Ripristinare i “punto nascite” nell'isola di Pantelleria
Il Presidente del consiglio provinciale Peppe Poma, a nome dell’intera aula, ha chiesto alle competenti autorità l’immediato riapertura del punto nasc...
Il Presidente del consiglio provinciale Peppe Poma, a nome dell’intera aula, ha chiesto alle competenti autorità l’immediato riapertura del punto nascite di Pantelleria perché la sua chiusura sta privando l’isola di una struttura che assolve compiti di vitale importanza e valenza non solo medica ma anche sociale e culturale. Il Consiglio Provinciale di Trapani ha deciso di scrivere al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, all’Assessore Regionale alla Salute, Lucia Borsellino, nonché al Dirigente Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Fabrizio De Nicola, per sollecitare la risoluzione di una problematica che sta provocando l’indignazione e la protesta della pubblica opinione non solo isolana. Sulla base di ciò che è dato sapere – afferma Poma nella sua nota - una circolare dell’A.S.P. di Trapani, mettendo in atto quanto previsto dal relativo decreto del gennaio 2012 dell’allora Assessore Regionale alla Sanità , ha praticamente determinato (presenza di un solo medico), da oltre un mese a questa parte, la chiusura dell’importantissimo punto nascite fino a quel momento esistente a Pantelleria: un’isola che purtroppo, anche per fatti del genere, appare sempre più “isolata”, sempre più lontana dagli standard di normalità , in termini soprattutto di servizi e di sicurezza, che stanno alla base delle comunità civili del terzo millennio, un’isola che conta quasi 8 mila abitanti che non hanno più diritto nemmeno ad avere dei figli “panteschi” e le cui donne per partorire sono obbligate a raggiungere la terra ferma, cioè la città di Trapani, con tutte le difficoltà facilmente immaginabili, con collegamenti di cui (specie d’inverno e specialmente per quelli marittimi) non c’è quasi mai certezza, ma anche con notevole aggravio di spese (che in pratica non verranno mai recuperate) o con improprio ricorso al servizio di elisoccorso che viene a costare un occhio della testa. Con riferimento dunque a tale incresciosa situazione, che ha già determinato la forte protesta della popolazione isolana, di esponenti politici e di amministratori locali, di varie associazioni civili, di personalità e di rappresentanti istituzionali anche a livello nazionale, il Presidente Poma, raccogliendo fra le altre la richiesta in tal senso avanzata dal Consigliere Provinciale Francesco Brignone (cittadino ed espressione del territorio di Pantelleria), con la condivisione e su mandato appositamente ricevuto in aula da tutti i gruppi politici che compongono il Consiglio Provinciale di Trapani, ha ritenuto doveroso segnalare con urgenza alle SS.LL. che non è possibile accettare o condividere la denunciata chiusura del punto nascite di Pantelleria perché – come già detto - sta privando l’isola di una struttura che assolveva a compiti di vitale importanza e valenza non solo medica ma anche sociale e culturale. Si tratta di un fatto molto grave che ci fa dire con forza e convinzione – scrive ancora Peppe Poma - che per le isole minori (ma anche per le eventuali comunità altrimenti isolate o geograficamente emarginate) non può assolutamente valere o essere applicata qualsivoglia norma o disposizione che imponga la chiusura dei punti nascita. E questo al di là e al di sopra di qualunque numero di parti che si dovesse registrare a Pantelleria così come nelle altre isole minori. Tutto ciò, senza voler dimenticare tutte le incongruenze ed i problemi sorti con l’adozione del nuovo “Piano sanitario regionale” e, in particolare, del “Piano di rimodulazione della rete ospedaliera della provincia di Trapani” che per taluni versi hanno finito con l’acuire problemi e pecche del servizio sanitario pubblico nel nostro territorio”.
© Riproduzione riservata
Notizie Correlate
Daidone (Pd) sollecita programmazione turistica
Domenica convegno Uisp
Incontri per genitori e atleti sul valore dello sport
Buone notizie per Priulla
Ridotto l'importo dei voucher per l'assistenza domiciliare agli anziani
Ferus, La cittadinanza contro la mafia
Venerdì convegno su «La Grande Erice»