Trapani – In attesa delle decisioni del governatore Renato Schifani sulla vicenda dei referti istologici all’Asp di Trapani, le opposizioni continuano a chiedere la testa del manager Ferdinando Croce. «Oggi il presidente Schifani – ha detto Nuccio Di Paola del M5S – ha parlato di meritocrazia nella macchina amministrativa regionale. A questo proposito continuiamo a chiederci perché non agevoli le dimissioni del manager dell’Asp di Trapani, Croce, dopo la palese inefficienza manageriale palesata anche dalle cronache in queste settimane». Anche il deputato dello stesso partito, Cristina Ciminnisi chiede le dimissioni di Croce. «La situazione all’ASP di Trapani ha raggiunto livelli di gravità inaccettabili. Non possiamo più permettere che la gestione fallimentare del Direttore Generale Ferdinando Croce continui a mettere a rischio la salute dei cittadini. Numeri che non rappresentano semplici statistiche, ma vite umane lasciate in balia dell’incompetenza e della negligenza».
I sindacati chiedono invece chiarezza. «La situazione all’interno dell’Asp trapanese ha raggiunto livelli di criticità allarmanti e inaccettabili, che a loro volta segnalano una gestione fallimentare da parte della dirigenza che così facendo ha messo a rischio la salute delle persone»: così si esprimono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Federica Badami e Tommaso Macaddino, che hanno inviato una richiesta di incontro al direttore dell’Azienda sanitaria trapanese per parlare del ritardo con cui sono stati processati i referti istologici, con un accumulo di 1405 campioni nel 2024 e 1908 nel 2025. «Anche se adesso si è corsi ai ripari azzerando i referti in lista d’attesa – affermano – lo si è fatto troppo tardi, con le conseguenze tragiche che conosciamo, tra quei campioni arretrati, infatti, c’erano ben 170 casi di tumore».
E continuano: «Ci teniamo a sottolineare che i numeri non sono solo statistiche, ma che dietro di essi vi sono vite umane, e ne sono triste esempio i clamorosi casi del paziente di Salemi, morto lo scorso 13 gennaio, prima di ricevere il referto istologico atteso da mesi e della paziente oncologica di Mazara del Vallo aggravatasi dopo avere atteso per quasi un anno l’esito del proprio esame istologico. Purtroppo questi sono casi emblematici di un sistema sanitario al collasso». «Al direttore Croce – continuano – vorremmo sottoporre, inoltre, l’esigenza di verificare se gli ospedali e le strutture sanitarie locali siano all’altezza delle esigenze della popolazione di questa provincia. La sanità pubblica è allo stremo delle sue forze, e il personale sanitario è sotto stress costante. Ogni persona ha il diritto a poter fruire di una sanità pubblica di qualità. È evidente – concludono Canzoneri, Badami e Macaddino – la necessità di intervenire con urgenza per garantire il potenziamento della medicina territoriale, garantendo così un’assistenza sanitaria rispondente alle reali necessità della comunità trapanese».