Sequestrati beni per oltre 1 mln di euro ad imprenditore
Beni, per un valore di oltre 1 milione di euro, sono stati sequestrati dai militari del ROS e da quelli del Comando provinciale Carabinieri di Trapani...
Beni, per un valore di oltre 1 milione di euro, sono stati sequestrati dai militari del ROS e da quelli del Comando provinciale Carabinieri di Trapani in esecuzione del provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani nei confronti dell'imprenditore Michele Giacalone. L'uomo era stato arrestato lo scorso 10 maggio dai Carabinieri, nell'ambito dell’operazione Visir", con l'accusa di partecipazione ad associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, come appartenente alla famiglia mafiosa di Marsala. Il provvedimento, richiesto dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo - diretta da Francesco LO VOI - si fonda su quanto emerso dalle indagini del ROS e del Reparto Anticrimine di Palermo sul mandamento mafioso di Mazara del Vallo e sulla sua pericolosa articolazione territoriale rappresentata dalla famiglia mafiosa di Marsala, capeggiata dall’uomo d’onore Vito Vincenzo Rallo ed operante secondo le espresse direttive del boss latitante Matteo Messina Denaro. Le indagini hanno, infatti, documentato gli assetti di vertice e i reati perpetrati dalla famiglia lilibetana, fornendo importanti elementi sul suo "collocamento baricentrico nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo", oltre a rilevanti riscontri sulla costante operatività e periodica presenza in territorio trapanese di Messina Denaro. In tale contesto Michele Giacalone, il cui spessore criminale era stato già evidenziato in occasione del fermo di indiziato di delitto emesso nei suoi confronti dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Palermo nell'ottobre 2007 come favoreggiatore della latitanza del noto capo mafia Antonino Rallo, secondo gli inquirenti è il referente imprenditoriale dell’attuale capo della famiglia mafiosa Vito Vincenzo Rallo (fratello di Antonino). L'uomo avrebbe messo a diposizione della consorteria criminale gli immobili della propria società per gli incontri riservati degli associati e contribuito al sostentamento degli affiliati detenuti e della famiglia Rallo. Giacalone, inoltre, attraverso il continuo scambio di comunicazioni con gli altri affiliati e la partecipazione a riunioni mafiose del sodalizio marsalese con esponenti delle altre "famiglie" del Trapanese, sarebbe diventato il responsabile della raccolta dei profitti delle attività illecite e della loro distribuzione, compiendo anche attività estorsive nei confronti di altri imprenditori del settore edile. I beni oggetto del sequestro sono un immobile, disponibilità finanziarie, tre mezzi d’opera, una società e relativi beni strumentali, per un valore pari a circa 1.200.000,00 di euro. Nell’ambito dell’indagine "Visir" dello scorso 10 maggio erano rimaste coinvolte 14 persone, indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione, detenzione illegale di armi e munizionamento, con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.
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