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Retina artificiale, nuove speranze da un progetto italiano

18 Marzo 2013 20:26, di Redazione
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E' italiana la prima retina artificiale realizzata con materiali organici e, quindi, biocompatibili. La retina artificiale, descritta sulla rivista N...

E' italiana la prima retina artificiale realizzata con materiali organici e, quindi, biocompatibili. La retina artificiale, descritta sulla rivista Nature Photonics, è stata testata in laboratorio ma si sta già lavorando alla sperimentazione animale e fra 3-5 anni si potrebbero avviare i primi studi pilota sull'uomo. La ricerca dimostra la possibilità di realizzare protesi visive con materiali biocompatibili organici piuttosto che con semiconduttori inorganici come il silicio utilizzati finora per le retine artificiali. Protesi visive di questo tipo potrebbero essere utili soprattutto alle persone con retine diventate poco sensibili alla luce a causa di malattie come la retinite pigmentosa o la degenerazione maculare che causano gravi problemi alla vista fino alla cecità. Per realizzare la retina artificiale è stato utilizzato un polimero semiconduttore chiamato P3HT a base di carbonio. La sua struttura somiglia molto a quella della proteina che nella retina è sensibile alla luce. Nell'esperimento i ricercatori hanno posto una retina di ratto nella quale gli organelli sensibili alla luce - coni e bastoncelli - erano danneggiati, su un substrato di vetro rivestito con un metallo conduttore trasparente, l'ossido di indio-stagno, e il polimero organico. Lo strato di polimero, colpito dalla luce, ha funzionato come un fotorecettore artificiale, stimolando i neuroni della retina. Anche se questo tipo di retine non sono ancora abbastanza sensibili per operare su tutta la gamma di condizioni di luce naturale, i ricercatori ritengono che vi sia un ampio margine per ottimizzare questa tecnica e sono già al lavoro per cominciare ad impiantare la retina artificiale nei ratti. Le retine artificiali realizzate finora, basate sul silicio hanno molti inconvenienti: necessitano di microtelecamere che acquisiscono le immagini e poi le informazioni devono essere elaborate da un computer ed inviate alla retina artificiale, inoltre devono essere alimentate da batterie. Il nuovo tipo di retina realizzata dai ricercatori italiani non necessita di batterie o altri sistemi che la alimentino, ha la capacità di stimolare i neuroni e non produce calore, a differenza delle altre protesi retiniche.

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