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Radioterapia: il Consiglio comunale approva documento

15 Settembre 2013 21:56, di Redazione
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"Il servizio di radioterapia a Trapani si farà", parola di Fabrizio De Nicola, commissario straordinario dell'Azienda sanitaria provinciale. Il manage...

"Il servizio di radioterapia a Trapani si farà", parola di Fabrizio De Nicola, commissario straordinario dell'Azienda sanitaria provinciale. Il manager regionale è intervenuto alla seduta straordinaria aperta del Consiglio comunale di Erice, dedicata all'argomento, che si è svolta a palazzo del Seminario sabato scorso. Dal dibattito, a cui erano presenti anche i rappresentanti dei Comuni di Trapani e Buseto Palizzolo e dell'associazionismo, è emerso che, attualmente, stanno seguendo l'iter burocratico necessario due opere diverse: una da 14 milioni e 400 mila euro che consentirebbe di potenziare i servizi dell'ospedale con la costruzione di un immobile di quattro piani nella zona alle spalle del Sant'Antonio Abate e al cui piano seminterrato verrebbero collocati gli acceleratori lineari per la radioterapia, e l'altra, per un costo di 3 milioni e 400 mila euro, che vedrebbe la realizzazione, sempre nello stesso sito, del solo servizio a beneficio dei malati oncologici "Abbiamo scelto questa strada - ha detto De Nicola nel corso del suo intervento - per ovviare alla necessità di potenziare e dislocare adeguatamente alcuni servizi dell'ospedale che, altrimenti, sarebbero stati chiusi. Mi riferisco a quelli attualmente ospitati al secondo e terzo piano del Sant'Antonio Abate". I passaggi amministrativi riguardanti la variazione di destinazione di uso dell'area da parte dell'amministrazione comunale di Erice sono alla conclusione ma resta il nodo cruciale riguardante i fondi per realizzare il progetto che devono essere stanziati dal governo nazionale. De Nicola ha riferito di aver affrontato la questione con l'assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, che avrebbe "già avuto contatti in tal senso con il ministro Lorenzin". Duro l'intervento del sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, che ha lanciato un vero e proprio aut aut nei confronti del governo regionale: "Vogliamo sapere se c'è la volontà di trovare i soldi per potenziare l'ospedale e fare il centro di radioterapia o se, invece, la Regione sta affondando e non c'è un euro". In questo caso l'alternativa, peraltro caldeggiata da alcuni dei presenti "perchè consentirebbe maggiore celerità nell'ottenere l'attivazione del servizio", sarebbe quella di rivolgersi a gruppi sanitari privati che, già in passato, avevano avanzato proposte in tal senso. L'onorevole Nino Oddo, in veste anche di componente della commissione regionale Sanità, ha contestato le critiche al governo regionale: "Non mi interessa parlare del passato - ha detto - per il presente posso dire che la Giunta Crocetta ha fatto tutto quello che era possibile fare. Non ha accumulato alcun ritardo". Dubbi sulla certezza dei finanziamenti necessari sono stati, invece, posti dall'onorevole Mimmo Fazio che individua nella fase di Conferenza Stato-Regione il rischio di vedere ridotte le somme richieste per realizzare il progetto predisposto dall'ufficio tecnico dell'Asp. "Il confronto tra Stato e Regione - ha proseguito il parlamentare trapanese - dovrà essere necessariamente un compromesso perchè riguarda i fondi stanziati per l'intera Sicilia che ammontano ad un totale di 850 milioni di euro. Forse sarebbe stato meglio seguire la strada dei privati". Anche su questo aspetto il commissario straordinario dell'Asp ha ribattuto in maniera decisa: "Anche se dovessimo ricorrere ai privati si tratta sempre di avviare un procedimento ad evidenza pubblica e sulla base di proposte ufficiali" a cui poi, dovrebbe seguire l'ottenimento della convenzione con la Regione. In caso contrario la radioterapia resterebbe accessibile solo a chi può pagare le prestazioni. "Abbiamo avviato un percorso che sta andando avanti - ha ribadito il sindaco Tranchida rispondendo anche alle dichiarazioni polemiche di alcuni consiglieri comunali - cerchiamo di rimanere uniti e di arrivare fino in fondo". Il Consiglio comunale ha chiuso i lavori elaborando un documento ufficiale nel quale si riafferma il diritto, da parte del territorio trapanese, di avere un secondo centro di radioterapia, oltre a quello che dovrebbe nascere all'ospedale "Abele Ajello" di Mazara del Vallo, per mettere fine ai disagi che i pazienti oncologici e le loro famiglie devono subire attualmente per recarsi nelle strutture sanitarie di Palermo e di Bagheria.

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