Scomparso a 78 anni l'urologo marsalese Pino Galfano
Lo ricorda un suo amico, il primo dirigente di Polizia Francesco Palermo Patera
Scomparso a Marsala, all'etĂ di 78 anni, il medico, specialista in Urologia, Giuseppe Galfano. Nato a Marsala nel 1941, si era laureato in Medicina e Chirurgia presso l'UniversitĂ di Palermo nel 1968 e si era poi specializzato presso l'UniversitĂ di Roma. I funerali si svolgeranno domani mattina alle 10.30 presso la chiesa dei Salesiani di Marsala.Â
Galfano, molto noto e apprezzato - non solo in Sicilia - per la sua attività professionale, era stato dal 1983 al 2008 primario di Urologia all'ospedale marsalese. In precedenza aveva lavorato a Pordenone e a Chieti. Lascia la moglie, Marisa, e i figli di cui uno, Antonio, è medico e specialista anch'egli in Urologia.
Lo ricorda, con una nota che pubblichiamo in esclusiva, il primo dirigente della Polizia di Stato in pensione Francesco Palermo Patera che è stato, per molti decenni, suo amico.
"Oggi, nella mattinata, mi è giunta la notizia della morte di Giuseppe “Pino” Galfano, ex primario di Urologia dell’ospedale di Marsala.Â
La notizia ha fatto rapidamente il giro della comunità marsalese, unendo tutti i cittadini in un cordoglio unanime. Non si fa fatica a crederlo perché Pino era quello che normalmente si definisce un gran signore, sempre disponibile, innamorato della sua professione nella quale eccelleva, allegro; nelle serate tra amici era un vero “casinaro”.
Io l’ho conosciuto tantissimi anni fa. Mio padre era stato operato da lui nel vecchio ospedale di Marsala e la cosa che mi colpì fu constatare che Pino, che allora io conoscevo solo di vista, verso la mezzanotte si presentò nel reparto, elegantemente vestito (veniva da un trattenimento), per controllare l’andamento dei pazienti operati la mattina precedente.Â
Se ci pensate un attimo, non è usuale assistere a tali comportamenti. In effetti, siamo stati abituati ad altro.
Ho voluto raccontare questa mia prima impressione su Pino Galfano per sottolineare la sua dedizione assoluta alla professione medica e il suo modo di viverla come una missione.
Poi gli anni ci hanno avvicinato al punto da farci diventare carissimi amici e condividere spessissimo giornate indimenticabili insieme a sua moglie Marisa e a tanti altri amici, nell’allegria più totale.
Un giorno, mi parlò della sua brutta malattia, scherzandoci sopra. Il resto, purtroppo,  è cronaca".
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