Sequestrato il depuratore, 5 gli iscritti nel registro degli indagati
L'attività è dei militari della capitaneria di porto
Ordinanza di sequestro preventivo del depuratore intercomunale da parte dei militari della Capitaneria di Porto di Trapani. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura.
Nell’ambito di una complessa attività investigativa in materia ambientale, i militari hanno accertato una serie di illeciti perpetrati in violazione delle norme che disciplinano gli scarichi dei reflui fognari, ponendo sotto sequestro l’impianto e le strutture poste a monte, asservite al sollevamento e alla scolmatura in emergenza delle portate meteoriche di piena.
L’attività d’indagine ha consentito l’emersione di una serie di elementi relativi a numerose carenze di funzionamento degli impianti, i quali immettevano reflui fognari non depurati sia nel tratto di fiume “Lenzi – Baiata” che scorre nell’area protetta “Saline di Trapani e Paceco”, sia direttamente in mare dai dispositivi di “troppopieno” ubicati lungo la via Tunisi, in corrispondenza del Lungomare Dante Alighieri di Trapani, provocando il deterioramento chimico e biologico delle acque e del suolo protetto.
Sono cinque i funzionari del servizio idrico integrato del Comune di Trapani iscritti nel registro degli indagati. L'indagine è scattata a seguito delle numerose segnalazioni raccolte nel periodo estivo da parte dei cittadini, ed ha rivelato, oltre all’assenza di autorizzazioni allo scarico anche palesi e pregresse inadeguatezze strutturali e procedurali adottate nella conduzione delle infrastrutture.
Alla base delle motivazioni del provvedimento cautelare eseguito, oltre all’immutata situazione di generale inidoneità a garantire il rispetto dei limiti tabellari previsti dalla normativa vigente per il refluo immesso direttamente nelle matrici ambientali, anche la necessità di provvedere con urgenza al ripristino delle strutture, funzionalmente alla salubrità dell’ambiente e alla tutela della salute pubblica.
Le attivitĂ investigative ambientali proseguono per accertare le esatte responsabilitĂ in ordine ai fatti ipotizzati, sotto il diretto coordinamento del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, dott. Gabriele Paci.
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