosi ieri in seduta aperta all'auditorium del Seminario vescovile, ha espresso all'unanimità il proprio assenso al progetto preliminare per la realizzazione di una palazzina da adibire a Dipartimento oncologico, con annesso servizio di radioterapia, e per la riperimetrazione dell'ospedale Sant'Antonio Abate. Già da tempo l'amministrazione comunale aveva ceduto all'Asp di Trapani (previa permuta con l'ex albergo Igea del centro storico) il tratto di viale Europa indispensabile alla realizzazione del progetto predisposto dall'Azienda sanitaria, proprietaria anche di una vasta area a monte del nosocomio. "Adesso occorre trovare il finanziamento - sottolinea il sindaco Tranchida - per coprire interamente il progetto, per un importo di 16 milioni di euro, oppure si può procedere allo stralcio per la realizzazione del servizio di radioterapia, con un costo di circa 4 milioni di euro". Gli scenari che il primo cittadino di Erice evidenzia sarebbero tre: finanziamento totale del servizio di radioterapia da parte della Regione, con affidamento della progettazione esecutiva alla ditta appaltatrice, per snellire i tempi; svincolo del Comune di Erice, da parte della Regione o dello Stato, dal patto di stabilità per consentire di finanziare con il proprio avanzo di amministrazione (pari a circa 12 milioni di euro) lo stralcio; l'accoglimento, da parte del governo regionale, della proposta di privati - fra questi ci sono l'israeliana Ametisty e alcune cliniche private trapanesi, già convenzionate con il sistema sanitario regionale - per la realizzazione del servizio di radioterapia. In questo caso una parte del budget erogato attualmente dalla Regione per il servizio andrebbe - ricorda il sindaco - stornato dalle strutture private del Palermitano, del Messinese e di Bagheria a cui, attualmente, i cittadini della provincia di Trapani devono ricorrere per effettuare tale tipologia di terapia oncologica. "Riferiremo tutto ciò all'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino la prossima settimana - anticipa Tranchida - quando andremo a consegnare la deliberazione del Consiglio comunale insieme ad una delegazione bipartisan e ad alcuni ammalati". Ieri alcuni di loro hanno raccontato il proprio disagio durante la seduta del Consiglio comunale. "Se l'ennesimo viaggio di speranza "politica" sarà reso vano - conclude il sindaco - credo che bisognerà richiamare l'attenzione dei media nazionali su questo scandalo che va avanti da anni".

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