Progetto "Buzzy for pain kids", consegnato dispositivo al "Sant'Antonio Abate"

Consegnato oggi, ai sanitari del reparto di Pediatria dell’ospedale "Sant’Antonio Abate" di Trapani il "Buzzy", un piccolo apparecchio dalla forma di ...

Consegnato oggi, ai sanitari del reparto di Pediatria dell’ospedale "Sant’Antonio Abate" di Trapani il "Buzzy", un piccolo apparecchio dalla forma di un ape le cui ali che contengono un liquido che genera una sensazione di freddo che, associata all’effetto vibratorio, riduce notevolmente la percezione dolorosa di una iniezione, oltre a distrarre i piccoli pazienti. Quello trapanese è il primo reparto in Sicilia e il secondo in Italia, ad essere fornito del dispositivo medico chirurgico che agisce sul dolore acuto. “Anche i neonati ricordano il dolore - spiega il primario del reparto, Pietro Di Stefano - Quando un bambino deve effettuare un prelievo ematico o gli si devono iniettare dei farmaci intramuscolo, subisce uno stress, fisico e psicologico. Queste pratiche sono le più temute dai piccoli pazienti, dai genitori e anche dagli stessi operatori sanitari. Questo strumento modula il dolore e, quindi, riduce lo stress”. La consegna del dispositivo rientra nel progetto, denominato “Buzzy for pain kids”, a cura del Rotaract di TrapaniErice che ha donato i dispositivi all’Azienda sanitaria provinciale trapanese. “Apprezziamo che la società civile sia vicina alla Sanità trapanese - ha commentato il direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola - e sia sensibile al bisogno di salute dell’utenza, nell’ottica di migliorare l’accoglienza e accrescere l’offerta sanitaria, ancor più se questa è rivolta verso i nostri figli”. Per la presidente del Rotaract Marina Maltese “questo progetto dei nostri giovani, dedicato al benessere del bambino ospedalizzato, è un esempio di innovazione tecnologica. Abbiamo allora voluto donarla a quella che è un’eccellenza nell’ospedalità trapanese”. Domani, alle 10, un altro "Buzzy" sarà donato al reparto di Pediatria dell’ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala.

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