Varese – I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese assieme a personale della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo, della SISCO e della Squadra Mobile di Palermo, hanno eseguito un provvedimento che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 indagati, emesso dal GIP presso il Tribunale di Milano su richiesta degli uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO).
È il seguito del blitz “Moby Dick” dello scorso novembre che coinvolse 47 persone, fra cui anche il palermitano Toni Lo Manto. Oggi in carcere finiscono Vittorio Felaco, Simone Liparulo, Cosimo e Gennaro Marullo, Angelo Miccoli, Massimiliano Noviello, Giovanni e Lorenzo Nuvoletta, Luigi Oliva, Vincenzo Perillo. Arresti domiciliari per Salvatore Grillo. Sono tutti di origine campana.
Sono accusati a vario titolo, di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita al c.d. lavaggio dell’IVA intracomunitaria, al riciclaggio, al reimpiego ed all’autoriciclaggio dei relativi proventi, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis 1 c.p. sotto il duplice profilo del metodo e della finalità di agevolazione dell’associazione camorristica.
Le investigazioni che hanno determinato l’emissione degli odierni provvedimenti rappresentano la
prosecuzione delle attività d’indagine culminata, il 14 novembre 2024, con l’arresto di 47 indagati nell’ambito dell’operazione Moby Dick, che aveva disarticolato una organizzazione transnazionale che operava in Italia, Spagna ed altri paesi dell’Unione Europea, nonché in Svizzera, Singapore ed Emirati Arabi Uniti, ed il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore superiore ai 650 milioni di euro.
In quella circostanza si era reso irreperibile un cittadino belga ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale, tratto in arresto dopo sei mesi di latitanza lo scorso 26 maggio presso l’Aeroporto di Milano Malpensa, lì giunto con un volo proveniente dall’Albania.
Nel corso della successiva attività investigativa sono state acquisite ulteriori risultanze indiziarie nei confronti degli indagati, emerse sia dalle dichiarazioni auto ed etero accusatorie rese da taluno di essi sia dall’analisi del materiale documentale e dei dispositivi elettronici ed informatici sequestrati il 14 novembre scorso. Ciò ha consentito di rafforzare il quadro accusatorio in precedenza delineato, portando all’emissione di un nuovo provvedimento cautelare restrittivo e rivelando la contiguità degli
odierni indagati ai clan camorristici Nuvoletta di Marano di Napoli e Di Lauro di Scampia.
Tra i destinatari della misura, nove sono stati rintracciati nelle province di Napoli e Roma, mentre a carico di due soggetti, localizzati negli Emirati Arabi Uniti ed in particolare nella capitale Dubai, l’Autorità giudiziaria procedente ha emesso il mandato di arresto in ambito europeo.
Sono in corso perquisizioni nelle province di Napoli e Roma, operate da personale della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, coadiuvato quest’ultimo da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.
L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Milano sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso delle indagini, si fonda si gravi e concordanti indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertate solo in sede di giudizio in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza