Scatta il divieto di panificazione la domenica e nei festivi
Niente più attività di panificazione, intesa come operazioni lungo tutta la filiera produttiva dalla lavorazione delle materie prime fino alla cottur...
Niente più attività di panificazione, intesa come operazioni lungo tutta la filiera produttiva dalla lavorazione delle materie prime fino alla cottura finale, la domenica e tutti gli altri giorni segnati in rosso sul calendario. Lo sancisce il decreto dell'ex assessora alle Attività produttive, Maria Lo Bello, del 10 di ottobre scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 ottobre. La motivazione alla base del provvedimento è quella di garantire il riposo, la salute e il godimento dei diritti civili e religiosi degli operatori del settore. Il decreto non pregiudica, però, l'apertura degli esercizi commerciali e l'attività di vendita e somministrazione del pane prodotto in giornate diverse da quelle domenicali e festive. Il decreto stabilisce, inoltre, nuove modalità di accesso alla professione di panificatore, come la maggiore età , la frequenza di un corso di formazione professionale nel settore o l'aver prestato opera lavorativa continuativa e comprovata, per almeno due anni, presso imprese esercenti attività di panificazione. I titolari di aziende della panificazione, che alla data di entrata in vigore del decreto stesso siano iscritti all'albo delle imprese artigiane presso le Camere di commercio, sono esclusi dall'obbligo della formazione professionale come prevede l'art. 3 comma 4 della disposizione. Per contrastare il fenomeno dell'abusivismo nel settore, la norma ha disposto per i trasgressori il sequestro della merce oltre alla sanzione amministrativa prevista per l'esercizio abusivo dell'attività . Altre disposizioni riguardano la consegna a domicilio del pane - che deve essere chiuso in un sacchetto di carta con all'esterno esposto lo scontrino, il cognome e l'indirizzo del destinatario e il confezionamento: il pane deve essere confezionato con pellicola microforata per alimenti, sigillata, sulla quale è apposta l'etichetta con la denominazione della ditta produttrice, la data di confezionamento e ogni altra indicazione prevista dalla normativa vigente in materia di confezionamento dei prodotti alimentari. I panificatori che vendono al dettaglio nei locali di produzione e nelle unità locali sono esenti dall'obbligo del confezionamento. Le sanzioni previste sono pesanti. Si può andare dai mille ai 9mila euro a secondo dell'articolo per il quale si riscontra la violazione. L'autorità competente in materia è il sindaco, ma a Trapani, vista la situazione amministrativa attuale, spetta al commissario straordinario che può, sentite le organizzazioni di categoria provinciali, firmatarie di contratti collettivi nazionali di lavoro e le associazioni dei consumatori, garantire la turnazione delle aperture delle attività di panificazione nelle domeniche e nei giorni festivi, anche in base alle esigenze e alle peculiari caratteristiche del territorio.
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