Trapani
Quel video “nascosto” nel cellulare
Processo per violenza sessuale: a Trapani nel luglio 2022 vittima fu una turista finlandese. Gli imputati chiamano come teste un esperto informatico pratico di cybersecurity
Rino Giacalone20 Ottobre 2025 -
  • Toga da magistrato appesa in aula di tribunale, con la scritta "La legge è uguale per tutti" in evidenza

    Trapani – di Rino Giacalone – La denunciata violenza sessuale risale all’estate del 2022. A denunciarla ai Carabinieri fu una turista finlandese. Raccontò che trascorrendo la serata con altre sue tre amiche, tutte finlandesi, in vacanza a Trapani, dapprima in un ristorante poi in un locale sulla spiaggia, fece la conoscenza di altri ragazzi, anche loro in vacanza a Trapani, e dopo aver deciso di accogliere l’invito di uno di loro per seguirlo nella stanza di un vicino b&b, si ritrovò ad essere oggetto di una violenza sessuale di gruppo.

    Il processo

    Il processo è in corso a Trapani. Davanti al Tribunale presieduto dal giudice Franco Messina. Tra i quattro imputati c’è il pluriolimpionico Nino Pizzolato, atleta delle Fiamme Oro e originario di Salaparuta, e con lui gli agrigentini Davide Lupo, Claudio Tutino e Stefano Mongiovì. Tutti si sono difesi dicendo che la donna ha gestito l’evolversi di quella serata, dalla discoteca sino alla stanza di un b&b. La finlandese, costituitasi parte civile nel processo, sentita in aula con le sue amiche, ha riferito ben altre circostanze, e di essersi fatta accompagnare nel suo albergo quando ripresi i sensi si ritrovò nel bel mezzo di quella che era una violenza di gruppo.

    Il racconto della vittima

    «Mi sono addormentata sul divano e quando mi sono svegliata erano sopra di me. Ho cercato di divincolarmi, ma mi tenevano la testa e non sono riuscita a muovermi. A un certo punto ho avuto paura che potessero farmi del male, mi sentivo soffocata e mi sono paralizzata. Poi sono riuscita a spingerne via uno e mi sono rannicchiata, a quel punto hanno smesso».

    Le difese degli imputati

    Le difese degli imputati in una precedente udienza hanno prodotto un video, estratto dal cellulare di uno degli imputati, Davide Lupo, che però offrirebbe una scena diversa, ossia, secondo le difese, la consapevole partecipazione della donna ai rapporti sessuali. Cosa che ha innescato un giallo. La vittima della violenza nella sua testimonianza ha detto che quando ebbe consapevolezza di quello che le stava succedendo, vide uno dei giovani presenti nella stanza tenere un cellulare e di avergli chiesto di cancellare le foto. Quel cellulare finì poi nelle mani dei Carabinieri che attraverso una consulenza hanno detto di non aver trovato ne foto ne video di quella serata. Il telefonino una volta restituito a Lupo sarebbe finito nel possesso di un “esperto informatico”, ma a Dubai, e questi è riuscito a tirare fuori le immagini, prodotte dunque al Tribunale.

    Il teste sentito dal tribunale

    Questo esperto è stato sentito oggi dai giudici, teste della difesa di Lupo. E’ stato sentito in videoconferenza, collegato da Dubai dove risiede e lavora. Si tratta di Kevin Bistrò, che si è presentato quale tecnico dipendente da una impresa statunitense di cybersecurity. Ha detto che da nove anni vive a Dubai e di conoscere da tempo Lupo, che a lui si è rivolto proprio per cercare quel video sul suo iphone. Senza scendere molto negli aspetti tecnici, ma indicando i passaggi sufficienti, rispondendo alle domande delle difese, Bistrò ha spiegato di aver trovato quel video, “nascosto” nel mondo segreto del'”icloud”, dove pare finisca tutto quello che c’è nei nostri apparati informatici, anche quando noi pensiamo di averli rimossi.
    Il processo adesso si avvia verso la discussione con altre udienze fissate per la fine di novembre

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