Sequestrati beni imprenditore
Castellamare del Golfo 15 luglio 2011- Beni per un valore di oltre 30 milioni di euro sono stati sequestrati a Giuseppe Pisciotta, 68enne imprenditore...
Castellamare del Golfo 15 luglio 2011- Beni per un valore di oltre 30 milioni di euro sono stati sequestrati a Giuseppe Pisciotta, 68enne imprenditore di Castellammare del Golfo, Il provvedimento della magistratura emesso in quanto a carico del Pisciotta sarebbero emersi diversi indizi che portano a contatti con la mafia che ne avrebbero favorito l'arricchimento.,Sul provvedimento è intervenuto il presidente del consiglio provinciale di Trapani Peppe Poma, che ha espresso “compiacimento e plauso al Direttore della DIA e Dirigente Generale della Pubblica Sicurezza, Dott. Alfonso D’Alfonso, nonché ai vertici del Tribunale di Trapani che ha emesso il provvedimento  sulla base del quale gli agenti della Direzione Investigativa Antimafia hanno sottoposto a sequestro beni, per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro, appartenenti all’imprenditore edile di Castellammare del Golfo, Giuseppe Pisciotta”. Per Poma Si tratta di un ulteriore pesante colpo – aggiunge Poma - inferto agli “affari economici” dei clan di “cosa nostra” che, a quanto è possibile sapere,  anche attraverso l’acquisizione ed il controllo della “Calcestruzzi del Golfo srl”, assicurato dal Pisciotta dopo l’arresto di Mariano Saracino, considerato fra l’altro il tesoriere della cosca di Alcamo e di Castellammare facente capo a Matteo Messina Denaro, avevano potuto fare affidamento sulla continuità della gestione di “affari” che garantivano enormi illeciti profitti. Pertanto, a tutti gli operatori della Direzione Investigativa Antimafia - conclude il Presidente del Consiglio Provinciale – vada il più sincero plauso per i significativi risultati ottenuti anche con precedenti sequestri di ingenti somme di denaro e di depositi bancari, ma anche e soprattutto di società , di terreni e altri beni immobili, sequestri che costituiscono l’arma più efficace per combattere e stroncare la criminalità mafiosa e le varie consorterie che ad essa fanno capo e che con essa dividono i proventi di illegali attività pseudo-imprenditoriali, impedendo di fatto, a coloro che vorrebbero fare impresa nel rispetto delle regole e per creare occasioni di lavoro e di sviluppo, di potere portare avanti le loro iniziative.
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